Anno | 2015 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Andrea D'Ambrosio |
Attori | Peppe Servillo, Chiara Baffi, Paolo Gasparini, Alessandra Mascarucci, Alyona Osmanova, Massimo De Matteo . |
Uscita | giovedì 12 maggio 2016 |
Distribuzione | Achab Film |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 12 maggio 2016
In un paese del Sud, due donne diverse per età ed esperienze, si incontrano e verranno unite in un tragico destino.
CONSIGLIATO SÌ
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In un piccolo paese nella provincia del Sud Italia vivono Rosa, diciassettenne abbandonata dalla madre e in conflitto col padre, e Gladys, emigrata di ritorno, nubile, impiegata in nero presso un laboratorio clandestino in cui confeziona tessuti. Quando la prima decide di trascurare gli studi per essere assunta nella sartoria abusiva, tra le due donne nasce una relazione fatta di fiducia e compensazione che le vede fianco a fianco per affermare i propri diritti.
Prima opera di finzione di Andrea D'Ambrosio, che abbandona le forme del documentario per raccontare una storia ispirata ai fatti di cronaca che nel 2006 hanno coinvolto il materassificio Bimaltex di Montesano sulla Marcellana. Il regista sposta la vicenda nel vicino comune di Montemarano, specchio anonimo di un meridione povero, dello sfruttamento operaio, della discriminazione femminile sul posto di lavoro. Ma non è soltanto l'economia ad essere sommersa; lo sono, in primo luogo, le prospettive e le attese di donne e uomini a cui non sono stati forniti gli strumenti culturali per reagire. Rosa, ben interpretata dall'esordiente Alessandra Mascarucci, non comprende l'utilità di conseguire il diploma scolastico, e rischia con leggerezza di rimanere incinta di un ragazzo che la necessità ha spinto a espatriare in Svizzera. Gladys, dal canto suo, è troppo ingenua per combattere l'ingiustizia che la circonda e troppo sola per sindacalizzare la sua protesta.
Il teatrino dei carabinieri che, entrati per un'ispezione, finiscono per gradire una tazza di caffè, è una scena che in modo macchiettistico fotografa uno Stato assente, guastato al punto da rendere buoni, perché indispensabili, i carnefici che lo sostituiscono, come il padrone spietato e arcigno interpretato con ironia sottile da Peppe Servillo.
Tutt'intorno ai protagonisti la comunità è un microcosmo rappresentato con folclore ma senza superstizione: rarità in un film ambientato nel Mezzogiorno, manca la Chiesa, il confessionale, il corteo votivo, il crocifisso. La scrittura è schietta nonostante alcune ingenuità di copione; ci sono inserti calibrati da commedia dei sentimenti e c'è soprattutto la sostanza di un dramma antilirico, lontano dal familismo lacrimevole, che giunge a detonazione stando bene attento al bersaglio da colpire. Premio per il miglior film e la miglior attrice protagonista, Chiara Baffi, al Bari International Film Festival. Musiche di Fausto Mesolella.
In un paese della provincia campana due donne cercano di cambiare la propria esistenza. Rosa è una diciasettenne che vive col papà e sogna di emigrare in Svizzera, fuggire da quel paese che la opprime e Glady è una donna adulta sola, tornata dalla prima emigrazione in Sudamerica, che sta ancora cercando un senso vero da dare alla sua vita.
La critica più severa che faccio a questo film è quella per i recensori, che l'hanno presentato come un'opera incentrata principalmente sulla piaga del lavoro nero e lo sfruttamento economico. Purtroppo così non è, essendo "Due euro l'ora" una film che tratta soprattutto di sentimenti, di amicizia, di tradimenti, e ancora di sentimenti, il tutto con [...] Vai alla recensione »