the lady on the hot tin roof
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venerdì 5 marzo 2010
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operation kino: sehr gut!
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Quentin Tarantino ha un dono: la capacità di catturare immediatamente l'attenzione degli spettatori grazie a sequenze di apertura talmente memorabili da essere spesso incluse nell'antologia dei momenti cinematografici indimenticabili. Egli ha altresì il dono di portare alla luce il meglio nei suoi attori, ai quali spetta il difficile compito di sostenere il ritmo di dialoghi o monologhi lunghissimi e complessi. "Bastardi senza gloria" si inserisce perfettamente nel quadro della "vocazione tarantiniana", con tutti gli eccessi che questa comporta. Infatti, sebbene il film sia un concentrato di violenza trattata in modo grottesco, la genialità del regista è tutta riassunta nella prima sequenza, il cui protagonista assoluto è il sublime ed impareggiabile Christoph Waltz nel ruolo del colonnello SS Hans Landa, un nome già leggendario nelle classifiche dei migliori cattivi cinematografici di tutti i tempi.
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Quentin Tarantino ha un dono: la capacità di catturare immediatamente l'attenzione degli spettatori grazie a sequenze di apertura talmente memorabili da essere spesso incluse nell'antologia dei momenti cinematografici indimenticabili. Egli ha altresì il dono di portare alla luce il meglio nei suoi attori, ai quali spetta il difficile compito di sostenere il ritmo di dialoghi o monologhi lunghissimi e complessi. "Bastardi senza gloria" si inserisce perfettamente nel quadro della "vocazione tarantiniana", con tutti gli eccessi che questa comporta. Infatti, sebbene il film sia un concentrato di violenza trattata in modo grottesco, la genialità del regista è tutta riassunta nella prima sequenza, il cui protagonista assoluto è il sublime ed impareggiabile Christoph Waltz nel ruolo del colonnello SS Hans Landa, un nome già leggendario nelle classifiche dei migliori cattivi cinematografici di tutti i tempi. Waltz ha tratto dalla brillante sceneggiatura di Tarantino un personaggio irripetibile, senza ombra di dubbio pazzo e sadico, ma con una facade razionale e suadente, resa attraverso l'impostazione della voce e della gestualità, nonché tramite microespressioni che farebbero venire il capogiro al più abile degli psichiatri. Il suo alter ego Brad Pitt dà la conferma del suo naturale talento nell'interpretare personaggi comici e grotteschi, come aveva già fatto in "Burn after reading" dei fratelli Coen e, non a caso, il suo luogotenente Aldo Raine regala momenti di divertimento allo stato puro. Il resto del cast è in ottima forma e include guest stars azzeccatissime, come un esilarante Mike Myers nel ruolo del pomposo generale Ed Fenech. Purtroppo chi ha visto o vedrà il film doppiato non se lo è goduto o non se lo godrà più di tanto, a maggior ragione perché uno degli elementi più curiosi del film è rappresentato dal fatto che, nel corso della sua durata, vengono interscambiate ben quattro lingue, ossia tedesco, francese, inglese e italiano. In definitiva, Tarantino ha confezionato un fantasy western ambientato ai tempi della Seconda Guerra Mondiale e, nonostante vi sia qualche eccesso tipico dello stile registico che tuttavia aumenta la tensione costante tra il disgusto e la risata, l'assoluta originalità di innumerevoli sequenze rende questo film un godibilissimo prodotto artistico di alto livello.
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jacopo b98
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mercoledì 1 maggio 2013
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bastardi senza gloria di tarantino - capolavoro
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È il settimo film di Tarantino regista e sceneggiatore ed è il migliore, come testimonia anche l’ultima battuta della sceneggiatura (“questo potrebbe essere il mio capolavoro”, evidente voce del pensiero del regista). Nella Francia occupata dai nazisti il sergente Aldo Raine (Pitt), insieme ai Bastardi, una squadra di ebrei-americani, fa strage di nazisti e li scalpa in onore delle sue origini apache. Intanto il colonnello SS Hans Landa (Walz), detto “l’Orso Ebreo”, cerca gli ebrei e li massacra, sfugge la diciassettenne Shosanna Dreyfuss che prepara la sua vendetta nell’unico luogo possibile per Tarantino: un cinema. Magistrale compendio di cinema, musica, violenza, storia e soprattutto citazioni.
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È il settimo film di Tarantino regista e sceneggiatore ed è il migliore, come testimonia anche l’ultima battuta della sceneggiatura (“questo potrebbe essere il mio capolavoro”, evidente voce del pensiero del regista). Nella Francia occupata dai nazisti il sergente Aldo Raine (Pitt), insieme ai Bastardi, una squadra di ebrei-americani, fa strage di nazisti e li scalpa in onore delle sue origini apache. Intanto il colonnello SS Hans Landa (Walz), detto “l’Orso Ebreo”, cerca gli ebrei e li massacra, sfugge la diciassettenne Shosanna Dreyfuss che prepara la sua vendetta nell’unico luogo possibile per Tarantino: un cinema. Magistrale compendio di cinema, musica, violenza, storia e soprattutto citazioni. Tarantino racconta la storia a modo suo e arriva addirittura a cambiarla: Hitler muore nel cinema e non nel suo bunker, a far finire la guerra non sono gli americani bensì il tedesco Landa. Il cinema di Tarantino si sta evolvendo (come dimostrerà anche il successivo Django); non si limita più a raccontare le sue storie ma inizia a raccontare le pagine importanti della Storia con durezza, lo fa emozionandoci e soprattutto divertendoci con una serie di battute geniali ed episodi esileranti che ci fanno comprendere con semplicità gli orrori del passato. Straordinari gli attori, Walz su tutti, ma anche Pitt se la cava egregiamente. Solo un Oscar a Walz come miglior attore non protagonista su otto candidature.
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vincenzo lacolla
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domenica 3 gennaio 2010
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lo straordinario pulp storico di tarantino
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Il regista Q. Tarantino ha dichiarato: <> e non si può che condividere pienamente questa affermazione. "Bastardi senza gloria" è sicuramente il più felice e straordinario prodotto di questo regista così elegantemente rozzo. Come si può essere rozzi ed eleganti? Ebbene, Tarantino non trattiene mai dal mostrare fiumi di sangue, lo fa però estetizzando questa forte violenza, rendendola una firma inconfondibile del suo stile. Brad Pitt è di un'efficacia straordinaria ed il cattivissimo Cristoph Waltz ci regala una performance fantastica. Invenzioni straordinarie, grandi interpretazioni corrette da un bicchierino di allegro cinismo che non guasta mai, questo è "Bastardi senza gloria", il prodotto più riuscito di questa stagione cinematografica.
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(di atlante)
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reservoir dogs
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sabato 30 ottobre 2010
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il bambino che gioca con il cinema
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Come negli altri suoi film Tarantino qui può avere due interpretazioni: quello del sadico amante della violenza oppure quello del più grande cinefilo tuttora in vita che si diverte a giocare con il suo cinema e quello degli altri.
Il suo cinema in un certo senso è un gioco e lui citando Sandro Bernardi è "un bambino con una scatola davanti che si diverte ad estrarre pezzi di cinema a suo piacimento" è quindi dovere del fruitore qualora ve ne siano le capacità di "giocare" a cercare le citazioni:il tenente Ed Fenech, Hugo Stegliz, attore messicano degli anni 60, Frau von Hammersmark=Leni Riefenstahl, la musica de "La battaglia di Algeri" e per non parlare dei continui richiami a Sergio Leone ecc.
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Come negli altri suoi film Tarantino qui può avere due interpretazioni: quello del sadico amante della violenza oppure quello del più grande cinefilo tuttora in vita che si diverte a giocare con il suo cinema e quello degli altri.
Il suo cinema in un certo senso è un gioco e lui citando Sandro Bernardi è "un bambino con una scatola davanti che si diverte ad estrarre pezzi di cinema a suo piacimento" è quindi dovere del fruitore qualora ve ne siano le capacità di "giocare" a cercare le citazioni:il tenente Ed Fenech, Hugo Stegliz, attore messicano degli anni 60, Frau von Hammersmark=Leni Riefenstahl, la musica de "La battaglia di Algeri" e per non parlare dei continui richiami a Sergio Leone ecc...
Un gruppo di combattenti americani parte verso la Francia per uccidere il maggior numero di soldati tedeschi, organizzeranno così un piano per far saltare un cinema pieno di nazisti ad un prima cinematografica.
Ed è proprio quell'esplosione del cinema la parte più significativa del film che probabilmente indica la "morte" del cinema del senso (con uno scopo) e di conseguenza l'affermazione del cinema del gioco di Tarantino; il cinema citazionale.
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the man of steel
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sabato 4 dicembre 2010
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l'ennesimo capolavoro di tarantino
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Ancora una volta Tarantino si riconferma genio del cinema, campione di sceneggiatura, mago della regia e chi più ne ha più ne metta. Come sempre tira fuori solo il meglio dai suoi attori e distribuisce ammiccamenti, citazioni e discorsi metanarrativi tra una sequenza e l'altra con l'arte del miglior avanguardista di un'epoca. Bastardi senza Gloria è un capolavoro di Tarantino come l'intero Kill Bill, Pulp Fiction e le Iene.
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mydirector
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lunedì 14 febbraio 2011
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quel bastardo di tarantino
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Tarantino rientra nel cinema con un alrto capolavoro:Bastardi senza gloria.Rivedendo i suoi precedenti film e vedendo Bastardi senza gloria mi viene da pensare che questo sia un film più classico rispetto a Pulp Fiction o a i due Kill Bill.Strepitosi Christoph Waltz nel ruolo del colonnello Hans Landa e Brad Pitt in quello di Aldo Raine.Infine non posso che dire che è uno dei miei film preferiti di Tarantino.
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byrne
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venerdì 23 agosto 2013
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quentin, dove sei?
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Adoro Tarantino. la triade degli anni '90 è semplicemente magica, i due Kill Bill riuscitissimi e quest'ultimo Django Unchained mi ha appassionato come non mi capitava da secoli al cinema. Come un bambino. In ognuno di questi film un sapiente mix di caustico houmor nero, trame ad intreccio, personaggi da antologia, chicche per cinefili che sembrano (e sono, ne ho la certezza) costruite a tavolino per diventare cult nell'immediato e un citazionismo appassionato e mai invadente, seppur sempre (volutamente) ridondante. Grindhouse-a prova di morte era per me, fino alla data odierna, l'unico scivolone del geniale sceneggiatore-regista (questo è l'ordine in cui vanno scritti i due termini nel suo caso).
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Adoro Tarantino. la triade degli anni '90 è semplicemente magica, i due Kill Bill riuscitissimi e quest'ultimo Django Unchained mi ha appassionato come non mi capitava da secoli al cinema. Come un bambino. In ognuno di questi film un sapiente mix di caustico houmor nero, trame ad intreccio, personaggi da antologia, chicche per cinefili che sembrano (e sono, ne ho la certezza) costruite a tavolino per diventare cult nell'immediato e un citazionismo appassionato e mai invadente, seppur sempre (volutamente) ridondante. Grindhouse-a prova di morte era per me, fino alla data odierna, l'unico scivolone del geniale sceneggiatore-regista (questo è l'ordine in cui vanno scritti i due termini nel suo caso). Oggi però ho visto Bastardi senza gloria. E sono dispiaciuto di dover regalare un'altra tacca al revolver della masturbazione narcisistica. Non mi si fraintenda, c'è un mestiere ammirevole in questo film, e almeno tre sequenze (valga su tutte la primissima) davvero memorabili. Christoph Waltz ha meritato questo oscar, e il suo personaggio è eccezionale. Non il nazista più cattivo mai passato su uno schermo, non nel complesso il più originale, non il più spontaneo, non il più folle. Ma non è certo una gara, e siamo di fronte ad una figura di gran calibro, costruita alla perfezione, ricca di sfaccettature esse sì certo non convenzionali e magistralmente incarnata da uno degli interpreti più talentuosi degli ultimi anni. Il gusto per il dialogo è però più forzato, meno brillante, più piatto, la violenza mai gratuita e poco divertente come in questo caso, la tesi decisamente forcaiola (e forse non è un caso che il personaggio di Pitt abbia baffetti e capelli unticci, come a voler mettere l'America sullo stesso piano della Germania Nazista, più che condannare quest'ultima più del dovuto). La lunghezza non è sempre compensata da un ritmo all'altezza. E non c'è un altro personaggio che tenga testa a quello di Waltz neppure alla lontana, il che non va preso come un "è talmente grande che gli altri, per quanto buoni, non possono reggere il confronto", ma come un "peccato che ci sia un solo personaggio degno di nota, perchè gli altri sono veramente macchiettistici e piatti". Il gigantesco anacronismo storico, con la sua morale (per la verità un po' egoistica, egocentrica, insomma accentratrice) di impossibilità di condannare il male se non con l'arte è una trovata intelligente, e il finale è effettivamente di nuovo irriverente. Ma siamo ben lontani dal miglior Tarantino. Questo sembra un emulo che, a tratti, ha avuto consulenze dal geniaccio.
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il capo
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venerdì 9 ottobre 2009
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tarantino è tornato !
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Tarantino è tornato ! Si può gridare a piena voce. Il regista più incostante e appassionato del mondo si ripropone ai suoi fans con una storia grottesca provocatoria e pulp quanto basta, mai banale però, mai scontata. Dirige un cast di attori convinti e credibili, compreso Brad Pitt formato faccia di gomma da prendere a ceffoni. Dialoghi lunghi, a volte lunghissimi, situazioni che sembrano non decollare mai, salvo poi scaturire in un crescendo finale esagerato, quasi ridondante. Pieno clima pulp, quindi, come nelle migliori tradizioni. Ci si aspetta, chissà come, di vedere spuntare Mr Wolfrisolvoproblemi da un momento all' altro. Ovviamente non compare mai il buon Keitel, ma abbondano gli omaggi e le autocitazioni, a volte celate, altre assolutamente palesi.
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Tarantino è tornato ! Si può gridare a piena voce. Il regista più incostante e appassionato del mondo si ripropone ai suoi fans con una storia grottesca provocatoria e pulp quanto basta, mai banale però, mai scontata. Dirige un cast di attori convinti e credibili, compreso Brad Pitt formato faccia di gomma da prendere a ceffoni. Dialoghi lunghi, a volte lunghissimi, situazioni che sembrano non decollare mai, salvo poi scaturire in un crescendo finale esagerato, quasi ridondante. Pieno clima pulp, quindi, come nelle migliori tradizioni. Ci si aspetta, chissà come, di vedere spuntare Mr Wolfrisolvoproblemi da un momento all' altro. Ovviamente non compare mai il buon Keitel, ma abbondano gli omaggi e le autocitazioni, a volte celate, altre assolutamente palesi. Il buon Quentin guarirà mai dal feticismo dei piedi ? E quel principe di Cenerentola proprio non aderisce al suo ruolo. Perverso, direi. La storia, passatemi l' eufemismo, viene fatta a pezzi, ma anche il Fuhrer. Come sarebbe piaciuto a tanti questo epilogo ! E' già leggenda la scena della proiezione nel fumo. Quel volto in 3D vuole forse essere un omaggio al cinema che avrà futuro mentre i nazisti proprio non ne avranno ? Con altrettanta enfasi vediamo alcuni protagonisti già cadaveri riproporsi sul grande schermo. Che potenza questo cinema ! Ed era solo l' inizio. Avanti così aspettando Kill Bill 3
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scerbanenko
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martedì 13 ottobre 2009
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double feature:due film al prezzo di uno.
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Ancora un Grinhouse per Tarantino.
Due sono i films che andiamo a vedere in "Bastardi senza Gloria".
Il primo è quello della fuggiasca cinefila,il secondo è quella della banda dei bastardi.
Il primo double feature in un film solo.
Un esperimento godibile,l'incontro tra il cinema di Castellari e quello di Orson Welles.
Un linguaggio cinematografico aasolutamente sperimentale,con dialoghi da letteratura alla Scerbanenco che confluisce in Carver.
Attenzione,nessuna delle due storie è particolarmente coinvolgente,ma confluendo si crea un fiume di celluloide straripante,appassionante e disturbante.
Un cinema d'autore,semplice.
Nessuno fa film così.
Difetti ce ne sono,ma come nei film di Bud Spencer e Terence Hill,non ci fai a caso,perchè vuoi vedere le botte,e qui di botte ce ne sono tante.
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Ancora un Grinhouse per Tarantino.
Due sono i films che andiamo a vedere in "Bastardi senza Gloria".
Il primo è quello della fuggiasca cinefila,il secondo è quella della banda dei bastardi.
Il primo double feature in un film solo.
Un esperimento godibile,l'incontro tra il cinema di Castellari e quello di Orson Welles.
Un linguaggio cinematografico aasolutamente sperimentale,con dialoghi da letteratura alla Scerbanenco che confluisce in Carver.
Attenzione,nessuna delle due storie è particolarmente coinvolgente,ma confluendo si crea un fiume di celluloide straripante,appassionante e disturbante.
Un cinema d'autore,semplice.
Nessuno fa film così.
Difetti ce ne sono,ma come nei film di Bud Spencer e Terence Hill,non ci fai a caso,perchè vuoi vedere le botte,e qui di botte ce ne sono tante.
Uscendo dal cinema,incontro un artista affermato labronico,che mi dice:"era da quando andavo al cinema con mio padre che non vedevo un film così,dai films di Bud Spencer" e lo diceva esaltante.
Certo Tarantino è anche furbo,perchè questo film,stranamente,sembra piacere a tutti,sarà perchè è cinema?
Sarà perchè chi paga vuole questo,un pomeriggio intero al cinema vedendo dramma,azione,nazisti,donne e ammazzamenti.
Sembra di essere tornati agli anni Sessanta,proprio perchè sembra un film che non può più fare nessun altro.
Siccome non gli fu permesso di proiettare in Europa l'intero "Grindhouse" Quentin si è vendicato!!
Peccato che mancano i finti trailer e l'intervallo,avrebbe meritato cinque stelle!!
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spoerri
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domenica 18 ottobre 2009
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film senza gloria
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Tarantino continua la sua progressione tarantiniana al suo cinema ma gli ingranaggi cominciano (già da un po) a stridere: troppo dilatato, troppo forzato, troppo virtuosistico, troppo vuoto e troppo noioso; alcuni pezzi non si sfangano proprio.
Il suo cinema sta diventando, nella sua forzata cinefilia, fine a se stesso, improduttivo e narcisista.
Gli ingredienti ci sono tutti per piacere ad un pubblico giovane e con non tante aspettative o esperienze di cinema un po più maturo ma per chi si avvicina o supera i 30 anni il Tarantino-bluff di facciata, fatto di violenza esibizionista e fiumi di parole che sempre più sembrano delle toppe a dei vuoti, si comincia a vedere.
Si salvano solo il personaggio di Christoph Waltz, e sopratutto l'attore Christoph Waltz (ma quante cavolo di lingue sa?) giustamente premiato a Cannes, e la finale "vendetta ebrea" che riesce ad essere spettacolare, originale (ma non troppo) e divertente.
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Tarantino continua la sua progressione tarantiniana al suo cinema ma gli ingranaggi cominciano (già da un po) a stridere: troppo dilatato, troppo forzato, troppo virtuosistico, troppo vuoto e troppo noioso; alcuni pezzi non si sfangano proprio.
Il suo cinema sta diventando, nella sua forzata cinefilia, fine a se stesso, improduttivo e narcisista.
Gli ingredienti ci sono tutti per piacere ad un pubblico giovane e con non tante aspettative o esperienze di cinema un po più maturo ma per chi si avvicina o supera i 30 anni il Tarantino-bluff di facciata, fatto di violenza esibizionista e fiumi di parole che sempre più sembrano delle toppe a dei vuoti, si comincia a vedere.
Si salvano solo il personaggio di Christoph Waltz, e sopratutto l'attore Christoph Waltz (ma quante cavolo di lingue sa?) giustamente premiato a Cannes, e la finale "vendetta ebrea" che riesce ad essere spettacolare, originale (ma non troppo) e divertente.
Spero che Tarantino in un eccesso di amor di sè stesso non voglia realmente accostarsi al suo (e nostro) amato Sergio Leone: a lui (massimo maestro) non gli si avvicinerà neanche dopo 10000 film: non commettiamo l'errore di confondere il virtuosismo, per quanto pepato e colto, con l'epica del mito che, se ben fatta, è una delle essenze base del cinema.
Meriterebbe 2 stelle e mezzo ma diamogli 3... dopo tutto non è un film troppo mediocre... ma rimane li dove stà... senza volare in alto dove molti lo vorrebbero mettere.
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