Titolo originale | Un enfant de toi |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 140 minuti |
Regia di | Jacques Doillon |
Attori | Lou Doillon, Samuel Benchetrit, Malik Zidi, Olga Milshtein, Marilyne Fontaine . |
Tag | Da vedere 2012 |
MYmonetro | 3,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 18 novembre 2012
Il regista de La vendetta di una donna e di Raja torna al cinema con una storia d'amore moderna. Il film è presentato in concorso al Festival di Roma 2012. Il film è stato premiato a Roma Film Festival,
CONSIGLIATO SÌ
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Aya vive con Victor ma ama Louis, il padre immaturo della sua bambina, lasciato anni prima per la sua frivolezza sentimentale. Rivedersi per loro è come morire e poi ricominciare un sentimento mai interrotto, che si rinnova in nove appuntamenti in cui le parole diventeranno baci e poi amplessi appassionati. Victor, dentista produttivo e benestante, prova a governare gli ingovernabili movimenti interiori di Aya, che resiste senza resistere agli assedi di Louis. Inizia così un ménage à trois burrascoso, fatto di andate e di ritorni, di assalti e di ripieghi, di scontri e di distensioni, di promesse fatte e di promesse infrante. Tra Victor e Louis avrà la meglio Lina, che osserva curiosa e partecipe le schermaglie degli adulti, aderendo, alla maniera dei bambini e a seconda della convenienza, ora all'uno ora all'altro. È sotto il suo sguardo vigile che Aya deciderà per sé e per la figlia il futuro e l'uomo che lo abiterà.
Con Un enfant de toi Jacques Doillon racconta daccapo un amore ternario che trova in una bambina il referente comune. È Lina il confronto obbligato di due uomini e una donna, navigatori di un fiume in piena di parole incontrollate, concitate, scanzonate, addolorate, romantiche, stordenti e organizzate dentro un cinema de chambre che mette a nudo sentimenti insondabili e inesplorati. Perché l'amore secondo Doillon si dispiega in versi e dall'amore dispiegano i versi. E di corpo e parole sono fatti Aya, Louis e Victor, tre vertici di un sentimento che resta confuso nell'animo e indecidibile nel corpo. Aya vuole un figlio da Victor ma seduce Louis, Louis seduce tutte le donne ma vuole davvero Aya, Victor vuole soltanto Aya ma prova a 'convivere' con Louis. Chi riesce a cogliere la portata dei sentimenti che sono in gioco è Lina, che dalla sua cameretta-nascondiglio origlia e osserva le schermaglie amorose, provando a manipolarne il tourbillon e sognando di sposare con una formula magica imparata a scuola i cuori di mamma e papà. Victor diventa allora il principe sacrificabile per Lina, torturato con maliziose rivelazioni che spostano Aya nell'abbraccio di Louis. L'enfant di Olga Milshtein 'titola' e dirige un sentimento a tre voci, ribadendo l'interesse di Doillon per l'infanzia e il suo carattere istintuale e impulsivo. Alla maniera di Un sac de billes e La femme qui pleure, l'autore francese assume il punto di vista infantile, misurandolo col nucleo familiare, la cui riformulazione evidenzia nuove e allargate dinamiche relazionali, dove il bambino rigenera ed è rigenerato nel continuo confronto. Lodato da Truffaut ma diversamente da quello di Truffaut, il cinema di Doillon si allontana da Parigi per avvicinare la costa e il mare, lascia la strada per entrare in interni di appartamenti borghesi, di musei, di café. Luoghi chiusi e sacri dove i personaggi entrano in contatto con se stessi e tra loro, dove nessuna distrazione impedisce la visibilità totale dei protagonisti, delle loro parole, dei loro pensieri allo specchio, delle loro azioni. Pedinando volti e corpi, Doillon mette in scena un'individualità assoluta a partire da Lina che, a guisa degli adulti, è un individuo autonomo e formato la cui precoce cognizione della vita la porta a interagire con quella stessa vita, affermando con irresistibile piglio la propria opinione e la propria personalità. Doillon conferma il suo interesse per la famiglia e le sue relazioni, riproponendo una bambina 'ostaggio' di un ménage a trois aggiornato all'attualità e risolto alla luce del sole. Lina oscilla allora tra i genitori separati e il nuovo compagno di Aya, fluttuando e 'decidendo' per la madre, che seguirà in un viaggio verso il mare e dentro una camera d'albergo assediata da una realtà che chiede di essere 'riaggiustata'. Lou Doillon, Samuel Benchetrit, Malik Zidi e Olga Milshtein incarnano mirabilmente il corpo della parola, spingendosi fino al nucleo sconosciuto delle emozioni. Parti (e parte) di un tutto, di un assoluto amore.