opidum
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domenica 2 marzo 2014
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non è un capolavoro
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ho notato che il critico professionista nel suo articolo ha messo le mani avanti"non tutti lo capiranno".
io in realtà l'ho pure capito ma l'ho trovato sgangherato ripetitivo e tutto sommato povero nelle scenografie(il budget se l'è mangiato il cast all star) e nei costumi.
sono andato vederlo con un mio amico che gli ha dato come voto 5-.
io gli dò 6-.
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alessandro rega
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domenica 2 marzo 2014
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ottimo ! esperienza visiva stupenda ! però...
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Snowpiercer (confesso di aver fatto fatica a spiegare per quale film volevo il biglietto, porca troia il titolo è impronunciabile).
Beh... che dire di Snowpiercer ? Tutto sommato è un film che ho gradito tantissimo, tecnicamente ottimo.
Regia, oserei dire, impeccabile, : Joon-ho Bong muove la mdp in modo sapiente, con ottime carrellate e, soprattutto, con pochi tocchi di classe riesce a catapultare lo spettatore in quell'inferno che stanno vivendo i protagonisti. Fa largo utilizzo del ralenti, in special modo nelle scene di battaglie, dove sì, primeggia l'azione, ma contestualizzata con quelle che sono le emozioni e gli stati d'animo dei protagonisti.
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Snowpiercer (confesso di aver fatto fatica a spiegare per quale film volevo il biglietto, porca troia il titolo è impronunciabile).
Beh... che dire di Snowpiercer ? Tutto sommato è un film che ho gradito tantissimo, tecnicamente ottimo.
Regia, oserei dire, impeccabile, : Joon-ho Bong muove la mdp in modo sapiente, con ottime carrellate e, soprattutto, con pochi tocchi di classe riesce a catapultare lo spettatore in quell'inferno che stanno vivendo i protagonisti. Fa largo utilizzo del ralenti, in special modo nelle scene di battaglie, dove sì, primeggia l'azione, ma contestualizzata con quelle che sono le emozioni e gli stati d'animo dei protagonisti.
La coda del treno (vista come la parte inferiore, dove sta il popolino sottomesso) appare come un ambiente oscuro, dove avvengono soprusi da parte di coloro che stanno alla testa del treno: coloro che comandano, compreso il dittatore Wilford interpretato da Ed Harris.
Ottima anche la fotografia di Kyung-Pyo Hong, che da un tono più oscuro e tetro alle scene in coda, dove avvengono la maggior parte delle peripezie e dei soprusi.
Alla fin fine, è un film ben confezionato, ottimo tecnicamente e con scene memorabili: una meraviglia per gli occhi.
Tuttavia, alcuni difetti io li ho riscontrati nei contenuti.
La sceneggiatura, per carità, mi è parsa buona, però mi è sembrato un film che si basasse molto sui personaggi, tuttavia alcuni di essi blandamente caratterizzati.
Inoltre, è presente una sorta di Humor nelle battute che, ahimè, non sono riuscito ad apprezzare. E' certamente colpa mia, però, pur non avendo letto il fumetto da cui è tratto (anzi penso sia una Graphic Novel), alcune battute mi sono sembrate un po' fuori luogo ed alcuni personaggi un po' fini a sé stessi, eppure le condizioni per analizzarli ulteriormente c'erano eccome. La storia è ambientata in un futuro fantascientifico e distopico, il film è quasi interamente ambientato in un treno, che rappresenta l'unica via per salvarsi da una glaciazione che ha colpito il resto del mondo. Alla coda del treno si trovano i poveri, gli sfruttati, mentre alla testa ci sono i "politici" che li sfruttano. E' sì, anche un lungometraggio fantapolitico, che tuttavia vorrebbe evidenziare l'enorme differenza che c'è fra i ricchi, che detengono il potere, e le classi sociali meno abiette: l'opera è un po' facilona, tuttavia, nell'analizzare questo spaccato. Per quando riguarda il cast sono presenti un sacco di stelle del cinema, che interpretano diversi personaggi, Ed Harris interpreta il cattivo per eccellenza, che però appare solo nelle scene finali. Ho gradito molto
Tutto questo sermone per dirvi cosa ? Beh...questo è un film da guardare assolutamente, anche se l'ho trovato un pochino sopravvalutato.
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(di alisha)
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alem cloud
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domenica 2 marzo 2014
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un gioiello della cinematografia
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Film capolavoro, colmo di metafore, simboli, collegamenti e maniacali dettagli. Racconta una storia lontana ma contemporaneamente a noi molto vicina, che potrebbe essere intesa anche come una metafora della società moderna. Ricco di colpi di scena, profondo, interessante: non stanca mai. Da rivedere più volte.
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mario.scazzosi
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sabato 1 marzo 2014
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esagerato, capolavoro non riuscito
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Un film esagerato, con troppi particolari ridicoli, altri eccessivi, come il Primo Ministro. Peccato perchè gli attori sono bravi, soprattutto il coreano, la produzione grandiosa, scenegviatura complessivamente di alto impatto. Da vedere, ma un capolavoro mancato.
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alege88
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sabato 1 marzo 2014
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era meglio morire dal freddo...
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No.
È la risposta alla domanda, vale la pena vedere questo film?
Cercando su internet questo film sembra quasi venerato, viene considerato un capolavoro e visto le ottime recensioni ho deciso di andare a vederlo pure io.
Non l'avessi mai fatto.
E' un film diverso dagli altri ma purtroppo sviluppato male, l'inizio è intrigante poi cade nelle assurdità e banalità più atroci.
Il finale con il discorso pseudomoralista del capotreno fa da chiusa ad un film veramente brutto.
Se all'inizio scorre abbastanza velocemente poi il ritmo cala drasticamente.
È una specie di hunger games ambientato su un treno. Quelli poveri nelle ultime cabine maltrattati e in condizioni pietose che vogliono il riscatto e poi i ricchi che mangiano sushi due volte l'anno e venerano il treno.
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No.
È la risposta alla domanda, vale la pena vedere questo film?
Cercando su internet questo film sembra quasi venerato, viene considerato un capolavoro e visto le ottime recensioni ho deciso di andare a vederlo pure io.
Non l'avessi mai fatto.
E' un film diverso dagli altri ma purtroppo sviluppato male, l'inizio è intrigante poi cade nelle assurdità e banalità più atroci.
Il finale con il discorso pseudomoralista del capotreno fa da chiusa ad un film veramente brutto.
Se all'inizio scorre abbastanza velocemente poi il ritmo cala drasticamente.
È una specie di hunger games ambientato su un treno. Quelli poveri nelle ultime cabine maltrattati e in condizioni pietose che vogliono il riscatto e poi i ricchi che mangiano sushi due volte l'anno e venerano il treno. Per carità non guardatelo manco se vi regalano il DVD.
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petrossi
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sabato 1 marzo 2014
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c'è solo una società possibile?
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Un treno, come la società, diviso in classi (non è strano per un treno); non però classi legate al lavoro e alla produzione: l'ecosistema qui si regge (quasi) da sé.
La divisione è funzionale al mantenimento dei rapporti tra i gruppi sociali e rende stabile il "sistema": la classe "di coda", misera e affamata deve esistere perché quelli che hanno potuto comperare il biglietto si possano sentire superiori, e così aderiscano compiutamente all'ideologia della locomotiva.
I poveri devono esistere per creare ansia a chi non lo è o lo è meno.
Un film epico e simbolico, ma in cui i simboli sono tutti spiegati per filo e per segno: forse per questo è meno poetico di quanto potrebbe essere.
Ma l'ecosistema chiuso è forse illusorio; l'deologia non basta a far funzionare ciò che tende a guastarsi perché l'entropia in un sistema chiuso può solo aumentare.
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pablo7788
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sabato 1 marzo 2014
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esperienza negativa
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Sconsiglio la visione a tutti gli interessati, film assurdo, scontato, con la classica vittoria dei buoni a mani nude contro un esercito armato...
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(di parieaa)
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gianchi
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sabato 1 marzo 2014
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strepitoso sci-fi coreano
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In un futuro non molto lontano la terra è già preda di precoci glaciazioni. La razza umana si sta estinguendo, gli unici superstiti sono a bordo di un treno spacca-ghiaccio, destinato al perenne ed inarrestabile giro della terra. Negli ultimi vagoni troviamo i poveri e gli sfigati, costretti a vivere accalcati in dei vagoni sporchi, affamati e ridotti a schiavi. I primi vagoni del treno sono invece occupati dagli eletti nel comfort più assoluto, con tanto di ristoranti, saune, acquari, discoteche. La cattiva di turno, protetta da una milizia spietata, interpretata da una magistrale quanto grottesca Tilda Swinton incute terrore ai poveracci affichè nessuno si provi a cambiare vagone, infatti, il treno, cha ha un aurea quasi mistica, deve avere le sue regole per poter proseguire la sua corsa e mantenere quindi tutti gli occupanti vivi.
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In un futuro non molto lontano la terra è già preda di precoci glaciazioni. La razza umana si sta estinguendo, gli unici superstiti sono a bordo di un treno spacca-ghiaccio, destinato al perenne ed inarrestabile giro della terra. Negli ultimi vagoni troviamo i poveri e gli sfigati, costretti a vivere accalcati in dei vagoni sporchi, affamati e ridotti a schiavi. I primi vagoni del treno sono invece occupati dagli eletti nel comfort più assoluto, con tanto di ristoranti, saune, acquari, discoteche. La cattiva di turno, protetta da una milizia spietata, interpretata da una magistrale quanto grottesca Tilda Swinton incute terrore ai poveracci affichè nessuno si provi a cambiare vagone, infatti, il treno, cha ha un aurea quasi mistica, deve avere le sue regole per poter proseguire la sua corsa e mantenere quindi tutti gli occupanti vivi. In testa al treno troviamo Wilson, (Ed Harris) ideatore del treno e fautore di tutto il sistema. Ma la rivolta è alle porte, ed un gruppo di temerari, capeggiati da un sorprendente Chris Evans cercheranno di arrivare in capo al treno, nel cuore del sistema, per avere giustizia. Vagone dopo vagone, i ribelli si troveranno a fronteggiare delle sfide durissime ed a realizzare quanto gli "eletti" vivano nel massimo del lusso e dello spreco. Il regista Bong Joon-ho ha dato prova di realizzare un'opera che riesce a mescolare in modo sapiente il divertimento a temi quanto mai attuali (riscaldamento globale, regimi autoritari), pur sempre usando un pizzico di ironia e lasciando allo spettatore un po' di speranza nonostante la tragedia. Tutti i personaggi hanno un loro autentico carattere e gli effetti speciali sono così spettacolari da far impallidire persino le migliori produzioni hollywoodiane. Bravo Bong Joon-ho ! Bravissima Tilda !!
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sileo
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sabato 1 marzo 2014
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il treno come metafora del mondo
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Il treno come metafora del mondo: uomini nati in classi diverse per volere di qualcosa di superiore, forse la provvidenza o un platonico demiurgo, che vivono e combattono su un mondo che continua a girare apparentemente senza un senso in mezzo ad uno spettrale spazio infinito.
In fondo i piedi, in cima la testa, ognuno occupa il proprio posto nel mondo e chi tenta di sovvertire quest’ordine minaccia la stabilità del mondo intero: lo diceva Menenio Agrippa ai plebei rivoltosi, lo diceva un padre conservatore in Cloud Atlas, lo dice qui Tilda Swinton, effettivamente lo dice sempre chi sta in alto…
Per buona parte del film lo spettatore si sente un rivoluzionario, impegnato nella marcia, vagone per vagone, verso la testa, dove sovvertire l’ordine costituito e ristabilire la giustizia.
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Il treno come metafora del mondo: uomini nati in classi diverse per volere di qualcosa di superiore, forse la provvidenza o un platonico demiurgo, che vivono e combattono su un mondo che continua a girare apparentemente senza un senso in mezzo ad uno spettrale spazio infinito.
In fondo i piedi, in cima la testa, ognuno occupa il proprio posto nel mondo e chi tenta di sovvertire quest’ordine minaccia la stabilità del mondo intero: lo diceva Menenio Agrippa ai plebei rivoltosi, lo diceva un padre conservatore in Cloud Atlas, lo dice qui Tilda Swinton, effettivamente lo dice sempre chi sta in alto…
Per buona parte del film lo spettatore si sente un rivoluzionario, impegnato nella marcia, vagone per vagone, verso la testa, dove sovvertire l’ordine costituito e ristabilire la giustizia.
Ma ben presto la rivoluzione cede il passo alla ricerca di verità: accecati dalla luce della realtà, la marcia diventa una ricerca di risposte, un epico viaggio in linea retta che attraversa luoghi fantastici e atmosfere surreali.
Dalla dittatura nasce ordine, dalla rivoluzione il caos, come in Equilibrium, una visione che inevitabilmente porta a domande senza risposte.
E ancora, sopravvivere come automi in una realtà sicura, o vivere come uomini in un mondo pericoloso e sconosciuto? La domanda viene posta anche in The Truman Show da Cristoph, regista/creatore di quel mondo, quello stesso Ed Harris che non poteva trovare ruolo più adatto in Snowpiercer.
Atmosfere oniriche degne di un film di Gondry, epiche battaglie in stile Matrix, Bong Joon-ho ha creato un mondo, oltre che un film, che è destinato a restare impresso nella memoria e diventare un cult.
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flaw54
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sabato 1 marzo 2014
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film interessante ma non perfettamente riuscito
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Film strano da un lato accattivante e in parte visionario dall'altro stereotipato in certe scene con un sapore di dejavu'. L'argomento e' abbastanza scontato e cioe' la lotta tra poveri e ricchi, ma l' ambientazione su un treno che percorre ininterrottamente il globo sottoposto ad una totale glaciazione e' affascinante e innovativa. C' e' un che di konchalowsky in quest'opera e , se fosse un film italiano, chiara sarebbe l'influenza di Dino Buzzati con il suo racconto " Qualcosa era successo" . I protagonisti sono bene in parte e la performance quasi messianica di Harris ricorda molto quella dello stesso attore in " The truman show".
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Film strano da un lato accattivante e in parte visionario dall'altro stereotipato in certe scene con un sapore di dejavu'. L'argomento e' abbastanza scontato e cioe' la lotta tra poveri e ricchi, ma l' ambientazione su un treno che percorre ininterrottamente il globo sottoposto ad una totale glaciazione e' affascinante e innovativa. C' e' un che di konchalowsky in quest'opera e , se fosse un film italiano, chiara sarebbe l'influenza di Dino Buzzati con il suo racconto " Qualcosa era successo" . I protagonisti sono bene in parte e la performance quasi messianica di Harris ricorda molto quella dello stesso attore in " The truman show".Comunque un film da vedere. P.S. A proposito di citazioni il deragliamento del treno ricorda molto quello di Cassandra Crossing.
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(di lucapalazzi)
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