Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Max Leonida |
Attori | Randi Ingerman, Fabio Massimo Bonini, Tony Sperandeo, Gerardo Amato, Ugo Conti Ludmilla Radchenko, Max Bertolani, Luca Dorigo, Loris Mazza, Gianluca Sacchi, Mascia Ferri, Mattia Cividati, Rosario Rannisi, Angelo Infanti, Elizabeth Uhl, Odile Corso, Max Leonida, Enzo Giraldo, Anis Gharbi, Alessio Vitale, Valentina Tonelli, Camillo Ghignatti, Jamie Weissenborn. |
Uscita | venerdì 4 giugno 2010 |
Distribuzione | Digima |
MYmonetro | 1,95 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 30 giugno 2010
L'universo provinciale di una piccola squadra di calcio semiprofessionistica: la storia si snoda attraverso gli ultimi tre mesi di campionato e ciascuno si ritroverà a fronteggiare le proprie paure, i propri demoni interiori.
CONSIGLIATO NÌ
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Il signor Brioschi morendo lascia alla figlia Marta la responsabilità della squadra di calcio della cittadina di Neive, in provincia di Cuneo, di cui si è occupato amorevolmente in qualità di presidente. La figlia, tornata da Los Angeles, decide di rimanere e di proseguire l'opera paterna. Ha però bisogno di un allenatore valido e lo trova in Gianni Ferrante, ex giocatore della Nazionale che si è ritirato dal mondo dello sport e beve oltre misura. Dopo qualche diniego Ferrante accetta di allenare la squadra. Si farà carico anche di tutti i problemi privati dei suoi giovani calciatori trovando per ognuno la soluzione. Dispiace sempre dover recensire negativamente un film. Dispiace ancora di più se si tratta di un film italiano e se, come in questo caso, è dedicato a una persona scomparsa in giovane età. Ma è proprio questa dedica importante collocata alla fine di chilometrici titoli di coda (quindi con la pressoché totale certezza che il 99% degli spettatori non la leggerà) che diviene un significativo segnale dei tanti elementi che non funzionano nel film. Veniamo informati che si è partiti da un'idea di Stefano Tacconi che di calcio indubbiamente se ne intende. Peccato però che quell'idea si sia tradotta in una sceneggiatura che sembra l'agiografia di un santo o, perlomeno, di un beato. L'allenatore con l'aureola aiuta il calciatore in difficoltà economiche, cerca di sottrarne un altro alle grinfie della mafia (e qui c'è l'utilizzo di un attore valido come Sperandeo nell'ennesimo ruolo di malavitoso siculo che lo trasforma nell'imitazione dell'imitazione che di lui fa Fiorello), ne sottrae un altro alla depressione, cerca di far tornare unita una coppia e (se gli fosse concesso un po' di tempo in più) potrebbe forse anche 'convertire' una lesbica. Davvero troppo per un uomo solo. Dove poi si raggiunge il ridicolo involontario (facendo quasi rivalutare alcune mediocri miniserie televisive) è nella scena in cui, alla festa di compleanno di uno dei calciatori la di lui moglie, non resistendo a un'improvvisa pulsione erotica, si allontana per accoppiarsi con l'amante nelle sottostanti cantine. Il suo compagno intanto, di sopra, suona la chitarra per gli amici. Se proprio si doveva mostrare l'attività enologica locale si poteva inventare una scena che non ricordasse, nella loro pochezza, i 'decamerotici' degli anni Settanta. Il mondo del calcio di provincia è una realtà importante che avrebbe meritato un cinquanta per cento in meno di retorica e magari anche di colonna sonora musicale, spalmata, con rare pause, sui quattro quinti di un film di cui non ci permettiamo di mettere in dubbio le buone intenzioni. Ma la saggezza popolare ci ricorda quale sia la via lastricata dalle suddette.
Finalmente al cinema questo film autoprodotto e distribuito da sky (primafila pay per view) e dal colosso della distribuzione digitale MICROCINEMA Il film è tratto da un'idea di Stefano Tacconi sceneggiata (ossia trasposta efficacemente per il grande schermo) da Max Leonida Il film coinvolge, avvince, racconta delle storie, e lascia qualcosa allo spettatore Un film tecnicamente ben girato, [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film su Sky Primafila la settimana scorsa e, leggendo questa critica, mi sono accorto che, forse, al posto della penna il buon Zappoli dovrebbe tenere in mano… proprio la zappa! In effetti non è la sua prima recensione sulla quale mi trovo in disaccordo (adc esempio ho visto per miracolo “Secondo Tempo”, caldeggiato da ben tre stelline e l’ho trovato al limite [...] Vai alla recensione »
GENTILISSIMO SIGNOR CRITICO DALLA SUA RECENSIONE SI PALESA IL FATTO CHE LEI NON HA MAI AVUTO UN ALLENATORE, PUO' AVER AVUTO DEGLI INSEGNANTI CHE LE HANNO DETTO CIO' CHE AVREBBE DOVUTO FARE, MA NON E' STATO ALLENATO A DECIDERE DA SOLO. TANTO CHE DA' PER SCONTATO CHE SIA L'ALLENATORE A TROVARE LE SOLUZIONI. ACCADE A VOLTE CHE QUALCUNO AIUTATO RIESCA A FARE LE PROPRIE [...] Vai alla recensione »