shiningeyes
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lunedì 30 settembre 2013
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affermazione della qualità di tarantino!
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“Bastardi senza gloria” è un vero e proprio spartiacque della carriera di Tarantino, che decide di lasciare da parte gangsters sarcastici ed eroine kung fu al posto di un gruppo di sadici soldati ebrei che si divertono ad uccidere e scotennare nazisti sotto il comando di un sanguinario Brad Pitt.
Il film sarà il primo ad aprire una trilogia che va sul versante storico, e che ci offre una visione divertente e profana su come potevano andare certi fatti se fossero accaduti realmente, oltre che offrirci un Tarantino in forma smagliante che affina la sua già ottima capacità registica.
La meticolosità, la preparazione e la precisione delle scene che assistiamo sono il frutto di un duro lavoro e di una chiarezza d'intenti decisamente al di sopra delle aspettative di un film di Tarantino, coadiuvate da uno script molto fantasioso e affascinante; gli attori anche fanno la loro parte, in particolare uno che riesce a rubare la scena ad un cast che possiede una star come Brad Pitt.
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“Bastardi senza gloria” è un vero e proprio spartiacque della carriera di Tarantino, che decide di lasciare da parte gangsters sarcastici ed eroine kung fu al posto di un gruppo di sadici soldati ebrei che si divertono ad uccidere e scotennare nazisti sotto il comando di un sanguinario Brad Pitt.
Il film sarà il primo ad aprire una trilogia che va sul versante storico, e che ci offre una visione divertente e profana su come potevano andare certi fatti se fossero accaduti realmente, oltre che offrirci un Tarantino in forma smagliante che affina la sua già ottima capacità registica.
La meticolosità, la preparazione e la precisione delle scene che assistiamo sono il frutto di un duro lavoro e di una chiarezza d'intenti decisamente al di sopra delle aspettative di un film di Tarantino, coadiuvate da uno script molto fantasioso e affascinante; gli attori anche fanno la loro parte, in particolare uno che riesce a rubare la scena ad un cast che possiede una star come Brad Pitt.
Ovviamente si parla del bravissimo Christoph Waltz (premio Oscar), scoperta di Quentin, che riesce a dare al mondo del cinema uno dei migliori cattivi mai visti: il colonnello nazista Hans Land, un investigatore capace ed ambizioso dai modi eleganti quanto subdoli e che rappresenta l'ago della bilancia della trama e parte della valenza del prodotto cinematografico in questione.
Ad incidere significativamente alla riuscita di questo film sono comunque alcune scene veramente spettacolari come: il colloquio iniziale tra Hans Landa e l'agricoltore Lapadite, carico di riferimenti filosofici e ben adatto a identificare la complessità del personaggio Landa; le scene violentissime pulp dell'operato dei bastardi nei confronti dei nazisti, un modo carino per descrivere cosa avrebbero dovuto meritare; la scena della taverna di Nadine, ripiena di uno stallo da farti venire i nervi con tanto di conclusione a sorpresa.
L'unica pecca che si può muovere contro questo delicatessen storico/pulp è che ogni tanto il buon Tarantino calca la mano su molte scene (per puro piacere di girarle) e su cose che come al solito fanno disgustare i suoi detrattori (eccessiva violenza), e in fondo, una parte del finale è troppo grottesca.
Ma, “Bastardi senza gloria” è anche un'affermazione della qualità proposta dalla mente e regia di Tarantino, capace anche di far ingoiare bocconi amari a coloro che non lo ritengono capace di usare una macchina da presa, grazie ad un montaggio e fotografia eccellenti, che non sono altro ormai che marchi di fabbrica della filmografia di Tarantino.
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parieaa
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mercoledì 19 marzo 2014
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quentin ha fatto un altro "bingo"
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Questo è un film che comincia bene, continua altrettanto bene e finisce addirittura meglio, con una battuta fantastica. E' vero non rispecchia la storia, ma chi se ne frega...Tarantino mica fa documentari, fa film che rimangono nella storia, non che la raccontano.... Alcune scene sono semplicemente magistrali: la scena di apertura è in grado di creare ansia crescente con continui cambi di argomenti e con la trovata inaspettatta della pipa gigante in un momento che sta per diventare tragico; oppure la scena del bar, in cui parlano per praticamente 20 minuti ininterrotti, e giocando al gioco della carta, senza mai stancare e per di più con un finale esplosivo.
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Questo è un film che comincia bene, continua altrettanto bene e finisce addirittura meglio, con una battuta fantastica. E' vero non rispecchia la storia, ma chi se ne frega...Tarantino mica fa documentari, fa film che rimangono nella storia, non che la raccontano.... Alcune scene sono semplicemente magistrali: la scena di apertura è in grado di creare ansia crescente con continui cambi di argomenti e con la trovata inaspettatta della pipa gigante in un momento che sta per diventare tragico; oppure la scena del bar, in cui parlano per praticamente 20 minuti ininterrotti, e giocando al gioco della carta, senza mai stancare e per di più con un finale esplosivo...insomma non ci sono tanti regist in grado di fare questo. La colonna sonora è come al solito parte integrante del film, che serve non solo come accessorio, ma come strumento per spiegare e dare maggiore spessore a quello che sta accadendo. Il cast si comporta tutto benissimo: uno, fino ad allora, sconosciuto ai più Waltz, in grado di tirare fuori un'interpretazione favolosa, da lasciare a bocca aperta e suscitare nello spettatore simpatia e orrore allo stesso tempo; Pitt che fa il siciliano è fantastico; la Kruger fa la sua migliore interpretazione e la sua migliore morte( altra scena da annali); La Laurient che come furia vendicatrice fa davvero paura...insomma non ce ne è uno fuori posto...persino hitler fa il suo. I dialoghi sono in puro stile Tarantiniano, così come le scene di violenza e sangue, vero marchio di fabbrica della ditta. Prima fra tutte l'esecuzione dell'ufficiale nazista è veramante agghiacciante, dove non si capisce più bene quale sia il vero cattivo, o le scene crudeli degli scalpellamenti...scene che fanno arriciare le labbra a tanti , ma che se non ci fossero, sarebbe come non avere la ciliegina sulla torta...e noi la vogliamo la nostra ciliegina rossa....
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enzo70
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mercoledì 10 settembre 2014
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il capolavoro di tarantino
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Bastardi senza gloria è, a mio avviso, il miglior film di Tarantino. Ma prima di parlare del film va evidenziata l’incredibile interpretazione di Christoph Waltz, un attore austriaco che è uscito alla ribalta proprio con questo film. La storia è una ricostruzione di fantasia della fase finale della seconda guerra mondiale, la Germania sta perdendo sempre più terreno, ma i suoi eccidi, le sue stragi non possono restare impunite. Ed un gruppo di ebrei americani, guidati da un ottimo Brad Pitt viene lanciato nelle retrovie dell’esercito tedesco per vendicare anticipatamente gli ebrei sterminati. A latere, c’è Shosanna, bellissima ragazza ebrea, sfuggita all’ennesimo rastrellamento degli ebrei francesi per la successiva deportazione nei campi di concentramento.
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Bastardi senza gloria è, a mio avviso, il miglior film di Tarantino. Ma prima di parlare del film va evidenziata l’incredibile interpretazione di Christoph Waltz, un attore austriaco che è uscito alla ribalta proprio con questo film. La storia è una ricostruzione di fantasia della fase finale della seconda guerra mondiale, la Germania sta perdendo sempre più terreno, ma i suoi eccidi, le sue stragi non possono restare impunite. Ed un gruppo di ebrei americani, guidati da un ottimo Brad Pitt viene lanciato nelle retrovie dell’esercito tedesco per vendicare anticipatamente gli ebrei sterminati. A latere, c’è Shosanna, bellissima ragazza ebrea, sfuggita all’ennesimo rastrellamento degli ebrei francesi per la successiva deportazione nei campi di concentramento. Ma oltre la storia c’è un incredibile ritmo narrativo, che costringe lo spettatore all’angolo. Il gong non suona mai, le riprese sono continue, l’ironia si sovrappone alla violenza e la violenza alla sceneggiatura. Il tutto condito con la classe sopraffina di Tarantino che nella storia, quella vera, riesce a trovare lo spunto per intrufolare le sue storie, dove la fantasia si fonde con la realtà. E ne esce un capolavoro.
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joker79
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domenica 4 ottobre 2009
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un rogo firmato tarantino
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Realizzare un war movie non è un'impresa facile.Realizzare una storia di vendetta ambientata durante l'okkupazione nazista della Francia del 41, dove un manipolo di specialisti alleati skalpano tutti i mangiakrauti catturati è il frutto di una mente geniale.Il lavoro di Tarantino sull'intreccio narrativo e sulla psicologia dei vari personaggi è impressionante.Il regista ha rivestito il proprio dramma dei colori del passato, che gli hanno fornito lo spunto per i numerosi riferimenti cinematografici e non.La cura posta su ogni dettaglio è enocomiabile. La struttura del film in capitoli consente di frantumare la suspence dello spettatore, che dopo aver raccolto ogni frammento, verrà gettato in un epilogo finale fatto di proiettili , fiamme purificatrici e deflagrazioni.
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Realizzare un war movie non è un'impresa facile.Realizzare una storia di vendetta ambientata durante l'okkupazione nazista della Francia del 41, dove un manipolo di specialisti alleati skalpano tutti i mangiakrauti catturati è il frutto di una mente geniale.Il lavoro di Tarantino sull'intreccio narrativo e sulla psicologia dei vari personaggi è impressionante.Il regista ha rivestito il proprio dramma dei colori del passato, che gli hanno fornito lo spunto per i numerosi riferimenti cinematografici e non.La cura posta su ogni dettaglio è enocomiabile. La struttura del film in capitoli consente di frantumare la suspence dello spettatore, che dopo aver raccolto ogni frammento, verrà gettato in un epilogo finale fatto di proiettili , fiamme purificatrici e deflagrazioni. Non c'è spazio nei film di Quentin per riflettere sul perchè e sul come. I suoi film sono pura azione, palpitante ed assetata. La palma per la miglior interpretazione se la merita Christoph Waltz nella parte del SS. Il primo capitolo si apre con un suo monologo "animalista" sulle diverse razze. Pitt incarna la figura del mercenario senza morale, un novello "straniero senza nome", che vuole incidere il proprio marchio su ogni lupo abbattuto. In questo film come nei suoi precedenti Tarantino elogia la figura della donna, spietata, calcolatrice, vendicatrice, infida...Qui non gioca con spade e kung fu ma con pellicole infiammabili. Il regista ha avuto anche il contributo di Roth nella realizzazione di alcune delle sequenze. !La soundtrack morriconiana risuona nelle stanze dei duelli. La storia è stata piegata alla volontà del regista. Non aspettatevi una film storico ma una grande storia!! Ha ragione nell'ultima sequenza a dire credo che questo sia il mio capolavoro!
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simone ruggieri
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venerdì 9 ottobre 2009
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il grande gioco: la farsa del cinema puro.
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BASTARDI SENZA GLORIA: Quando il cinema si trasforma in una vertigine, e non rilegge semplicemente la Storia... Se la inventa! Usa tutto il suo potere immaginifico per coinvolgere e stravolgere e farci arrivare, sul finale, in un delirio nel quale un Satanasso, col volto di donna, ci ride in faccia quasi a volerci dire: "Ecco quà! Vi ho presi in giro, vi ho presi in giro tutti: neo- nazisti, anti- nazisti, mal pensanti e ben pensanti, guardate quì.. E FOTTETEVI!!" Eh già... Perchè alla fine quello che abbiamo visto è stato un immenso sogno, o meglio, un incubo... Di quelli che però al risveglio lasciano un piacevole senso di divertimento; un grande e fantastico gioco, dolcemente puerile e ferocemente sadico.
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BASTARDI SENZA GLORIA: Quando il cinema si trasforma in una vertigine, e non rilegge semplicemente la Storia... Se la inventa! Usa tutto il suo potere immaginifico per coinvolgere e stravolgere e farci arrivare, sul finale, in un delirio nel quale un Satanasso, col volto di donna, ci ride in faccia quasi a volerci dire: "Ecco quà! Vi ho presi in giro, vi ho presi in giro tutti: neo- nazisti, anti- nazisti, mal pensanti e ben pensanti, guardate quì.. E FOTTETEVI!!" Eh già... Perchè alla fine quello che abbiamo visto è stato un immenso sogno, o meglio, un incubo... Di quelli che però al risveglio lasciano un piacevole senso di divertimento; un grande e fantastico gioco, dolcemente puerile e ferocemente sadico... E in effetti, non era proprio per giocare che eravamo andati al cinema a vedere Tarantino? Questa volta il regista simbolo del cinema indipendente odierno, zittisce proprio tutti: inizialmente da di Adolf Hitler un' immagine estremamente caricaturiale, quella del classico cattivone di stampo disneyano, con tanto di mantellone, che potrebbe far infuriare amanti e accoliti di antica e dubbia gloria; ci mostra un gruppo di ebrei assetati di sangue e vendetta, mettendoci così difronte al serio dilemma di dove passi il confine fra il bene e il male; infine ci rende partecipi, come suo solito, del dialogo fra i suoi grotteschi seppur credibilissimi personaggi, e da subito, se siamo davvero puntigliosi, ci rendiamo conto di quanto questi dialoghi siano anacronistici (parlare, nel 1942/ 43 di uno "stallo alla messicana"...). Ma piano piano incominciamo a capire: capiamo di essere in un cinema, capiamo che quello che stiamo guardando è uno schermo, e dietro di esso ci pare quasi di sentir sussurare che quello che stiamo vedendo è tutt' altro che un film storico, tutt' altro che una spietata critica verso un regime totalitario, tutt' altro che il solito "polpettone" sulla moralità della vendetta... Difatti, un passo alla volta, cominciamo a notare che quel fuhrer è tanto cattivo da esserci quasi simpatico, che a quel gruppo di ebrei non importa molto della vendetta sui nazisti, ma più che altro sembra loro interesse quello di farci divertire usando la "vendetta ebrea" a tale scopo, e in questo clima inizia a non darci noia, sempre che ce ne avesse data prima, il dialogo del tutto fuori tempo e fuori tema. Il gran finale con i fuochi d' artificio, spettacolare e delirante, ci apre definitivamente gli occhi: siamo al cinema e abbiamo visto fare dell' ottimo Cinema! Di quello più puro, quello che si ispira alla realtà quel tanto quanto fanno le favole di Esopo: la prende d' esempio, la esamina e ne tira fuori una morale, poi la butta nel calderone e aggiunge ingredienti su ingredienti fino a far amalgamare bene il tutto. Ciò che ne viene fuori è la pura magia dell' invenzione e del racconto! Con buona pace di tanti giornalisti, che hanno voluto dare a questo film una valenza politica, alla fine la pagina più oscura della storia umana viene totalmente riscritta non lasciando più spazio alcuno alle critiche e alle interpretazioni riguardanti ideologie del passato; difatti un significato e una morale ci sono, ma vanno ricercati nel nostro tempo; tanto che i personaggi di Tarantino sembrano presi e catapultati nella seconda guerra mondiale quasi per caso, quasi alla ricerca di un modo diverso di raccontarci la sua personale etica e la sua personale ideologia, che tanto, ormai lo sappiamo, riguarda sempre il Cinema stesso e il piacere di farlo.
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eastwood
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domenica 11 aprile 2010
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il ritorno di quentin
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Ritorna Quentin Tarantino,dopo grandi successi come "Pulp Fiction" e "Kill Bill I e II" (nel 2011 Kill Bill III) con il film "Bastardi senza gloria", ambientato durante la seconda guerra mondiale nella Francia occupata dai nazisti, dove una banda chiamata dal popolo tedesco i "Bastardi", si diverte a uccidere senza pietà nazisti, collezionando i loro scalpi. Nel film sono presenti: sparatorie firmate Quentin Tarantino, spionaggio anni 60' e carneficine compiute dal tenente Apache Aldo Raine (Brad Pitt) e dall'orso Ebreo Donny Donoviz interpretato da Eli Roth (regista di Hostel I e II). Alla fine del film vedremo che i "Bastardi" entrano in contatto con la spia e attrice Brigget Von Hammersmark (Diane Kruger) in una disperata missione per far cadere il terzo Reich.
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Ritorna Quentin Tarantino,dopo grandi successi come "Pulp Fiction" e "Kill Bill I e II" (nel 2011 Kill Bill III) con il film "Bastardi senza gloria", ambientato durante la seconda guerra mondiale nella Francia occupata dai nazisti, dove una banda chiamata dal popolo tedesco i "Bastardi", si diverte a uccidere senza pietà nazisti, collezionando i loro scalpi. Nel film sono presenti: sparatorie firmate Quentin Tarantino, spionaggio anni 60' e carneficine compiute dal tenente Apache Aldo Raine (Brad Pitt) e dall'orso Ebreo Donny Donoviz interpretato da Eli Roth (regista di Hostel I e II). Alla fine del film vedremo che i "Bastardi" entrano in contatto con la spia e attrice Brigget Von Hammersmark (Diane Kruger) in una disperata missione per far cadere il terzo Reich. Il fato li porterà in un cinema dove la proprietaria Shosanna Drayfus (Mèlanie Laurent) è pronta a vendicare i suoi genitori uccisi dal colonello naziasta Hans Landa (Christopher Waltz). Con questo film Quentin Tarantino, si riconferma un regista che analizza nel modo più estremo la psicologia umana, vedendone il lato oscuro un soggetto perfetto per i suoi film, trattando temi che vanno dall'intolleranza al patriottismo nel modo più estremo, forever Quentin.
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renato c.
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lunedì 13 aprile 2015
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bel film di fantapolitica
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Quello che non si può avere nella realtà almeno lo si può sognare al cinema! Questa era la cosa principale che si dicava negli anni '40 e '50 quando si andava al cinema. E vale anche per questo film nonostante le scene crude e violente! Certo, da un punto di vista cristiano, uccidere non va mai bene! Ma quante vite sarebbero state risparmiate se l'attentato a Hitler and Co. in quel cinema fosse avvenuto veramente?! Con i se non si può fare la Storia! Il film comunque, intrattiene bene ed è avvincente! Pieno di cari ricordi nei titoli di testa quando intona "The green leaves of summer", colonna sonora principale del bellissimo e non adeguatamente apprezzato: "La battaglia di Alamo" di John Wayne! Divertente comunque l'inserire altre colonne sonore di vecchi films, ho riconosciuto quella dello "spaghetti western" con Giuliano Gemma: "Un dollaro bucato"! Buone le interpretazioni: Cristoph Waltz, si sa rendere veramente odioso, col suo viscido modo di parlare e di comportarsi e non so cosa avrei fatto per impedirgli di strozzare la bellissima Diane Kruger! Tutti, comunque, alla fine hanno avuto ciò che si meritavano compreso il "mostro subdolo" che, anche se non è morto, è stato marchiato a vita!! Purtroppo la bella Mélanie Laurent ed il suo amico di colore Marcel, organizzatori di tutto il piano, sono morti in una specie di "Muoia Sansono con tutti i Filistei!".
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Quello che non si può avere nella realtà almeno lo si può sognare al cinema! Questa era la cosa principale che si dicava negli anni '40 e '50 quando si andava al cinema. E vale anche per questo film nonostante le scene crude e violente! Certo, da un punto di vista cristiano, uccidere non va mai bene! Ma quante vite sarebbero state risparmiate se l'attentato a Hitler and Co. in quel cinema fosse avvenuto veramente?! Con i se non si può fare la Storia! Il film comunque, intrattiene bene ed è avvincente! Pieno di cari ricordi nei titoli di testa quando intona "The green leaves of summer", colonna sonora principale del bellissimo e non adeguatamente apprezzato: "La battaglia di Alamo" di John Wayne! Divertente comunque l'inserire altre colonne sonore di vecchi films, ho riconosciuto quella dello "spaghetti western" con Giuliano Gemma: "Un dollaro bucato"! Buone le interpretazioni: Cristoph Waltz, si sa rendere veramente odioso, col suo viscido modo di parlare e di comportarsi e non so cosa avrei fatto per impedirgli di strozzare la bellissima Diane Kruger! Tutti, comunque, alla fine hanno avuto ciò che si meritavano compreso il "mostro subdolo" che, anche se non è morto, è stato marchiato a vita!! Purtroppo la bella Mélanie Laurent ed il suo amico di colore Marcel, organizzatori di tutto il piano, sono morti in una specie di "Muoia Sansono con tutti i Filistei!". Spero proprio che non ne abbai preso esempio quel pilota che è andato a schiantare l'aereo contro la montagna in Francia! Quei poveri passeggeri non earno nè Filistei nè nazisti, erano slo degli innocenti viaggiatori che non gli avevano fatto niente di male!!
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great steven
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lunedì 12 luglio 2021
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un cinema dove convergere la strage del reich.
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BASTARDI SENZA GLORIA (USA/GERM, 2009) di QUENTIN TARANTINO. Con BRAD PITT, CHRISTOPH WALTZ, MICHAEL FASSBENDER, ELI ROTH, DIANE KRUGER, MéLANIE LAURENT, DANIEL BRUHL, TIL SCHWEIGER, GEDEON BURKHARD, B. J. NOVAK, AUGUST DIEHL, JULIE DREYFUS, QUENTIN TARANTINO ● Il colonnello Hans Landa, investigatore tedesco ingaggiato dalle SS, soprannominato il "cacciatore di ebrei", raggiunge in Francia la famiglia ebrea Dreyfus, tenuta nascosta da un contadino, e provvede a sterminarne i membri: si salva soltanto la giovane Shosanna. Altrove in Europa, il tenente Aldo Reine parte alla volta della Francia occupata dal Terzo Reich con la sua squadra scelta di otto uomini (tutti pendagli da forca, tra piccoli e grandi criminali) allo scopo di effettuare una spietata carneficina di nazisti, pretendendo cento scalpi da ognuno dei suoi sottoposti.
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BASTARDI SENZA GLORIA (USA/GERM, 2009) di QUENTIN TARANTINO. Con BRAD PITT, CHRISTOPH WALTZ, MICHAEL FASSBENDER, ELI ROTH, DIANE KRUGER, MéLANIE LAURENT, DANIEL BRUHL, TIL SCHWEIGER, GEDEON BURKHARD, B. J. NOVAK, AUGUST DIEHL, JULIE DREYFUS, QUENTIN TARANTINO ● Il colonnello Hans Landa, investigatore tedesco ingaggiato dalle SS, soprannominato il "cacciatore di ebrei", raggiunge in Francia la famiglia ebrea Dreyfus, tenuta nascosta da un contadino, e provvede a sterminarne i membri: si salva soltanto la giovane Shosanna. Altrove in Europa, il tenente Aldo Reine parte alla volta della Francia occupata dal Terzo Reich con la sua squadra scelta di otto uomini (tutti pendagli da forca, tra piccoli e grandi criminali) allo scopo di effettuare una spietata carneficina di nazisti, pretendendo cento scalpi da ognuno dei suoi sottoposti. Nel frattempo Shosanna, che ha cambiato identità diventando Emmanuelle Mimieux, gestisce una sala cinematografica ereditata dagli zii con l’aiuto del fidanzato proiezionista nero Marcel; l’incontro col giovane Frederick Zoler, soldato divenuto attore grazie ad un’impresa eroica e finanziato personalmente dal Ministro della Propaganda Joseph Goebbels, convince quest’ultimo ad allestire la première del nuovo film con protagonista Zoler proprio nel cinema di Shosanna. La ragazza coglie l’opportunità per organizzare insieme a Marcel un omicidio collettivo dei più alti esponenti istituzionali del Reich che possa valerle come vendetta. L’istituzione dell’Operazione Kino, una missione segreta in funzione antinazista che viene affidata al tenente Archie Hicox, e la comparsa di Bridget von Hammersmark, famosa attrice tedesca ora al soldo dei servizi segreti britannici, porteranno imprevisti (e violenti) sviluppi nel piano che mira ad annientare lo Stato Maggiore della Germania hitleriana, ma il gruppo di guerriglieri capeggiato dal tenente Reine – conosciuto come "I Bastardi" – non fallirà nel proprio intento. Il settimo lungometraggio di Tarantino, il più ambizioso fino al 2009 e il primo della cosiddetta Trilogia Storica del regista che omaggia (in modo piuttosto velleitario, ma non privo di acume) la Trilogia del tempo di Sergio Leone, rivaluta nella sua personale chiave d’autore la fine della Seconda Guerra Mondiale riscrivendo la Storia. Lo fa con l’abituale contorno di simbolismi vistosi, l’immancabile vena splatter, un cocktail di bevande e idiomi (francese, inglese, tedesco, italiano – in fondo, la pellicola non risulta doppiabile, pena la perdita dell’effetto sorpresa plurilinguistico), l’ambivalenza pericolosa dei rapporti fra agenti di polizia e militari di differenti nazionalità e l’umorismo caustico ormai riconoscibile come un meritato marchio di fabbrica. Eppure il vero perno attorno al quale gira Inglorious Basterds è la capacità del cinema di catalizzare, illudere e indurre a ragionamenti attivi coloro che ne usufruiscono, il cui potere può essere ampliato o ridimensionato dallo stesso mezzo di comunicazione di massa, partendo da cause ben definite che conducono molto spesso a conseguenze imprevedibili o anche solo a interpretazioni distorte della realtà in grado di incanalare i più brutali istinti dell’essere umano. Ne è un esempio lapalissiano, ma pur sempre preoccupante, la svastica che il personaggio di B. Pitt (quando è diretto da Tarantino o dai Coen, tira fuori davvero il meglio della sua verve comico-grottesca!) incide nella fronte dei carnefici. Le citazioni filmiche, inutile sottolinearlo, abbondano, e non a caso l’omaggio, questa volta, va a Enzo Castellari e in particolar modo al suo dimenticabile film del 1978 Quel maledetto treno blindato, del quale Tarantino è estremamente attento a non realizzare un remake senza rinunciare a dirigere l’orchestra che suona a tutto volume la sua passione per il cinema tout court. Passione che Quentin è ben contento di trasmettere, specialmente quando si tratta del suo cinema. E poco importa che l’opus numero sette si basi per intero sulla vendetta: lo spettatore è comunque soddisfatto quando assiste alla punizione dei colpevoli, e assistervi in una prospettiva di ucronia sensazionale, benché un po’ troppo autocompiaciuta, vale il prezzo del biglietto.
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alcoholfueledtommy
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domenica 11 ottobre 2009
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cinema che si nutre di cinema
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Dopo aver dato sfogo, negli ultimi film, alla sua cinefilia appassionata e maniacale, Tarantino alza le ambizioni e colpisce a fondo: in questa delirante ed emozionante rivisitazione dei film di guerra contaminazioni e citazioni sono il vero motore della pellicola, fino alla celebrazione finale del potere cinematografico di dare forma all'immaginazione, persino di variare la Storia ufficiale. Da notare, solo per citarne alcuni, i riferimenti al western (la bellissima sequenza iniziale che cita "Sentieri Selvaggi", le musiche morriconiane) e al cinema italiano (il tema della "Battaglia di Algeri" e un ufficiale inglese di nome Ed Fenech, ad esempio) ma anche i titoli multicarattere e le incursioni documentaristiche: in tanta "cultura visiva" il film è sorprendentemente lineare e coerente.
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Dopo aver dato sfogo, negli ultimi film, alla sua cinefilia appassionata e maniacale, Tarantino alza le ambizioni e colpisce a fondo: in questa delirante ed emozionante rivisitazione dei film di guerra contaminazioni e citazioni sono il vero motore della pellicola, fino alla celebrazione finale del potere cinematografico di dare forma all'immaginazione, persino di variare la Storia ufficiale. Da notare, solo per citarne alcuni, i riferimenti al western (la bellissima sequenza iniziale che cita "Sentieri Selvaggi", le musiche morriconiane) e al cinema italiano (il tema della "Battaglia di Algeri" e un ufficiale inglese di nome Ed Fenech, ad esempio) ma anche i titoli multicarattere e le incursioni documentaristiche: in tanta "cultura visiva" il film è sorprendentemente lineare e coerente. Quentin dà al meglio di sè nella regia, e non rinuncia ai suoi marchi di fabbrica come i ricchi e divertenti dialoghi ,le esplosioni di violenza (mai eccessivamente ciniche e compiaciute) e l'ironia (lo spaesamento provocato dai diversi accenti dei personaggi, per cui sarebbe consigliabile la visione in lingua originale). Un encomio all' intero cast, su cui spiccano il bravissimo Christoph Waltz, Diane Kruger e uno spassoso Brad Pitt.
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bea.fiorentino
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domenica 25 ottobre 2009
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inglorious basterds - bastardi senza gloria
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Durante l'occupazione tedesca in Francia, il Colonnello delle SS Hans Landa, stermina una famiglia ebrea lasciando in vita la sola giovane Shoshanna che riesce a fuggire. Sotto falso nome diventerà proprietaria di una sala cinematografica dove, per una serie di eventi fortuiti, confluiranno tutte le alte sfere del nazismo e un intreccio di diversi piani per attentarne alle vite. Hitler compreso.
Inglourious Basterds è un omaggio al cinema, una vera e propria celebrazione, non di un genere o di un regista in particolare ma di tutto il cinema. Siamo di fronte ad uno di quei film che fa venire voglia di interrogarsi, anche a costo di sembrare accademici, sulla natura stessa della settima arte.
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Durante l'occupazione tedesca in Francia, il Colonnello delle SS Hans Landa, stermina una famiglia ebrea lasciando in vita la sola giovane Shoshanna che riesce a fuggire. Sotto falso nome diventerà proprietaria di una sala cinematografica dove, per una serie di eventi fortuiti, confluiranno tutte le alte sfere del nazismo e un intreccio di diversi piani per attentarne alle vite. Hitler compreso.
Inglourious Basterds è un omaggio al cinema, una vera e propria celebrazione, non di un genere o di un regista in particolare ma di tutto il cinema. Siamo di fronte ad uno di quei film che fa venire voglia di interrogarsi, anche a costo di sembrare accademici, sulla natura stessa della settima arte. Che cos’è il cinema? Una domanda destinata a restare senza risposta perché troppe sono le risposte che se ne possono dare. Prendiamone una tra un milione, facciamo che il cinema sia una fabbrica di emozioni, un luogo magico e oscuro dove tutto è possibile, dove qualunque cosa può accadere (perfino l’omicidio di Adolf Hitler per mano di un ebreo americano). Prendiamo che il cinema sia intrattenimento, divertimento, tensione, atmosfera, esaltazione, fascinazione. Allora diciamo anche che Inglorious Basterds è cinema. Un saggio divertitamente ironico su tutto ciò che è stato girato da D.W. Griffith a oggi e dove tutto viene liberamente citato. Lo spaghetti Western, il Western, il War Film hollywoodiano, il poliziesco italiano degli anni ’70, il fumetto e molto altro. De Palma, Peckinpah, Hitchcock, Coppola, Tarantino, Lubitsch, Castellari, Sirk, Lang, Leone e molti altri. Nascita di una nazione nella celebre sequenza dell’omicidio di Lincoln a teatro (qui si attenta a Hitler durante la proiezione di Orgoglio di una nazione), Quella sporca dozzina, Il mucchio selvaggio, Il Padrino, Cenerentola, L’ultimo metrò, La pazzia di Hitler e molti altri ancora.
Tarantino ha condensato in questo film tutta la sua passione/ammirazione cinefila offrendoci questo personalissimo omaggio in cui dà vita ad un’opera perfettamente compiuta ed autonoma. Altissima la tensione durante i lunghi dialoghi/interrogatori con il colonnello Landa e per ottenerla non si ricorre a scorciatoie. Niente musica. Solo ritmo e ottimi dialoghi. La musica interviene nel film solo nei momenti topici: enfatizza emozioni come in un videoclip pop o interviene con ironia a sottolineare alcuni passaggi comici (la divertita citazione delle musiche di Morricone sullo stile di quelle per Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto). Ma la genialità di questo film risiede soprattutto nell’umorismo che pervade tutto il film e che rende verosimile qualsiasi cosa, perfino la vendetta senza gloria di una banda di bastardi ebrei americani che uccidono nazisti a colpi di mazza da baseball e ne collezionano gli scalpi.
Magistrale anche l’interpretazione degli attori, in particolare quella di Christoph Walz nella parte dell’odioso colonnello Landa, giustamente premiato con la Palma d’oro al Festival di Cannes, non da meno quelle più discrete di Diane Kruger, Michael Fassbender, e di Melanie Laurent un po’ Thurman un po’ Deneuve. Esilarante Brad Pitt mentre scimmiotta il Brando de Il Padrino.
Magnifico divertissement.
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