Titolo originale | Extremely Loud and Incredibly Close |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 129 minuti |
Regia di | Stephen Daldry |
Attori | Tom Hanks, Sandra Bullock, Thomas Horn, Max von Sydow, Viola Davis John Goodman, Jeffrey Wright, Jim Norton. |
Uscita | mercoledì 23 maggio 2012 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
MYmonetro | 2,50 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 2 aprile 2021
Argomenti: Autismo
Tratto dall'omonimo libro di Jonathan Safran Foer, il racconto di una scoperta che cambia la vita a un ragazzo. Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, 4 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, In Italia al Box Office Molto forte, incredibilmente vicino ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 573 mila euro e 239 mila euro nel primo weekend.
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È passato del tempo dal "giorno piu brutto", ma Oskar Schell non si dà pace. Suo padre lo ha lasciato con una missione incompiuta, con molte domande e una sola certezza: non deve smettere di cercare. Quando, nell'armadio del genitore, trova una chiave e un nome, Black, Oskar trova con essa anche la spinta e l'alibi che gli mancavano. Incontrare tutti i 472 Black di New York City per testare le loro serrature diventa per il bambino un modo di coltivare il sogno che quella chiave possa schiudergli un ultimo messaggio del padre e una maniera di scappare ancora il più a lungo possibile dall'evidenza.
"Cosa ti manca di piu di lui?", chiede Oskar alla madre. "La sua voce", risponde lei. E anche a lui mancano più che mai le parole del padre, vere e proprie istruzioni per l'uso della vita, e non a caso è ad un nome che si aggrappa e sempre non a caso è a un'occasione di dialogo persa per sempre che non si rassegna. E poi c'e l'inquilino, per il quale le parole ad alta voce non si possono più pronunciare, non dopo quello che è accaduto a Dresda, ma al quale la scrittura consente comunque di continuare a vivere.
Non è tutta colpa di Stephen Daldry, dunque. Un materiale come quello redatto da Jonathan Safran Foer è fatto di scrittura e per la scrittura e il cinema, per lo meno quello narrativo tradizionale, può aggiungere davvero molto poco. O per lo meno dovrebbe.
La sceneggiatura di Eric Roth, pur all'interno di uno sforzo evidente di fedeltà al libro, opera una selezione che fa coincidere l'intero film con il suo giovane protagonista e finisce per confondere la ricchezza e l'originalità del narrato con la performance attoriale, certo eccellente, di Thomas Horn. In questo modo, la porzione di storia selezionata si rivela comunque claustrofobica e compressa: i tempi del cinema si avvertono scopertamente come innaturali. Eppure questa è ancora una scelta comprensibile, forse obbligata. Ce ne sono altre più ardue da condividere, come il modo in cui gli adulti si rivolgono al protagonista, con un portato recitativo infarcito di retorica, che getta un dubbio retrospettivo sull'effettiva, intima comprensione tra regista e personaggio. E poi c'è un secondo livello di retorica, che riguarda l'uso dell'immagine dell'11 settembre, insistito ed estetizzato. Come se ci fosse bisogno di sentimentalizzare un'immagine che parla da sé con forza inaudita, forse l'immagine che più ha parlato al mondo negli ultimi decenni.
È anche per questo, allora, perché lì non ci sono parole di troppo, strozzate nel pianto o urlate nell'isteria del momento, che la parte più bella e riuscita del film è senza dubbio quella in cui Oskar e il vecchio Max Von Sydow camminano per la citta, prendono i mezzi pubblici, bussano alle porte, si nascondono dietro una siepe: qui, su questa strana coppia che si muove nello spazio metropolitano, il cinema ha finalmente qualcosa da dire. Ma dura poco.
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"Le persone non sono un numero, ma storie; e le storie chiedono di essere condivise." Molto forte, incredibilmente vicino. Il titolo basta a descrivere questo intenso film che non lascia un attimo di tregua allo spettatore nell'affrantare uno dopo l'altro il dramma di un ragazzino che ha perso il proprio padre durante l'attentato dell'11 settembre 2001.
Esito: ci sono episodi nella vita che cambiano nel profondo, se avete voglia di immergervi in un bambino che cerca suo padre ritrovando voi stessi, guardatelo! Il padre di Oskar è molto più che un semplice padre: è un a guida, un’ ispirazione, una mano sempre porta. Offriva al figlio una spinta nelle situazioni di paura e uno stimolo che l’ha reso un [...] Vai alla recensione »
Un eccezionale film – film…perfetto nella perfezione della finzione raccontata e dunque perfetta…un film che è un manuale esistenziale: i personaggi perfetti nei loro ruoli incarnano l’essenza perfetta di ognuno…in una sola parola si potrebbe dire PERFETTO! Manuale da tenere non sul comodino e da sfogliare ogni tanto per cercare la regola giusta ad una domanda scomoda, ma un manuale tascabile utile [...] Vai alla recensione »
E' la storia del piccolo Oskar, è la storia della grande America. Oskar Schell (Thomas Horn) è un bambino, afflitto dalla Sindrome di Asperger, che, in seguito al dramma dell'11 Settembre, deve affrontare la perdita del padre Thomas Schell (Tom Hanks). Dopo il suo "worst day" si moltiplicano le fobie di cui soffre : eventi quotidiani come l'attraversamento di un ponte o uno dei tanti rumori che infestano [...] Vai alla recensione »
Oscar ha perso il padre, a cui era legatissimo e con cui trascorreva molto tempo organizzando ricerche esplorative, nel crollo delle torri gemelle l'11 settembre. Un anno dopo il bambino non ha ancora superato il trauma per la scomparsa del genitore ma trova nell'armadio del padre una chiave avvolta in un foglio che reca la scritta Brown. Oscar decide quindi di mettersi alla ricerca della serratura [...] Vai alla recensione »
Un modo diverso per raccontare l'11 Settembre e più in generale il senso di una perdita. Questo film lo fa attraverso gli occhi di Oskar, che nella tragedia delle Torri Gemelle ha perso non solo il padre ma anche qualcosa in più: una figuara fiondamentale, la guida per capire il mondo ed affrontarlo. Una chiave, trovata tra le cose del padre, gli farà compiere un "viaggio" [...] Vai alla recensione »
Un modo diverso di raccontare l'attentato dell'11 settembre. Il dolore soffocato di un bambino, le colpe inconsapevoli date ad una madre invece sempre presente ed attenta, un nonno ritrovato che, anche se a suo modo, nel suo silenzio, sa stargli vicino. E il coraggio di un bambino che si muove in una città come NYC alla ricerca di qualcosa più grande di lui, senza mai fermarsi, senza mai abbandonare [...] Vai alla recensione »
New York. Un bimbo affetto dalla sindrome di Asperger perde il padre, a cui era profondamente affezionato, l'11 settembre. Dopo un anno, il ragazzo decide finalmente di rientrare nella stanza e nel guardaroba del padre e rintraccia una misteriosa chiave inserita in una busta che riporta un cognome. Il piccolo deciderà allora di mettersi alla ricerca della persona e della serratura.
Il 9/11 ha creato terribili sofferenze per chi lo ha vissuto in prima persona e per chi ne ha dovuto sopportare il peso delle conseguenze. Il film tratta proprio questo secondo aspetto: un figlio che perde il padre, ossia la sua guida e il suo amico, e prova a ritrovarlo affrontando sensi di colpa, problemi comportamentali e difficili rapporti col mondo adulto.
Il film è molto ben costruito e recitato. Eccellenti il ragazzo e la coppia di anziani, meno incisivi proprio le stelle Hanks (in una parte importante ma non primaria) e la Bullock, non sempre a suo agio nella parte. Non ho letto il libro per cui non so il grado di fedeltà del film al romanzo nè dal punto di vista narrativo né da quello del risalto ai personaggi.
La tragica morte del padre l'11 settembre segna inevitabilmente la vita del piccolo Oskar. Per circa un anno vive quasi isolato dal mondo esterno avendo paura di quasi tutto quel che lo circonda. Un giorno trova una chiave nel guardaroba del padre e si mette alla ricerca disperata di un collegamento fra quell'oggetto e il padre. Inizia quindi un percorso che lo porterà a riacquistare fiducia nel mondo [...] Vai alla recensione »
In questo film, tratto da un romanzo omonimo, come in ogni opera di rara qualità, si possono individuare varie chiavi di lettura che insieme si armonizzano e concorrono a trasmettere allo spettatore un universo di significati simbolici. Una chiave di lettura è quella della tragedia pubblica, di portata storica, dell'attentato terroristico dell'11 settembre 2001 alle Torri gemelle [...] Vai alla recensione »
11/9/2001. Data storica e indimenticabile per gli Stati Uniti d’America e forse per tutto il resto del mondo. Oskar, un ragazzino molto sveglio ma con le sue paure post-Torri Gemelle, decide di raggiungere un obiettivo: scoprire cosa si nasconde dietro una misteriosa chiave scoperta per caso nel tentativo di rivedere vecchi ricordi del padre (vittima dell’attentato di inizio millennio). S [...] Vai alla recensione »
"Extremely Loud and Incredibly Close"(Stephen Dadly, sceneggiatura di Erich Roth, dal romanzo di Jonathan Safren Foer, 2011). UN bambino di 9 anni, con la sinsdrome di Asperger("spetro autistico", ma con caratteristiche"altre"dall'autismo"classico")ha un "gioco"con il padre, che lo motiva ad approfondire certi eventi.
Un bambino con problemi di socializzazione trascorre la sua vita insieme al padre che gli sta vicino praticamente sempre dedicandogli tutto il il suo tempo libero.Quando tragicamente il padre muore nell'attentato alle torri gemelle, Oskar (il nome del bambino) rimane turbato in modo estremo e comincia a cercare un motivo per continuare a vivere.Il motivo lo trova rinvenendo una chiave dentro un vaso [...] Vai alla recensione »
Lo stile del regista di Billy Elliot lo riconosciamo subito dall'abbigliamento un po' stravagante del bambino, vero protagonista di questa storia, così triste, così assurda che è un vero peccato non sia reale! Tom Hanks e Sandra Bullock sono due nomi famosi, ma appena accennati, poco sfruttati. Il primo è il povero papà che muore nel 'giorno più [...] Vai alla recensione »
Nonostante la drammaticità del contenuto, nonostante la presenza di un ragazzino rimasto improvvisamente orfano del padre morto nell’attentato delle torri gemelle, devo dire che il film di Stephan Daldry non mi ha lasciato addosso niente di significativo. Partendo dal finale, il film si snoda su una chiave trovata dal ragazzino in un vaso venduto precedentemente all’asta e comprato dal padre del ragazzo. [...] Vai alla recensione »
Bel rapporto quello tra Oskar Schell e il padre: giocano, parlano, stanno molto insieme a cercare il 6° distretto di New York come un Atlantide divorata dal tempo e dalla memoria. Non si capisce perchè il bambino non vada a scuola ma lo spettatore è travolto da una storia a ritmo veloce che apre scenari fantascientifici o parapsicologici e che approda, alla fine, a un esito lacrimevole e banalmente [...] Vai alla recensione »
Quasi una sorta di purificazione collettiva dell’America dagli incubi dell’11 settembre, rappresentata dal viaggio di formazione newyorkese del piccolo Oskar Schell, “Molto forte, incredibilmente vicino” è un discreto film con le sue luci e le sue ombre. Mi è piaciuta una certa misura/pudore nell affrontare l’indicibile tema degli attacchi alle Torri [...] Vai alla recensione »
Film estremamente sofferente, incredibilmente vivo e coraggioso, come lo sguardo serio e a tratti cinico di Oskar, ma forse solo tutto concentrato nella sua ricerca del tempo perduto per sempre che il padre gli ha nascosto, o cosi' lui si convince, negli angoli piu' sperduti della citta', in una caccia al tesoro senza fine , perche' interiore, caccia di sopravvivenza emotìva al dolore della perdita. [...] Vai alla recensione »
Un bambino con un dolore grande, più grande di lui, ci prende per mano e ci porta attraverso la sofferenza delle persone che incontra per schiuderci la porta della sensibilità e della comprensione. Ci prende per mano e con dolcezza ci racconta il suo tormento, ci fa vivere la sofferenza delle persone chiuse nell'inferno che si librano nell'aria liberatrice della morte.
Una volta esisteva un VI distretto a New York… o almeno questo è quello che viene raccontato ad Oskar. Oskar (Thomas Horn), figlio del gioielliere Thomas (Tom Hanks) e di Linda (Sandra Bullock), pur essendo un bambino molto sveglio, non può sapere che quello che sta per succedere cambierà la sua vita per sempre. Il tragico “worst day” americano, noto semplicemente [...] Vai alla recensione »
Certe ferite, umane e sociali, difficilmente trovano, se non a distanza di molti anni, la giusta dimensione letteraria o cinematografica, ma "Molto forte, incredibilmente vicino" , tratto dal libro di Jonathan Safran Foer affronta la tragedia dell'11 settembre rimanendole tangente, senza mai intersecarla, e affidandola allo sguardo sperduto, adulto, dolente e inquietante nella [...] Vai alla recensione »
Mi pongo sempre un dubbio quando vedo film sull'undici settembre. Devo pensare alle due torri o al Cile? Un bambino piange la scomparsa del propio padre, ma quanti sono i bambini che piangono la scomparsa del propio padre? Il film in se stesso è ben diretto , si può vedere gradire e apprezzare, artisticamente tutti bravi attori tecnici regia e aspetto tecnico dell'opera.
Ho visto questo film ieri sera, e ancora le emozioni che mi ha suscitato non mi sono scivolate di dosso, sono rimaste aggrappate, perciò provo a dispiegarle attraverso le parole. Solo un cinema trasmetteva questo film a Bologna il 16 Giugno, un cinema molto piccolo, con il suono del nastro che gira, e l'interruzione a metà film per girare lo stesso nastro, cose magiche che purtroppo [...] Vai alla recensione »
Si possono distribuire indizi per tutta New York per puro gioco? Sì, a patto che poi si scopra il motivo di tale gioco! Corre il protagonista, così come l'intero film, dietro ad un simbolismo magico che trasforma ogni scena in un insieme di simboli, formule ed enigmi da risolvere. L'organizzazione della spedizione che condurrà il protagonista alla verità,&n [...] Vai alla recensione »
Il film e' valido, bravi gli attori ( su tutti bambino e la bullok ), ma non arriva a toccarmi, a commuovermi, che visto il genere e' una grossa pecca. La prima ora e' quasi odioso, avrei spento, migliora con l'arrivo del "vecchietto" e verso la fine con la scoperta della chiave e la confessione della madre. Insomma, nulla di che.
madonna santa che lentezza. poteva esser molto meglio. del film mi rimane più che altro la storia di un insopportabile e presuntuoso ragazzino che va per tutta new york a rompere i maroni... per di più il giovane attore è di un'antipatia da record... voglio sperare che il libro, che non ho letto, sia migliore.
Sarà forse che mi trovi in un periodo particolare nel quale ho saputo della malattia mentale del mio nipotino, ma questo film mi ha sorpreso e travolto di emozioni. Pochi commenti hanno sottolineato la virtuosa interpretazione del giovane protagonista nell'impersonare un ragazzino malato della sindrome di Asperger. Perchè poi, alla fine, Thomas Horn è l'assoluto protagonista [...] Vai alla recensione »
Morivo dalla voglia di vederlo, ma mi ha leggermente deluso. Il carattere del ragazzo non permette a pieno di affezionarsi a lui, e il fatto che non si curi della madre non aiuta. Un carattere troppo poco bambino e troppo adulto! Bello il finale e anche il forte legame con il padre. Emozionante, ma non troppo!! 3 stelle che paragonate alle aspettative ne valgono 2
Spero tanto che sia un capolavoro come lo e' il libro da cui e' tratto. Mi aspetto il solito "ammorbidimento" hollywoodiano ma se avvicina anche po' ad "Ogni cosa e' illuminata" di Liev Schreiber allora saro' contento.
questo film non mi è piaciuto molto, mi ha fatto arrabbiare, mi ha fatto venire voglia di spaccare qualcosa, poi il bambino non lo sopporto, ma riconosco che sia un gran bel film con una grande trama, una caratterizzazione dei personaggi come poche e un'approccio ad una catastrofe più che giusto, per non dimenticare cosa successe l'undici settembre, però non è il [...] Vai alla recensione »
Un film sulla ricerca della speranza e la forza per continuare a vivere oltre il dolore. Un cast eccezzionale con un piccolo incredibile protagonista. Romanzo a parte il film e stupendo.
Troppa carne al fuoco: rapporto figlio (complicato, ma quanto, ma come?) - genitori, l'evento periodizzante della storia americana (soprattutto americana) non ancora elaborato per niente a nessun livello (nemmeno dopo la morte di Bin Laden; si vedano le conseguenze degli eventi di Bengasi), la storia di "formazione" che è una delusione.
Ben fatto, ben pensato, mal presentato...un film che incorpora senza alcun dubbio dramaticità, avventura, azione e curiosità. Averlo ambientato durante l'evento che ha radicalmente cambiato la storia americana e presentarlo con gli occhi un bimbo che ha perso la persona più cara a lui è una mossa vincente. Cerco di essere aggiornato per puro hobby alle [...] Vai alla recensione »
Ho letto critici che dicono che il romanzo è stato rovinato da questo film....mah dico ma stiamo scherzando??????si sono fumati sicuramente qualcosa di forte perchè non si possono dire certe cavolate...comunque il film è veramente ma veramente bello...Un cosa che maggiormente mi ha colpito sono stati i dialoghi fatti con classe.
Il film più triste degli ultimi tempi. Una pellicola che coglie la tragedia di un'intera nazione attraverso la storia dolorosa di una famiglia. Bravi gli attori, buona la regia e la sceneggiatura. Adatto al pubblico in cerca di storie tragiche.
Bisogna dargli due stelle perché ci sono indiscutibili professionalità che in qualche modo vanno riconosciute. Ma il film è brutto, retorico, lezioso. Per di più è anche pretenzioso. Vade retro!
Un film che attraverso il suo straordinario giovane protagonista,il suo rapporto con suo padre e con il magistrale M. Von Sydow, tenta di fare un discorso più approfondito sul concetto di perdita,su come conviverci attraverso la scoperta,la memoria e infine alla consapevolezza dolorosa o non,della fine di un qualcosa di profondamente amato che non tornerà più.
Per un film candidato all'Oscar (per due statuette tra cui la più prestigiosa) pensavo molto meglio.Il ragazzino è odioso come raramente visto in un film, tutto è scontato e banale.Scialbo.
La tragica scomparsa del padre, avvenuta durante i tristi avvenimenti dell'11 settembre 2001, getta nel più totale sconforto il figlio Oskar, il ragazzo, affetto da Sindrome di Asperger, a distanza di un anno trova il coraggio di entrare nella stanza del padre, e rovistando fra le sue cose rompe sbadatamente un vaso, vaso che all'interno cela una chiave con un solo indizio: Black.
4.5 visto ieri su iris 129 minuti sono un po lunghi, pero il regista li gestisce bene, un film forte, un film che fa pensare, geniale. Se vi e piaciuto guardate anche questo Shutter Island del 2010
la storia di un ragazzino che, perso il padre nell'11 settembre, trova, nascosta in un vaso nel guardaroba di casa del babbo, una chiave e decide di scoprire quale serratura avrebbe aperto e, detto questo, si potrebbe pensare chissà quali misteri si celino dietro la fatidica chiave visto che il ragazzino fa l'impossibile per scoprirlo.
Il trailer mi aveva incuriosito: la storia racconta di un ragazzino, probabilmente autistico, che attraversa un periodo traumatico della sua vita, poicgè il padre, con cui aveva un legame molto forte, è tra le persone cadute l'11 settembre nell'attacco alle torri gemelle. Il padre per costringerlo a socializzare con le altre persone e per vincere le sue paure gli proponeva sempre [...] Vai alla recensione »
Dal regista del capolavoro "The Hours" viene fuori questo film commovente, zuccheroso, a tratti davvero fastidioso. Stavolta Stephen Daldry ha veramente toppato, nonostante la regia capace e le brillanti interpretazioni, specialmente quella del bambino - seppur con un copione odioso. Guardabile.
Film su un viaggio di ricerca che intraprende un ragazzino dopo la morte del padre avvenuta nel crollo delle Torri Gemelle a New York l'11 settembre 2001. Come in tutti i romanzi di Jonathan Safran Foer, anche in questo film, tratto sempre da un'opera di questo autore, vi è il tema del viaggio al fine di ricercare se stessi, le proprie radici familiari ed il recupero degli affetti [...] Vai alla recensione »
Troppo lungo. Bello e efficace solo Max von Sydom. Quando gli americani fanno l'esame di coscienza, chissà perchè chiedono agli altri di piangere!!!!
La trama del film potrebbe essere valida in quanto rappresenta il dolore di un bambino causato dalla prematura scomparsa del padre durante l'attacco terroristico alle Twin Tower. La storia procede lentamente e a tratti è molto noiosa, alle volte banale e scontata. Del cast si salvano solo i personaggi della madre e del padre. Più che un film drammatico sembra una sorta di caricatura [...] Vai alla recensione »
.....da parte di un bambino superlativo,fuori da ogni schema.film molto bello!
Una ferita che non si rimargina. Un dolore di cui non si deve smettere di parlare. «Il giorno più brutto» - così chiama l’11 settembre Oskar, il giovanissimo protagonista del film di Stephen Daldry - ha sconvolto la sua vita. Quel giorno papà era uscito di casa perché aveva un appuntamento, proprio ai piani alti di una delle Torri gemelle. È rimasta la sua voce, registrata nella segreteria telefonica: [...] Vai alla recensione »
Un undicenne di intelligenza e cultura fuori dal comune vaga per Brooklyn seguendo le indicazioni di una dolorosa e privatissima caccia al tesoro. Cerca le tracce del padre, che 1’11 settembre 2001 non tornò più a casa gettando il piccolo Oskar in un lutto inguaribile. Cerca il padrone di una chiave misteriosa trovata fra le cose del genitore, certo che quella chiave possa ricondurlo a lui e prolungare [...] Vai alla recensione »
Oscar, perduto il padre nel disastro dell’11 settembre, cerca di svelare il mistero di una chiave e un nome. Nel percorso, si fa strada una elaborazione del lutto fino a quel momento impossibile. Ci sono immagini che finiscono per diventare un surrogato del reale, perdendo ogni influenza drammatica. E’ il caso della caduta delle Twin towers. Dal romanzo di Jonathan Safran Foer, autore di un altro libro [...] Vai alla recensione »
L’11 settembre è stato affrontato dal cinema statunitense con una circospezione che ha il sapore della riluttanza. Probabilmente molti autori se ne sono tenuti alla larga per paura di offendere gli spettatori. Altri, come Michael Moore con Fahrenheit 9/11, non si sono preoccupati di infastidire il grande pubblico perché si sono rivolti a un’audience specifica dandogli esattamente ciò che si aspettava. [...] Vai alla recensione »
Nonostante le evidenti aspirazioni letterarie, Molto forte, incredibilmente vicino è artisticamente profondo quanto le foto 3d delle torri gemelle con la scritta “Never forget” che si vendono a Times square. È facile commuoversi, ma è stato usato ogni sistema per strizzare emozioni dal pubblico. Paccottiglia da Oscar. Da Internazionale, 25 maggio 2012
Oskar ha perso il papà durante l’11 settembre. A undici anni non è facile superare il trauma. E se lo aiutasse quella chiave che il babbo misteriosamente gli ha lasciato in eredità? Per capirne il significato, però, bisogna andare a bussare a tutti i signori Black di New York, accompagnato dal nonno muto. Metti un bambino sconvolto da una tragedia, con viso oltretutto predisposto, e le lacrime scenderanno [...] Vai alla recensione »
Un romanzo cult per un film mediocre. Capita spesso e in questo caso esemplarmente, essendo il film del regista già premiato per The Hours un quasi totale annullamento dei gradi di spiazzamento creati dal caso letterario di Jonathan Safran Foer. Daldry imprigiona la sua narrazione del romanzo di formazione negli schematismi noti al proprio cinema, limitandosi a far emergere le eccentricità sonore dell’impia [...] Vai alla recensione »
Verrebbe da dire: finalmente! Annunciato almeno tre o quattro volte, arriva al cinema Molto forte incredibilmente vicino, il film di Stephen Daldry ispirato al romanzo di Jonathan Safran Foer pubblicato in Italia da Guanda. Un film che sicuramente aspirava a una vita diversa fin dal momento del casting: un regista candidato tre volte all’Oscar (per Billy Elliott, The Hours e The Reader), uno sceneggiatore-s [...] Vai alla recensione »
“E meglio il film o era migliore il libro?” si chiedono due capre mentre mangiano pellicola in una celebre battuta di Hitchcock. Forse sir Alfred aveva ragione e la domanda è solo oziosa: eppure riesce difficile trattenere la delusione per il modo in cui il solitamente migliore Stephen Daldry ha tradotto in immagini le magnifiche pagine del romanzo di Jonhatan Safran Foer.