marcloud
|
giovedì 27 dicembre 2018
|
noi combatteremo sulle spiagge
|
|
|
|
L'operazione Dynamo, conosciuta anche come "miracolo di Dunkerque", fu una operazione di evacuazione navale su larga scala delle forze Alleate che ebbe luogo dal 27 maggio al 4 giugno 1940. Nolan racconta in maniera magistrale un episodio della seconda guerra mondiale che è diventato mito nell'immaginario britannico. In un momento in cui Winston Churchill definisce l'avanzata nazista in Francia: "un colossale disastro militare", si tenta di mettere in salvo soldati britannici e francesi che si trovano sulle spiagge di Dunkerque. In questa operazione si salvarono 338.226 soldati. Nolan ti porta su quelle spiagge e ti lascia vivere tutta la tensione dei soldati, il coraggio delle persone che hanno compiuto l'operazione Dynamo e l'epicità del momento storico.
[+]
L'operazione Dynamo, conosciuta anche come "miracolo di Dunkerque", fu una operazione di evacuazione navale su larga scala delle forze Alleate che ebbe luogo dal 27 maggio al 4 giugno 1940. Nolan racconta in maniera magistrale un episodio della seconda guerra mondiale che è diventato mito nell'immaginario britannico. In un momento in cui Winston Churchill definisce l'avanzata nazista in Francia: "un colossale disastro militare", si tenta di mettere in salvo soldati britannici e francesi che si trovano sulle spiagge di Dunkerque. In questa operazione si salvarono 338.226 soldati. Nolan ti porta su quelle spiagge e ti lascia vivere tutta la tensione dei soldati, il coraggio delle persone che hanno compiuto l'operazione Dynamo e l'epicità del momento storico. Un film semplicemente perfetto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marcloud »
[ - ] lascia un commento a marcloud »
|
|
d'accordo? |
|
lukaesh
|
venerdì 21 dicembre 2018
|
dunkirk: l’ultimo postulato del tempo di christopher nolan
|
|
|
|
Quando si assiste ad un’opera di Nolan, è importante scordarsi del concetto di tempo come fenomeno lineare, abbiamo il dovere di lasciarci indietro l’idea che una storia sia costituita da un cronologico susseguirsi di eventi e dobbiamo farci trasportare in una dimensione all’interno della quale la struttura narrativa non segue un logico e regolare andamento ma è ben più complessa e articolata. Con Dunkirk, ultima pellicola del regista britannico, il tempo non ha solo una valenza “relativa” come l’einsteiniano termine suggerisce e come Nolan ci ha dato modo di analizzare in Interstellar (2014), capolavoro fantascientifico di grande successo, che tanto ha attinto da 2001: Odissea Nello Spazio di Kubrik, ma viene letteralmente destrutturato, scomposto, dilatato o compresso, a seconda dell’osservatore e fruitore di quei minuti, ore o giorni.
[+]
Quando si assiste ad un’opera di Nolan, è importante scordarsi del concetto di tempo come fenomeno lineare, abbiamo il dovere di lasciarci indietro l’idea che una storia sia costituita da un cronologico susseguirsi di eventi e dobbiamo farci trasportare in una dimensione all’interno della quale la struttura narrativa non segue un logico e regolare andamento ma è ben più complessa e articolata. Con Dunkirk, ultima pellicola del regista britannico, il tempo non ha solo una valenza “relativa” come l’einsteiniano termine suggerisce e come Nolan ci ha dato modo di analizzare in Interstellar (2014), capolavoro fantascientifico di grande successo, che tanto ha attinto da 2001: Odissea Nello Spazio di Kubrik, ma viene letteralmente destrutturato, scomposto, dilatato o compresso, a seconda dell’osservatore e fruitore di quei minuti, ore o giorni. Lo spettatore è quindi inerme davanti alla tragicità dell’ineludibilità della guerra. Si perché di guerra si parla, in particolare della ritirata di quattrocentomila soldati inglesi messi alle strette dai tedeschi sulle coste francesi tra la fine di maggio e i primi di giugno del 1940. Terra, acqua, aria; sono gli elementi in cui Nolan suddivide questo drammatico episodio, spezzandolo letteralmente in tre capitoli: Il Molo, Il Mare, Il cielo. Il Molo, quindi la spiaggia. Un’intera settimana è la durata dell’esasperante attesa di migliaia di soldati, ragazzini spauriti e inermi, inesperte pedine di un gioco enorme, gigantesco, terribile. Non ci sono rifugi, sulla spiaggia non si combatte, sulla spiaggia si aspetta, si aspetta di morire o di essere salvati, si aspetta e basta, cercando piccoli angoli di sopravvivenza in quell’inferno forgiato dall’artiglieria nemica. Un giorno viene invece dedicato a Il Mare, ventiquattro ore, lente, lentissime. Winston Churchill, chiede aiuto ai civili: “salvateli! Con qualsiasi mezzo!” Come riportato nei libri di storia, centinaia di piccole imbarcazioni, pescherecci, scialuppe, partirono per percorrere la Manica attraverso un disperato “ultimo miglio” di navigazione, un’ultima carta da giocare l’ungo l’unica rotta possibile. In fine il Cielo: un’ora, una lunghissima ora di prodezze aeree. È un’ora enorme, un tempo infinito a cuore quasi fermo. Un pilota della RAF (Royal Air Force), da sostegno alle truppe dal cielo con il suo Spitfire. L’eroe, il paladino, un prodigioso cavaliere senza storia, un uomo comune che compie miracoli. In Dunkirk nessuno ha un background, le storie dei personaggi non servono, la sceneggiatura è sottile, sfuggente, è quasi inesistente, non c’è bisogno di protagonisti. Il protagonista è la guerra, la paura, l’angoscia. Christopher Nolan firma un capolavoro senza eguali nel genere e lo gira tutto su pellicola IMAX e pellicola a grande formato 65mm. Il realismo è accecante, utilizza mezzi dell’epoca, cimeli della Seconda Guerra Mondiale e sagome di cartone, fondendo vecchie tecniche con le tecnologie più all’avanguardia. Dunkirk è un film impattante, duro e struggente. Un episodio bellico raccontato attraverso gli occhi, non attraverso le parole, perché le parole non avrebbero reso lo stesso servizio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lukaesh »
[ - ] lascia un commento a lukaesh »
|
|
d'accordo? |
|
tylerdurden76
|
mercoledì 22 agosto 2018
|
forse da nolan ormai mi aspetto troppo...
|
|
|
|
Forse ormai mi aspetto sempre troppo da Nolan... Ma film come La sottile linea rossa, full metal jacket, Salvate il Soldato Ryan... Sono per motivi diversi tutti Capolavori indimenticabili, questo NO.
|
|
[+] lascia un commento a tylerdurden76 »
[ - ] lascia un commento a tylerdurden76 »
|
|
d'accordo? |
|
|
giovedì 16 agosto 2018
|
incomprensibile i primi 30minuti
|
|
|
|
Un film in cui nei primi 30 minuti non capisci niente non è un film l'ho visto solo perchè un film di Nolan sperando in un crescendo ma in realtà resta statico nel suo racconto di "come scappiamo da questa guerra" senza nessun riferimento agli uomini agli eventi, ci sono più informazioni su wikipedia dell'evento che nel film. Vedere questo film o un documntario su History Channel dello stesso evento ha lo stesso valore solo che costa meno alla produzione. Da un film con 25 anni di gestazione mi aspettavo molto di più. Aspettative deluse
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
pippovinci
|
venerdì 20 luglio 2018
|
non mi ha emozionato
|
|
|
|
Sono rimasto molto deluso e non so spiegarmi il motivo. Ma il film non mi ha mai emozionato. I personaggi trannen quelli interpretati daBranagh e Rylan e, sonotutti a anonimi e ed inafferrabili. Sulla spiaggia non si avverte nessuna emozione enessuna tensione come nel capolavoro di Spielberg "Salvate il soldato Ryan" . La ricostruzione storica non é credibile. Non si spiega perché i tedeschi non abbiano fatto una strage con tutti quei bersagli facili sulla spiaggia.E solo qualche bombardiere nemico ogni tanto.E non si capisce come abbiano fatto15 barchette Da diporto a trasportare 300.000 uomini che esultano quando vedono arrivare i ridicoli natanti dall' Inghilterra.
[+]
Sono rimasto molto deluso e non so spiegarmi il motivo. Ma il film non mi ha mai emozionato. I personaggi trannen quelli interpretati daBranagh e Rylan e, sonotutti a anonimi e ed inafferrabili. Sulla spiaggia non si avverte nessuna emozione enessuna tensione come nel capolavoro di Spielberg "Salvate il soldato Ryan" . La ricostruzione storica non é credibile. Non si spiega perché i tedeschi non abbiano fatto una strage con tutti quei bersagli facili sulla spiaggia.E solo qualche bombardiere nemico ogni tanto.E non si capisce come abbiano fatto15 barchette Da diporto a trasportare 300.000 uomini che esultano quando vedono arrivare i ridicoli natanti dall' Inghilterra. Senza considerare la ridicola manovra che compie Rylan e con la sua piloting per evitare di essere colpito da un caccia tedesco.
Ma tuttopasserebbe in secondo piano se il film fosse appassionante. Ma non lo é
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pippovinci »
[ - ] lascia un commento a pippovinci »
|
|
d'accordo? |
|
playthebluesm
|
lunedì 12 marzo 2018
|
meccanica di un capolavoro
|
|
|
|
DUNKIRK
In quale angolo della sua mente Nolan celasse questa che è più un'opera filmica che e, permeabile da ogni scuotimento, necessiterebbe di spettatori impermeabili alle facezie quotidiane.
Dovreste spegnere cellulari una settimana prima, sospendere le vostre smaniose vite virtuali molto ma molto prima di mettere il piede in sala, si.
Perché il regista richiederà la vostra nudità umana.
E solo davanti a questa, quando esibita, srotolera' questa bestia filmica.
Una sinfonia di suoni acuti, mista a dialoghi stretti all'essenziale.
In una metafisica narrativa di luoghi disumanizzati ed uomini immersi in un non/luogo, atemporalizzato, eppure storicizzabilissimo.
[+]
DUNKIRK
In quale angolo della sua mente Nolan celasse questa che è più un'opera filmica che e, permeabile da ogni scuotimento, necessiterebbe di spettatori impermeabili alle facezie quotidiane.
Dovreste spegnere cellulari una settimana prima, sospendere le vostre smaniose vite virtuali molto ma molto prima di mettere il piede in sala, si.
Perché il regista richiederà la vostra nudità umana.
E solo davanti a questa, quando esibita, srotolera' questa bestia filmica.
Una sinfonia di suoni acuti, mista a dialoghi stretti all'essenziale.
In una metafisica narrativa di luoghi disumanizzati ed uomini immersi in un non/luogo, atemporalizzato, eppure storicizzabilissimo.
I fatti sono epici e cruenti, ma non è la gravità che rende la qualità.
È la macchina da presa usata con capacità chirurgica.
È l'intreccio narrativo sublimato ad odissea di umori.
Nessuna immagine computerizzata.
Aerei reali, navi reali, suoni reali.
In un crepitio che ti affonda nelle poltrone e scbianta il sistema occhio/orecchio in un limbo d'oltreverso.
La guerra ripresa come nessuno ha mai osato.
Senza eccedere in fracassonerie sanguinolente, ma facendoti intuire il nemico con occhio umano, ed umana paura.
È il film che Pasolini avrebbe fatto oggi, con i mezzi di oggi, se avesse voluto raccontare la guerra.
È un cordone ombelicare pulsante con Kubrick.
È l'esaltazione della forza del cinema con i mezzi di una sala cinematografica.
Perché un film del genere se lo vedi in casa sei un coglione epocale.
È il rombo dello Spitfire.
I colpi di fucile sulle lamiere delle navi.
Il mare testimone impassibile nel mezzo.
L'ineluttabilita' degli eventi senza melodramma.
È il cinema, al suo massimo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a playthebluesm »
[ - ] lascia un commento a playthebluesm »
|
|
d'accordo? |
|
fedeslevin
|
mercoledì 28 febbraio 2018
|
il valore della vita si vede quando non è scontata
|
|
|
|
Seconda Guerra Mondiale. Le truppe naziste si diffondono a macchia d'olio. L'intero esercito britannico, schiacciato sulla spiaggia di Dunkirk, è prossimo alla disfatta. Se dovesse essere annientato, dopo la caduta di Francia e Olanda, toccherà alla Gran Bretagna. Le ore sono interminabili, la tensione è altissima. Si spera nel miracolo.
Dunkirk passa l'esame (di coscienza) col massimo dei voti. Nolan sfrutta un fatto storico per raccontare una vicenda bellica, ma non si ferma qui, si costruisce il pretesto per rispolverare il (ormai inusuale) concetto di "eroe". Nessun superpotere, solo il coraggio di seguire la coscienza (per chi riesce a sentirla) e fare la cosa giusta, anche quando si ha tutto da perdere perchè non c'è un lieto fine assicurato per chi segue la strada dell'altruismo, nessun intervento divino, nessun Paradiso dopo la morte.
[+]
Seconda Guerra Mondiale. Le truppe naziste si diffondono a macchia d'olio. L'intero esercito britannico, schiacciato sulla spiaggia di Dunkirk, è prossimo alla disfatta. Se dovesse essere annientato, dopo la caduta di Francia e Olanda, toccherà alla Gran Bretagna. Le ore sono interminabili, la tensione è altissima. Si spera nel miracolo.
Dunkirk passa l'esame (di coscienza) col massimo dei voti. Nolan sfrutta un fatto storico per raccontare una vicenda bellica, ma non si ferma qui, si costruisce il pretesto per rispolverare il (ormai inusuale) concetto di "eroe". Nessun superpotere, solo il coraggio di seguire la coscienza (per chi riesce a sentirla) e fare la cosa giusta, anche quando si ha tutto da perdere perchè non c'è un lieto fine assicurato per chi segue la strada dell'altruismo, nessun intervento divino, nessun Paradiso dopo la morte. Soltanto il libero arbitrio, la possibilità di scegliere quando la posta è altissima. E non c'è niente di meglio del campo di battaglia per tirare fuori gli istinti primordiali. Nolan porta l'uomo alla condizione di bestia, gli fa sentire la paura della morte e gli dà la facoltà di decidere, mettendo a nudo le varie sfaccettature dell'animo umano. Allo stesso modo, lo spettatore viene catapultato magistralmente in un'Europa che soffre, tra i fischi dei proiettili che fendono l'aria all'improvviso nel silenzio delle strade deserte, sotto l'assordante rumore dei bombardieri che arrivano in picchiata sulla spiaggia o nell'abitacolo di un caccia rimasto a secco di carburante, che plana come un angelo verso il proprio destino. Il tutto è condito da una colonna sonora monumentale (il solito Hans Zimmer), dal ritmo frenetico e serrato che colpisce allo stomaco lo spettatore creando un'appropriata atmosfera di ansia continua. Insomma, in poche parole, il regista riesce a ricreare lo stato d'animo di un uomo che sa dare il giusto valore ad ogni attimo di vita guadagnato. Ma c'è un altro grande protagonista nella storia : la Patria. Quella che sul molo di Dunkirk veniva definita "la nostra Terra" dal capitano della Marina nelle prime sequenze, si trasforma in "Patria" per opera della stessa bocca, quando la flotta civile porta, in un'unica potentissima scena, tutto quel senso di appartenenza, di solidarietà e di Popolo (con la P maiuscola) che regala speranza, forza ed entusiasmo ad un esercito disperato. Questo unico momento di tregua viene sottolineato dalla comparsa del sole in un cielo prima plumbeo e una musica finalmente distesa, come i nervi di chi vede la luce nel buio. Consiglio fortemente di vedere a seguire " l'Ora più buia ".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fedeslevin »
[ - ] lascia un commento a fedeslevin »
|
|
d'accordo? |
|
renatoc.
|
venerdì 23 febbraio 2018
|
favoloso!
|
|
|
|
Questa volta Christopher Nolan ha superato se stesso! Era un po' che mettevo cinque stelle ad una recensione, ma questo film penso proprio che li meriti!
Film di guerra in cui non si vede mai il nemico, salvo qualche aereo, ma che nonostante questo tiene in tensione continua e fa vedere come in certe situazioni ci si perde anche la testa! Vedi quello salvato per miracolo che, anche se lo ha fatto inconsciamente causa, con una manovra forzata, la morte di quel giovane ragazzo sul motoscafo! Tensione per quel pilota che stava annegando nell'aereo che affondava! Per tutti quei ragazzi chiusi nella stiva di una nave che imbarcava acqua contunuamente! Inoltre c'è da dire che, oltre alla grande spettacolarità c'è molto spazio per descrivere il la
[+]
Questa volta Christopher Nolan ha superato se stesso! Era un po' che mettevo cinque stelle ad una recensione, ma questo film penso proprio che li meriti!
Film di guerra in cui non si vede mai il nemico, salvo qualche aereo, ma che nonostante questo tiene in tensione continua e fa vedere come in certe situazioni ci si perde anche la testa! Vedi quello salvato per miracolo che, anche se lo ha fatto inconsciamente causa, con una manovra forzata, la morte di quel giovane ragazzo sul motoscafo! Tensione per quel pilota che stava annegando nell'aereo che affondava! Per tutti quei ragazzi chiusi nella stiva di una nave che imbarcava acqua contunuamente! Inoltre c'è da dire che, oltre alla grande spettacolarità c'è molto spazio per descrivere il lato umano dei protagonisti! Da vedere!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a renatoc. »
[ - ] lascia un commento a renatoc. »
|
|
d'accordo? |
|
roberto
|
lunedì 19 febbraio 2018
|
cronaca cinematografica della battaglia svoltasi tra inglese-francesi e tedeschi nel 1940
|
|
|
|
Regia: Cristopher Nolan Cast: Fionn Whitehead, Aunerin Barnard, Mark Rylance, Tom Hardy Genere: Guerra Durata: 106 min.
Quando si va a scrivere un proprio parere riguardo ad un lungometraggio di Cristopher Nolan, bisogna essere, a mio avviso, molto cauti e cercare di non dare affermazioni troppo affrettate, per non incombere ad errori dovuti alle molteplici indicazioni pseudo nascoste, lasciate dal regista nel corso della pellicola, che a molti spettatori, può risultare pesante. La visione, rappresenta il suo punto di vista su ciò che successe durante la battaglia svoltasi nella manica di Dunkirk, avvenuta tra il maggio ed il luglio del 1940 tra le truppe britanniche e francesi contrastanti a quelle tedesche.
[+]
Regia: Cristopher Nolan Cast: Fionn Whitehead, Aunerin Barnard, Mark Rylance, Tom Hardy Genere: Guerra Durata: 106 min.
Quando si va a scrivere un proprio parere riguardo ad un lungometraggio di Cristopher Nolan, bisogna essere, a mio avviso, molto cauti e cercare di non dare affermazioni troppo affrettate, per non incombere ad errori dovuti alle molteplici indicazioni pseudo nascoste, lasciate dal regista nel corso della pellicola, che a molti spettatori, può risultare pesante. La visione, rappresenta il suo punto di vista su ciò che successe durante la battaglia svoltasi nella manica di Dunkirk, avvenuta tra il maggio ed il luglio del 1940 tra le truppe britanniche e francesi contrastanti a quelle tedesche. La lezione di storia, però fortunatamente, lasciamola da parte e concentriamoci su questa rappresentazione cinematografica. Il film, si suddivide in tre parti ben delineate, ovvero le battaglie svoltasi sulla spiaggia, sul mare e sul cielo. Durante la prima, in cui i soldati britannici organizzano un modo per evadere dalla manica, attraverso delle imbarcazioni, si avverte la vera sensazione di pericolo, rispetto alle altre due fasi, perché è in atto appunto, una ritirata che potrebbe senza alcun dubbio non andare a buon fine, visto l'avanzare instancabile dei tedeschi. Per quanto riguarda il mare, abbiamo un imbarcazione capitanata da un ottimo Mark Rylance, che viene inviata dalla Gran Bretagna, in modo da sostenere e sopratutto aiutare, qualunque forma di vita dispersa in mare della propria fazione. Ed è proprio ciò che avviene durante tutta la durata del film, senza purtroppo azzardare a qualsiasi tipo di interazione con lo spettatore, a mio avviso, non tanto la caratterizzazione dei personaggi, quanto la messa in scena, non è impeccabile e non si crea il legame necessario, con chi assiste alla pellicola. Ed ora, si passa, per quanto mi riguarda, alla nota dolente del lungometraggio, ovvero la parte svoltasi in cielo. Seppur impeccabile a livello tecnico, le parti del combattimento aereo, sono mera azione che durante la visione possono senza alcun dubbio, non trasmettere il minimo interesse allo spettatore. Con un Tom Hardy, nella parte del banalissimo eroe stermina tedeschi, in confronto i suoi compagni paiono piloti senza la minima esperienza, abbiamo una sezione di pura azione che intratterrà molto gli amanti di pellicole senza pretese in cui, le sparatorie sono al centro della trama. Il livello tecnico, come detto è molto alto, specialmente nella parte della spiaggia, con qualche chicca registica e nella sezione aerea diretta in modo sublime. La fotografia è impeccabile, perchè adatta ad ogni contesto, infatti la più cupa la troviamo nella spiaggia. Buon montaggio, suono meraviglioso, che verrà sicuramente premiato. La prova attoriale, senza escludere la prestazione citata in precedenza, brilla solamente per Cillian Murphy e Kenneth Branagah, anche se gli altri componenti, mettono in scena una prova comunque di buon livello. Hans Zimmer, come al solito, non delude, dando una colonna sonora versatile. Nel complesso, il maestro, riesce a fare calare lo spettatore nel film, emozionandolo e facendogli provare sensazioni discordie, che però non riescono del tutto a fare urlare al capolavoro, ma che entusiasmano e non poco confermando l'alto livello dell'opera.
Voto: 3,5/5
[-]
|
|
[+] lascia un commento a roberto »
[ - ] lascia un commento a roberto »
|
|
d'accordo? |
|
brata
|
domenica 18 febbraio 2018
|
dunkirk
|
|
|
|
Dunkirk non è un film di guerra come gli altri. Nolan alza decisamente l'asticella e pone delle regole nuove per il futuro di questo genere di film.
Una sceneggiatura scarna, con pochi dialoghi e una visione multi angle della stessa storia. Una tensione che regge per tutta la sua durata e un'accuratezza di tutte le scene girate fanno si che la visione di questo film non si dimentichi facilmente. Considerato l'argomento non so se l'Academy premierà questo film, ma a mio avviso se lo meriterebbe.
|
|
[+] lascia un commento a brata »
[ - ] lascia un commento a brata »
|
|
d'accordo? |
|
|