Titolo originale | Great Expectations |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna, USA |
Durata | 128 minuti |
Regia di | Mike Newell |
Attori | Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Jason Flemyng, Robbie Coltrane, Holliday Grainger Jeremy Irvine, Ewen Bremner, Jessie Cave, Ralph Ineson, Malcolm Tierney, Sally Hawkins, Shonn Gregory, Helena Barlow, Ben Lloyd-Hughes, Olly Alexander, Tamzin Outhwaite, David Walliams, Sophie Rundle. |
Uscita | giovedì 6 dicembre 2012 |
Distribuzione | Videa |
MYmonetro | 2,51 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 8 gennaio 2013
Mike Newell, dopo aver diretto Harry Potter e il calice di fuoco, si confronta con uno dei grandi classici della letteratura inglese. Il film ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, In Italia al Box Office Grandi speranze ha incassato 240 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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1812, Inghilterra. Il giovane orfano Pip, che vive nelle campagne con la famiglia della sorella, dopo aver dato da mangiare a un evaso che sarà poi riacciuffato dalle guardie, è convocato alla residenza di una ricca dama. Questa vive senza mai guardare la luce del sole in seguito a un trauma sentimentale e vuole che Pip giochi assieme a un'altra bambina che vive nel castello della quale lui si innamora perdutamente: Estella. Decenni dopo a Pip sarà comunicato che un ignoto benefattore provvederà per lui e che deve andare a Londra per diventare un gentiluomo. Sarà nella grande città, accettato il nuovo status, che i molti misteri cominceranno ad essere svelati.
Il regista di Quattro matrimoni e un funerale (e di Harry Potter e il calice di fuoco) adatta uno script dell'autore di One day (libro e film) tratto da "Grandi speranze" di Charles Dickens. Il melange tra stili, influenze, inclinazioni personali e punti di forza di ognuna delle teste che hanno reso possibile questo nuovo Grandi speranze è finalizzato a una resa classica e fedele del libro ma finisce per prendere una piega più romantica che storica, più centrata sulle storie d'amore (quella di Pip per Estella e quella finita male di Miss Havisham) e sui rapporti personali (il bromance profondo ed emotivo di Pip per il fabbro Joe Gargery) che sull'intreccio della trama, sull'azione del finale o sul contrasto tra le molte classi che si andavano consolidando nell'Inghilterra della prima metà dell'800. Il Pip di Jeremy Irvine però non è un ambizioso arrampicatore come nel libro quanto uno stupito testimone degli orrori alla moda della classi più agiate.
Newell rimuove la voce fuoricampo che nei passati adattamenti aveva spesso tradotto la narrazione in prima persona del libro e sposta qualche episodio da avanti ad indietro nel tempo rimanendo tuttavia molto fedele al libro nel complesso, ne riporta le frasi più importanti assieme ad ampi tronconi. Quel che invece piega è ciò che gli riesce meglio, ovvero raccontare con leggerezza (e senza apparentemente dargli importanza) il modo in cui i sentimenti influiscono sulle azioni dei personaggi. Tutto quel che accade nel suo Grandi speranze è causato da un sentimentalismo esasperato (sia una riconoscenza infinita, un odio profondissimo, una dignità immarcescibile o un amore imperituro), anche i piani orditi con il calcolo più matematico, ma questo non è mai il centro del film, quanto più un ordine naturale delle cose che regola la vita.
Senza prevedere scene madri di sicuro impatto (come quella in cui Pip lascia entrare la luce nella decadente residenza Havisham per liberare Estella, che chiudeva alla grande la versione del 1946 di David Lean) quest'ultima reiterazione, proprio per la sua spinta sentimentale, punta su paesaggi e personaggi, cioè su fotografia e recitazione, concentrandosi sugli attori e i luoghi in cui essi sono inseriti per dare un nuovo senso ad un vecchio racconto.
Il risultato è una grande illustrazione e un piccolo film. Ci sono alcuni dei luoghi più significativi in cui due amici sinceri possono riposare accarezzati dal vento, oscure fortezze di ragnatele da cui spuntano volti angelici e anfratti fetidi di città di legno pronte a diventare metropoli d'acciaio, ma il racconto è fiacco e il dinamismo del libro si perde nel continuo inseguire i volti sgomenti degli attori anzichè i molti twist della storia.
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Film tratto dall'omonimo romanzo di Charles Dickens in cui un adolescente di umili origini, in seguito ad un favore reso ad un evaso di galera riceve negli anni della sua giovinezza un'eredità inaspettata in seguito alla quale avverranno il suo riscatto sociale le sue pene d'amore per la bella e gelida Estella. Per lo più fedele al testo originale, l'opera di Mike [...] Vai alla recensione »
No Dickens? Aiaiaiaiai! Parafrasando una vecchia ma divertente pubblicità, si potrebbe sintetizzare ad hoc l’interpretazione filmica di uno dei più grandi romanzi di Dickens, forse il più grande (anche se col Circolo Pickwick è una bella gara), eh sì perché nella versione di Mike Newell, regista di pellicole storiche come “Quattro matrimoni e un funerale”, ma anche un po’ inutili come “Monna Lisa smile”, [...] Vai alla recensione »
Mike Newell rivisita un classico di Dickens e ci regala una bellissima storia. Il regista non calca troppo la mano, preferisce un racconto leggero con miti speranze. Bellissima la parte in campagna con i due bambini protagonisti, meravigliosi interpreti oltre che bellissimi. Poi la storia si trasferisce in un Londra d’inizio ottocento ben ricostruita.
Molto ben realizzata questa nuova trasposizione cinematografica dell'opera dickensiana; mani sapienti hanno realizzato un ottimo vestito ad un racconto che contiene tutti i clichè del mondo dello scrittore britannico. Scenografia suggestiva e di grandfe effetto; costumi impeccabili; fotografia molto ben curata e capace di dare le giuste atmosfere, ora gotiche e fosche, ora vivaci e luminose; [...] Vai alla recensione »
"Great Expectations"(Mike Nevell, dal capolavoro di Charles Dickens, screenplay di David Nicholls, 2012). come sempre risente della difficoltà di rendere in maniere sia filmica sia"moderna"(che di per sè non vuol dire niente, ma da intendere come"adatto ai tempi)un capolavoro "realistico"(con tutta la complessità del lemma, a suo tempo genialmente [...] Vai alla recensione »
Il giovane Pip (Irvine) vive nel Kent e quando un misterioso benefattore gli dona una piccola fortuna diviene un gentiluomo. Scoprirà che il benefattore è un ex-forzato (Fiennes) che lui aveva aiutato quando era bambino. Dal romanzo di Dickens, Newell ha tratto questo film in costume di grandi ambizioni. Il suo principale merito è la bravura degli interpreti, tutti bravissimi, [...] Vai alla recensione »
Pip è un giovane orfano, povero e maltrattato che entra nelle grazie di una ricca e bizzarra nobildonna prima e che riceve una ricchissima dote da uno sconosciuto benefattore poi. Newell, dopo l'escursione fantasy di "Prince of Persia", torna a farsi serio celebrando il bicentenario della nascita di Dickens. Il capolavoro del narratore inglese viene aggiornato e rivisitato per [...] Vai alla recensione »
Il film recconta la vita di Pip, nell'Inghilterra inizi Ottocento: rimasto orfano ed accudito dagli zii, Pip per alcuni giorni sarà il compagno di giochi di una bambina, Estella, che vive assieme ad una strana signora, che non vuole vedere la luce del sole; Pip rimane subito colpito da questa bambina. In seguito, dopo avere sfamato un ex carcerato, Pip entra in possesso di una notevole somma [...] Vai alla recensione »
Tratto dal romanzo di Charles Dickes arriva nelle nostre sale cinematografiche il film Grandi Speranze di Mike Newell. E' la storia di Pip un ragazzino che vive con la sorella e il suo marito. Si intrecciano diverse vicende con i personaggi. Un barbone che si rivelerà suo padre e una donna impazzita al suo funerale. Film lento con una sceneggiatura già vista e rivista e personaggi [...] Vai alla recensione »
Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 E’ uno di quei film commerciali, realizzati per il grande pubblico, in cui la storia, la necessità di un intreccio avvincente diviene predominante ed i personaggi diventano funzione della storia stessa, delle sue necessità.
Grandi speranze" è uno dei titoli fondamentali di Charles Dickens, grande scrittore inglese e del mondo. Il cinema ha già toccato quel titolo, con un vero classico firmato da David Lean (1946). Nel 1998 Alfonso Cuaròn riprese la storia e la trasferì nell'era contemporanea, il titolo era Paradiso perduto. Esiste anche un versione televisiva inglese, con Anthony Hopkins protagonista. Si racconta la vicenda di Pipp che si trova ricco, frequenta il bel mondo, ottiene dalla vita tutto ciò che un giovane può sognare.
Pubblicato inizialmente a puntate tra il 1860 e il 1861, Grandi speranze è il più recente dei grandi romanzi di Charles Dickens: successivo a Il circolo Pickwick, Le avventure di Oliver Twist, David Copperfield. È vero che presenta un mondo dove di certo chi nasce svantaggiato non ha la minima chance - diremmo oggi - di ascensore sociale né la possibilità di trovarsi incluso tra i "garantiti" di una [...] Vai alla recensione »
Un misterioso benefattore offre al povero orfano Pip la possibilità di riscattarsi e diventare un gentiluomo. Cresciuto con un piede a casa dell'eccentrica Miss Havisham e l'altro nella fucina del cognato Joe, Pip può finalmente dichiararsi a Estrella, la bellissima figlia di Miss Havisham di cui è perdutamente innamorato. Trasferitosi a Londra, il ragazzo sfrutta la riguadagnata upper class per corteggiarl [...] Vai alla recensione »
Nella Londra di metà Ottocento il campagnolo orfano Pip è diventato un gentiluomo grazie a un misterioso lascito. Corteggia la viziata Estella, figlia, adottiva della ricca e infelice Miss Havisham. Ma chi è lo sconosciuto benefattore? Un estenuante gelido dramma in costume, tratto da un romanzo del prolifico sceneggiatore involontario Charles Dickens.
Un film su cinque viene da un romanzo, annunciava il titolo di un dibattito in programma a "Più libri più liberi", la fiera romana della piccola editoria che si è aperta il 6 dicembre. A giudicare dai cartelloni cinematografici, il calcolo pare approssimato per difetto. Già a Cannes abbiamo fatto un ripasso di letteratura comparata, da Jack Kerouac ("On the road", sbrindellato oltre ogni ragionevole [...] Vai alla recensione »
Di "Grandi Speranze", il celebre film di David Lean, scrissi qui su Il Tempo 18 maggio 1947. Lo ammiravo senza riserve, e anche se, a differenza del romanzo di Dickens, aveva un festoso lieto fine per quello che riguardava l'amore fra i protagonisti, vi rilevavo che pur con quegli schemi un po' da melodramma accolti in una calda cornice vittoriana, non rischiava mai in nessun modo il patetico.
Povero Dickens. Dopo l'adattamento non proprio esaltante del suo Oliver Twist da parte di Polanski nel 2005, arriva oggi, nell'anno del duecentesimo anniversario della sua nascita, un nuovo adattamento del classico Grandi speranze firmato Mike Newell, il notevole regista di Quattro matrimoni e un funerale e Donnie Brasco. Risultato: grandi speranze, pessimo risultato finale.
Quanto grande è il respiro delle pagine di Dickens, romanzo di formazione che non vorremmo finisse mai, tanto cupamente procede il film che Mike Newell ha tratto da Grandi Speranze. Atmosfere gotiche, tuoni e fulmini personaggi che spuntano dall'ombra, impresionanti lugubri manieri abitati da nobildonne già appartenenti all'aldilà. Nel bicentenario della nascita dello scrittore era inevitabile aggiungere [...] Vai alla recensione »