Titolo originale | Kidô Senshi Gandamu Sandaboruto Dissenba Sukai |
Anno | 2016 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Giappone |
Durata | 70 minuti |
Regia di | Kou Matsuo |
Uscita | martedì 16 maggio 2017 |
Distribuzione | Nexo Digital |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,03 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento mercoledì 10 maggio 2017
Dicembre 0079. Il federale Io Fleming e il cecchino zeoniano Daryl Lorenz si fronteggiano nell'oscuro settore Thunderbolt.
CONSIGLIATO SÌ
|
Ambientato nella stessa Guerra di un Anno al centro della serie originale con Amuro Rey (in Italia noto anche come Peter) e Char Aznable, Mobile Suit Gundam: Thunderbolt - December Sky è però una produzione recentissima che racconta della battaglia in un remoto settore Thunderbolt. Qui la colonia spaziale terrestre di Side 4 è stata distrutta all'inizio della ribellione di Zion, che ora ne presidia le macerie con alcuni cecchini sui mobile suit Zaku. La federazione vuole però riprenderne il controllo e sfrutta la rabbia e la disperazione dei sopravvissuti di quell'attacco, tra cui spicca Io Fleming che vive ormai solo per la battaglia. Il suo rivale è Daryl Lorenz della Living Dead Division, ossia una pattuglia composta da reduci di altre battaglie che hanno subito amputazioni e per cui gli Zaku sono un modo di ritrovare la mobilità.
Un conflitto spaziale dunque raccapricciante tra chi porta su di sé orrende ferite psicologiche e il complesso del sopravvissuto, e chi invece è fisicamente menomato ma è comunque obbligato a combattere, dove l'amputazione degli arti che finisce per diventare una grottesca risorsa.
Il costo della guerra è da sempre del resto il tema cardine della saga di Gundam, che non si è mai tirata indietro neppure dal mostrare la perversa esaltazione che suscita in chi combatte. E questo non è forse mai stato così vero come in questa nuova versione, che nasce da un manga, diventato poi una serie originale per il canale internet di Sunrise. Dai quattro episodi che ne costituiscono la prima stagione (la seconda è iniziata da poco e concluderà il 30 giugno 2017) è stato ricavato, con l'aggiunta di alcune nuove scene, il lungometraggio Mobile Suit Gundam: Thunderbolt - December Sky che infatti si chiude su una specie di trailer degli eventi futuri, dove il conflitto si sposterà dallo spazio alla Terra. Il film preferisce puntare sulla spettacolarità piuttosto che sui personaggi, tanto che il loro passato è solo velocemente raccontato per Io Fleming, figlio del sindaco di Side 4 che si è suicidato, o accennato in forma di sequenza onirica per Daryl Lorenz, che ricorda quando aveva ancora le gambe e correva sulla spiaggia. Ancora meno definite sono poi le figure femminili, da una parte una comandante che ricorre agli antidepressivi, dall'altra una dottoressa obbligata a usare la sua conoscenza per scopi bellici, per non dire dei personaggi secondari.
L'attenzione è dunque tutta sulla sfida tra i due piloti, contrapposti anche nelle scelte musicali: Io combatte a ritmo di jazz e infatti i suoi movimenti sono improvvisati e pressoché imprevedibili, mentre Daryl ascolta musica pop e - a parte nell'ultimo scontro, quando pilota una potentissima armatura - ha una disposizione d'animo più malinconica.
L'intero contesto è poi dato per scontato, presumendo che almeno le basi della guerra raccontata in Gundam siano già note agli spettatori. In realtà comunque la concentrazione degli eventi, dove a ogni atto del film corrisponde una battaglia nello spazio, ne fa qualcosa di leggibile anche a chi non sappia nulla di Zion e della Federazione, poiché il punto della storia è quanto la guerra sia profondamente insensata e crudele. L'entrata in scena di nuovi prototipi di Mobile Suit non richiede poi che si conoscano le specifiche dei vari mezzi e soprattutto l'intensità degli scontri è così spaventosa e i sacrifici richiesti tanto disumani da rendere l'apparato mitologico pressoché insignificante.
Data la sintesi nel definire dei personaggi, limitati spesso a un solo carattere, si scade a tratti nel patetico nell'ultimo atto, solo però per brevi momenti. Ripaga invece la scelta di costruire il film come una sorta di battaglia musicale, che eleva gli scontri a una dimensione più astratta e stilizzata, riuscendo a renderli drammatici nonostante il tratteggio basilare dei piloti. Se l'animazione infine sconta dei limiti tecnici, rimane comunque su un livello dignitoso e non inficia la riuscita del film.