Titolo originale | Detachment |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Tony Kaye |
Attori | Christina Hendricks, Adrien Brody, James Caan, Lucy Liu, Bryan Cranston, Marcia Gay Harden William Petersen, Blythe Danner, Tim Blake Nelson, Doug. E. Doug, Louis Zorich, Sami Gayle, Mary Joy, Ralph Rodriguez, Renée Felice Smith. |
Uscita | venerdì 22 giugno 2012 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | Officine Ubu |
MYmonetro | 3,60 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 26 maggio 2014
Un insegnante si appassiona alla causa della scuola dove lavora e si affeziona ad un'adolescente che lavora come prostituta. In Italia al Box Office Detachment - Il distacco ha incassato nelle prime 11 settimane di programmazione 283 mila euro e 46,8 euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Henry Barthes è un uomo solitario e introverso che insegna letteratura alle scuole superiori. Quando un nuovo incarico lo conduce in un degradato istituto pubblico della periferia americana, il supplente deve fare i conti con una realtà opprimente: giovani senza ambizioni e speranze per il futuro, genitori disinteressati e assenti, professori disillusi e demotivati. La diversità di Henry è evidente sin dal primo impatto con questo universo allo sbando. Il distacco e l'assenza di coinvolgimento emotivo gli consentono di conquistare il rispetto e la partecipazione di ragazzi difficili, che ben presto sconvolgeranno il mondo apparentemente controllato del docente.
È un'autentica missione quella che vede impegnati gli insegnanti, a tutte le latitudini. Ancora di più lo è se il contesto sociale è caratterizzato dal degrado e dalla mancanza di prospettive. Ma laddove la scuola è l'unico punto di riferimento nei microcosmi di adolescenti che affrontano il faticoso cammino della crescita, questa missione rischia di infrangersi al cospetto dei fallimenti quotidiani. Allora il senso di impotenza e frustrazione polverizza ogni traccia dei primi entusiasmi e idealismi, giungendo a infettare anche vite private in lenta e inesorabile dissoluzione. Così, il desiderio di fare la differenza diventa vana velleità e lascia il posto alla resa.
Forse è per questo che il protagonista del film sceglie di continuare a fare il supplente, tentando, nel poco tempo di cui dispone, di impartire insegnamenti significativi agli studenti. Eppure, la passione che lo accende per la penna dei poeti sembra non riuscire a scalfire la sua vita. Il distacco emotivo, in cui Henry ha deciso di trincerarsi e farsi scudo dal mondo, cela un'antica ferita che torna a galla nel contatto con una prostituta-bambina scappata di casa e un'allieva sensibile e dotata di talento artistico, ma castrata da un padre oppressivo e ferita dall'arroganza dei compagni. Mentre afferra queste isole alla deriva, Henry salva se stesso e la propria anima. Ma l'impatto tra pianeti arrabbiati e fragili genera deflagrazioni irreversibili, ben rappresentate dall'immagine dell'aula vuota e sfasciata.
È intriso di profondo pessimismo e malinconica poesia questo film diretto dall'eclettico artista britannico Tony Kaye. La consapevolezza lucida e amara di un destino ancorato al dolore è scandita dalle parole immortali di scrittori con cui il supplente spiega la vita ai ragazzi e incarnata nello sguardo triste e lontano di un Adrien Brody sempre superbo. L'intero cast è all'altezza di una sfida impegnativa: cogliere le falle del sistema di istruzione americano e le tragiche conseguenze che si riverberano sulle vite di insegnanti e alunni. Il regista le ritrae in maniera non convenzionale, percorrendo la strada di uno stile personale e riconoscibile, con un avvio da documentario - con inserti di interviste video a docenti che imprimono un effetto di realismo - e uno svolgimento via via più drammatico. Notevoli anche le soluzioni visive, con il contrasto tra il bianco e nero degli inserti iniziali e una fotografia dai toni caldi. Quando poi le immagini parlano all'unisono con la musica, la magia del cinema è compiuta e arriva dritta al cuore.
DETACHMENT - IL DISTACCO disponibile in DVD o BluRay |
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L'ambientazione scolastica non deve fuorviare, perchè Detachment non è un film di genere scolastico, non solo. E' un'analisi malinconica e struggente dell'esperienza umana, un caleidoscopio di emozioni scarne, estreme, vibranti, un viaggio nei fallimenti e nelle speranze più sincere che appartengono anche a chi è costretto ai margini della società.
Recentemente ho visto un film in TV in cui un tipo pieno di buona volontà,entrato in un istituto nella Germania imperiale e pre-nazista, con un preside vecchio ma lungimirante, a contatto con ragazzi disperatamente non educati, fatica parecchio a trovare una chiave per entrare nel loro mondo ostile, diffidente, deluso, e infine trova uno strumento nuovo, ignoto, misterioso: veniva dall'Inghilterra, [...] Vai alla recensione »
Film sulla vita di un insegnante solo e dal passato tragico che si trova a supplire un collega per un breve periodo in un liceo di periferia frequentato solo da studenti altamente difficili e violenti e praticamente irrecuperabili per ciò che concerne la loro motivazione a migliorare se stessi e la propria vita. La "missione" che si prefigge il protagonista (interpretato ottimamente da Adrien Brody) [...] Vai alla recensione »
Un giovane e tormentato supplente di letteratura straniera arriva ad insegnare in una scuola di un quartiere difficile. Dovrà fare i conti con le situazioni terribili dei suoi alunni, con una giovanissima prostituta che incontra vicino a casa sua e a cui offre un riparo e con la sua intricatissima situazione familiare. Scordatevi i bei college americani, le ragazze del football e le feste di [...] Vai alla recensione »
Il film ha sicuramente un indubbio fascino per l'originale messa in scena.Ma mi è sembrato un po' troppo facile il salvataggio della ragazzina prostituta come pure un po' troppo facile il suicidio programmato dell'altra ragazza. Troppo facile ancora la messa a bada di ragazzi difficili (ricordiamo con quanta amarezza e veridicità era trattato il tema in "Mary per sempre").
Fin dalle prime scene di questo film, torna alla mente un’immagine che è anche il titolo di un celebre romanzo americano del 1951, “The Catcher in the Rye” di J. D. Salinger. In Italia è stato tradotto con “Il giovane Holden”, perché il titolo originale è pressoché intraducibile nella nostra lingua. Corrisponde a qualcosa come “Il raccoglitore nella segale” ed è il mestiere che Holden vorrebbe fare [...] Vai alla recensione »
Un Attore eccelso per un film eccellente, interpretazione elegante di un supplente che ha appena ricevuto un incarico in una nuova scuola colma di alunni lavativi e insegnanti rassegnati, ai quali lui cerca di trasmettere qualcosa, cerca la fuga dal distacco, dal cinismo che lo pervade, in continue riflessioni interiori, anche perchè vittima di shock infantile che ritorna [...] Vai alla recensione »
Atarassia e solipsismo ovvero freddezza e individualismo.Indicazioni di malattie dell’animo umano spesso trascurate che portano, nei casi più estremi, a manifestazioni acute di violenza sociale. Detachment ovvero Distacco di Kaye rappresenta, sotto le mentite spoglie di un mondo a noi ben noto e cioè quello scolastico, l’esemplificazione dei succitati termini contestualizzati alla figura dell’insegnante, [...] Vai alla recensione »
Questo è un film dove è quello che non vedi, quello che non ti viene detto,e che in parte non saprai mai, quello che ti colpisce al cuore e ti fa condividere il dolore del protagonista, Adrien Brody, come fosse il tuo stesso.E così c'è l'amore e il perdono per il nonno nonostante un intreccio di torbidi ricordi lo annodi al suicidio della madre e alle proprie infnili paure, c'è il non amore come progetto [...] Vai alla recensione »
DETACHMENT – IL DISTACCO (USA/UK, 2012) diretto da TONY KAYE. Interpretato da ADRIEN BRODY, SAMI GAYLE, JAMES CAAN, CHRISTINA HENDRICKS, LUCY LIU, MARCIA GAY HARDEN, TIM BLAKE NELSON, BLYTHE DANNER, LOUIS ZORICH, BRYAN CRANSTON Henry Barthes lavora come supplente di letteratura nei licei del New Jersey. Ha dei trascorsi famigliari davvero terribili: il padre lo abbandonò quand’era [...] Vai alla recensione »
Ottimo film dotato di una scrittura ricca e pensosa, di uno stile originale (con quegli inserimenti in stile documentario, quei flashback in found-footage e quei frammenti di cartone animato stilizzato) e un gruppo di attori tutti intensi e ben calibrati. Insomma, davvero un ottimo lavoro, che è anche un film tristissimo, che ritrae l'eterno e quasi totale fallimento di chi vuole aiutare [...] Vai alla recensione »
Detachment ci restituisce un'immagine veemente ed impietosa della situazione scolastica nella "provincia" americana, e non solo. Un uomo triste e senza volto, che tenta disperatamente di trasmettere messaggi di speranza, riscatto sociale,sete di conoscenza ad una classe vuota, invasa da foglie, rami secchi, fogli sparsi vorticanti nell'aria...Un uomo perennememnte con la valigia in mano come un novello [...] Vai alla recensione »
Straordinaria prova di Adrian Brody: con quella sua faccia da punto interrogativo interpreta letteralmente l'improba difficoltà di insegnare non solo nella reietta scuola pubblica americana. Un film da non perdere anche per l'originale regia di Tony Kaie, incalzante e sperimentale, prestato al cinema dal versatile mondo del videoclip.
Tony Kaye rispolvera, rivede e aggiorna contenuti e messaggi del capolavoro di Peter Weir ma ha il merito di adattarli alla realtà contemporanea avvalendosi soprattutto di un enorme Adrien Bridy. E' un interessante spunto di riflessione sul delicato ruolo dell'insegnante in un momento di deriva etica e di crisi dell'istituzione educativa in cui immensa è la responsabilità [...] Vai alla recensione »
Spesso la differenza al cinema non la determina l'originalità di una storia, ma il modo di raccontarla. Seppur con gradazioni differenti, quando il contesto scolastico degradato e problematico, di "The detachment" è stato raccontato da Solondz abbiamo avuto la sferzante ironia di "Fuga dalla terza media"; con "la classe" di Cantet si percepisce un [...] Vai alla recensione »
Il film è in pratica un lungo monologo dove davvero viene effettuato un DISTACCO da un racconto più prosaicamente filmico. La musica non ci abbandona mai mentre fanno incursione disegnini vari e quasi spesso disturbanti come lo è lo stesso ripetuto flashback riguardante la madre del monologante.La sceneggiatura è a tratti interessante, non sempre comprensibile;sicuramente non proprio originale.
Credi di poter fare la differenza per poi scoprire che hai fallito: una lezione di vita, dura, che non ti risparmia nulla. È un film che tutti dovrebbero vedere: i ragazzi, perché parla del loro futuro, i genitori, per la loro assenza, gli insegnanti per i loro giudizi. Henry Barthes arriva in una scuola difficile come supplente, ma è la vita che è difficile, la vita di [...] Vai alla recensione »
sublime il monologo narrante di adrien brody e la sua prova,grande film per fotografia e sceneggiatura,commovente per chi ha dei figli,perchè è lo specchio della gioventù d'oggi,spavaldi ma soli,in continua richiesta d'aiuto mimetizzata sotto l'agire scontroso e arrogante,e quando ti aspetti che la trama prenda una piega positiva,ecco il finale tragico dove tutti si [...] Vai alla recensione »
Gran film, molto intenso, recitato egregiamente, con una bellssima fotografia e un'ottima colonna sonora. La sensazione di uscire da una sala completamente vuota dopo un film così bello è impagabile.
perchè in questo film ci sono tipo un centinaio di frasi che vanno dritte al cuore. Commuovente, un pò crudo, pieno di significato : cosa volete di più da un film drammatico? Una volta che avrete finito di guardarlo, avrete qualcosa in più dentro di voi. Guardatelo e mi darete ragione!
Di film così belli non se ne vedevano da anni. Detachment non è un capolavoro.....è un opera d'arte,è un monumento al cinema e non solo, è una pellicola che emoziona e commuove come non se ne vedevano da anni.Un film potente, che colpisce come un pugno lo stomaco dello spettatore.Superbo Adrian Brody, mai stato così bravo, nemmeno nel pianista.
Se sono come sono…se non possono essere altro che come sono è perché dopo essere venuta al mondo ho dovuto capire per poter sopportare il dolore che provavo…ed è per questo che non credo a ciò che ha scritto qualcuno sull’insegnante Henry Barthes… non è ansioso di prendere su di sé tutti i peccati del mondo, semplicemente lui li vede e senza neanche averlo scelto, questi esistono e restano dove sono [...] Vai alla recensione »
il film più bello e delicato che abbia visto dopo Trust, con attori veramente grandi tra cui Adrien Brody che ha fatto una magnifica intepretazione. Questo vale proppio la pena di vederlo.
Analisi del disagio umano che fa vittime tra tutti: grandi, piccoli, genitori, figli, insegnanti e alunni. Una straordinaria interpretrazione di Adrien Brody, insegnante precario che si trascina stancamente a causa dei profondi solchi interiori lasciati da problemi familiari. Dentro di se però trova sempre la forza per insegnare ai [...] Vai alla recensione »
Un professore dal passato doloroso è nominato come supplente in una scuola di periferia. Pur consapevole che la sua figura per quei ragazzi sarà solo di passaggio, vuole trasmetterli qualcosa. Il passato continua a condizionare la sua vita e non gli permette di vivere davvero come forse vorrebbe. Una figura complessa e interessante quella del professore, in cui tutte le [...] Vai alla recensione »
Molto bello, commovente,intenso,ben fatto!
Un film disturbante sulla scuola americana e sulle giovani generazioni. La sceneggiatura è ottima, la regia non scontata così come la fotografia, ottime le interpretazioni. Da vedere nelle scuole.
Uno dei migliori nel suo genere, straziante ma non troppo, drammatico quanto basta, gli attori fanno la loro parte e forse di piu', da vedere assolutamente.
Il film di kaye con un linguaggio moderno riesce a unire spunti di buon cinema e letteratura, supportati da un adrien brody in ottima forma. davvero riuscita anche la difficile operazione di fare partecipare attori di alta caratura nei ruoli di comprimari. forse in generale un po' troppo cupo nei toni, le vicende narrate vanno dritte al cuore e soprattutto fanno riflettere, tra le tante segnalo [...] Vai alla recensione »
Film di un conoscitore profondo della sofferenza umana. Realistico e dai toni forti. Riflessione su noi stessi in chiave "pessimistica". Attori e regia di qualità. Questo film è un tuffo nelle difficoltà esistenziali. Film consigliato a chi ha una buona tenuta in apnea.
In una scuola di periferia americana arriva il supplente Henry Barthes, un giovane uomo chiuso e solitario che porta dentro di sé un'antica ferita. Harry ha poco tempo di stare coi suoi alunni poichè è solo un supplente. Il contatto con loro è labile, sfuggente, lui entra ed esce dalle loro vite, il suo compito è di trasmettere loro qualche nozione, [...] Vai alla recensione »
Di film sui problemi dell'insegnamento scolastico ce ne sono diversi e di migliori. Detachment e' un film valido che posso consigliare, ma non eccelle in niente. Una montatura artistica che non mi fa impazzire, un insieme di situazioni molto estreme quasi irreali, ma soprattutto non mi ha colpito nei sentimenti a differenza di altri. Piuttosto consiglio freedom writers.
uno di quei film che ti capita di vedere per caso a distanza di tempo, ma che ti ricompensano nella visione,tremendamente veritiero e insieme colmo di riflessione,commovente fino alle lacrime,specchio della realtà globale del vissuto di ognuno sia esso insegnante alunno genitore,perfetta la sceneggiatura con un adrian brody sempre eccellente,come oso dire sempre,ci sono film e film,questo è [...] Vai alla recensione »
-“ Non so come fu ma al primo sguardo che diedi all’edificio un senso di abbattimento invase il mio spirito” E:A. Poe. La casa degli Usher.- Questa citazione finale nel film di Tony Kaye potrebbe secondo me ,comparire all’inizio come incipit di questo suo lavoro. Il supplente Henry Barthes ( un Adrian Brody altamente espressivo) comunica fin da subito la tristezza [...] Vai alla recensione »
Questo è, tra tutti i film che ho visto, quello che descrive meglio la società di questi tempi, rabbiosi, desolanti e spietati. Brody immenso, nell'Olimpo degli attori piú bravi di tutti i tempi.
Henry Barthes inizia un nuovo incarico di supplenze presso una scuola superiore della periferia americana. L’ambiente è molto difficile, l’ostilità degli studenti e la frustrazione dei colleghi rendono il suo compito davvero arduo. Henry però ha un passato duro e questo lo rende capace di resistere alle provocazioni che arrivano dagli studenti e dai colleghi e allo [...] Vai alla recensione »
Potente, toccante, commovente... Interpretazione magistrale. Da vedere non per svago.
POCHI FILM MA DI NOTEVOLE SPESSORE PER IL REGISTA!
Un film meraviglioso, mi spiace che la recensione di questo sito lo descriva banalmente come un film sulla scuola americana. La scuola è solo una metafora: superficiale non accorgersene, ma forse non ci si deve stupire. Il film racconta con grandissima sensibilità e poesia, ma anche con grande lucidità e senza compiaciuti moralismi, la dolorosa e inconfessabile disgregazione [...] Vai alla recensione »
un film davvero ben fatto che rappresenta i problemi della società
Ottimo lavoro di Kaye, una pellicola artistica e complessa con un cast d'eccezione. Il sistema scolastico statunitense viene massacrato attraverso un realismo cruento visto con gli occhi di professori falliti, persone piccole e inutili, inferiori persine ad un supplente depresso e distaccato. Il punto di forza è la caratterizzazione dei personaggi attraverso attori bravissimi ed in palla.
Henry Barthes è un uomo solitario e introverso, quindi un uomo. Un quest'epoca molto triste un cui tutto perdi, anche la vita per uno sguardo o un parcheggio, tutto si richiude su se stesso l'egoismo e la paura per il domani imperversano. La vita vale la pena di essere vissuta? Henry fà il suo percorso sulle miserie, "i genitori devono avere la patente prima di generare [...] Vai alla recensione »
Ho visto questo film in lingua originale, perchè esce qui in Italia molto tempo dopo rispetto al resto del mondo. Il regista riesce quasi magicamente a far entrare lo spettatore all'interno di un mondo difficile; difficile essere insegnanti, difficile essere alunni, difficile crescere. Non tutti sono in grado di farlo, non tutti vi riescono, non tutti allo stesso modo.
Ricco di citazioni esplicite (a Edgar Allan Poe) ed implicite (all'Attimo Fuggente e addirittura all'arte di Munch), questo film comunica messaggi forti e profondi attraverso amare riflessioni sulla scuola e la società americane (le cui dinamiche sono ormai familiari anche da noi), il ruolo della famiglia e la vita in generale. Il delicato equilibrio tra coinvolgimento e distacco, utile a fronteggiare [...] Vai alla recensione »
"Detachment - Il distacco" è un film che manca completamente di tensione. Le storie dei personaggi non interessano perché tutte collocate allo stesso modo in un orizzonte talmente tragico-drammatico-problematico da risultare persino patetico, inverosimile, stucchevole. Quello che doveva e poteva (Tony Kaye, regista del bellissimo "American History X"; Adrien Brody, [...] Vai alla recensione »
..che tra l'altro pure in questo caso fa molto a desiderare. Un film è un racconto che ci trasporta in un altro mondo. Non un discorso o una filippica. Perfino Bergman o Tarkovsky, dai profondi contenuti, sapevano creare STORIE.Ormai il cinema come cinema..e non come sperimentazioni varie...è morto. Non usa il suo proprio linguaggio e allora sorbiamoci questi "discorsini" di una ingenuità incredibile [...] Vai alla recensione »
Sono quasi sessant’anni che vedo film americani sulla scuola. Non tutti di gran valore, molti però notevoli, come il primo in cui penso di essermi imbattuto, “Il seme della violenza” di Richard Books, che proiettato alla Mostra di Venezia del ‘55, suscitò le rimostranze dell’ambasciatrice degli Stati Uniti, Clara Boothe Luce, perché, a suo dire, denigrava gli americani.
La promotion lo presenta come “un film sulla scuola pubblica americana”, ma è parecchio di più. Henry Barthes (l’ottimo Adrien Brody, qui anche produttore) accetta una supplenza temporanea per insegnare letteratura in un istituto superiore sull’orlo della rovina: risultati a livello bassissimo, studenti arrabbiati e minaccia di privatizzazione. Benché sia un uomo dall’anima scorticata (il perché è [...] Vai alla recensione »
È emblematico lo sguardo privo di emozioni che Adrien Brody (chi meglio di lui?) sfoggia durante le lezioni di letteratura al liceo. Nei suoi occhi si legge la disillusione per una realtà che offre, a personale docente ed alunni, zero ambizioni e poche speranze per il futuro. Meglio insegnare con distacco (vedi titolo), da supplente, calandosi sopra una maschera per vincere impotenza e frustrazione. [...] Vai alla recensione »
È un film che è stato giudicato diversamente da questo o quel critico italiano e straniero, ma che da più di un mese continua a essere visto nelle nostre sale e si presenta come un’opera che crea in noi sensazioni ed emozioni. Si tratta di Detachement - Il distacco del regista inglese Tony Kaye, il quale ha sessant’anni e aveva diretto American History X nel 1998: un film uscito anche in Italia e piuttosto [...] Vai alla recensione »
Bei tempi quelli di American History X, e il regista Tony Kaye non è cambiato. Non troppo: il problema è sempre l’educazione, anzi, la mala educazione, che qualche anno fa s’infettava di ideologia nazista, oggi s’infetta di nulla, ed è anche peggio. Là dove c’era Edward Norton con svastica e muscoli, ora c’è Adrien Brody, supplente a scuola come nella vita: apatico, anaffettivo e distaccato - come [...] Vai alla recensione »
Parlano di sofferenza e gioia, paura e amore, del buio e della luce, di granelli di sabbia e di infinito: parlano di noi i poeti, ma come farlo capire ai ragazzi allo sbando di un degradato liceo di Long Island, New York? Ci prova il malinconico supplente di letteratura Adrien Brody, un tipo tosto che sembra non temere il confronto con quella scolaresca aggressiva: sarà che la sua personale storia [...] Vai alla recensione »
Tony Kaye, il regista britannico autore di American history X (1998), sembra essere diventato ancora più selvaggio e arrabbiato. Il suo ultimo attacco contro di noi – e in un certo senso contro quelli che lui percepisce come valori ormai andati di un intero modello culturale – s’incentra su una scuola superiore sull’orlo del fallimento, dove è appena arrivato l’insegnante Henry Barthes (Adrien Brody). [...] Vai alla recensione »
Anche se è impossibile, perché sono usciti nello stesso anno, sembrerebbe che il regista inglese Kaye abbia studiato Shame, perché Detachment fin dal titolo pare la brutta copia del film di Steve McQueen, a tratti una parodia: le stesse atmosfere algide e sospese, lo stesso appartamento gelido del protagonista, le stesse inquadrature ravvicinate che «fanno a pezzi» i personaggi.
Scoppia l’estate, gli italiani non vanno al cinema. Probabilmente ci andrebbero, se fossero in cartellone “Prometheus” di Ridley Scott (non proprio celebrato da quelli che l’han già visto, ma annunciarlo come il prequel di “Alien” basta per far venire un po’ di voglia). Oppure “Brave” di Mark Andrews, primo film della Pixar con una femmina protagonista, in anteprima al festival di Taormina e nei cinema [...] Vai alla recensione »
Il distacco è la condizione che Henry Barthes ha scelto per stare (in difesa) nel mondo. Nessun coinvolgimento, niente di definitivo, a cominciare dal lavoro, supplente di letteratura al liceo, cosa anche questa che gli permette di tenere gli studenti a distanza: il rapporto con loro è un passaggio come gli altri. Poi accade qualcosa, Henry Barthes viene assegnato a una scuola pubblica nella periferia [...] Vai alla recensione »
In cinema accade spesso che gli autori si innamorino di un personaggio “particolare” sorprendente, spiazzante, al di là di ciò che può succedergli. Così il film diventa un ritratto, vale a dire una somma di scene e di situazioni che mette a fuoco una personalità inconsueta, tutta da scoprire e da godere, frutto delle contraddizioni di un’epoca. Il racconto si mette al servizio del protagonista, illuminando [...] Vai alla recensione »
La tematica scolastica compone un serial lungo quanto il cinema, da «Addio Mr. Chips!» a «L’attimo fuggente». E in particolare, per quanto riguarda la specifica esperienza americana, spicca in cineteca «Il seme della violenza» di Brooks (’55). Non diremmo, però, che «Detachment – Il distacco» riesca a sconvolgere le gerarchie né a fare un passo al di là del solido protagonismo di Adrien Brody nei panni [...] Vai alla recensione »
Paghi uno, prendi cinque. Malgrado il titolo cool, Detachment è il classico film sovraccarico di temi, musica, effetti di regia, ma senza baricentro. Chi ricorda American History X (con Edward Norton nazi) conosce lo stile sovreccitato e post-clip di Tony Kaye, qui al servizio di una storia di devozione e redenzione. Adrien Brody è il pacato professor Barthes, supplente ansioso di prendere su di sé [...] Vai alla recensione »