ciccio capozzi
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martedì 13 ottobre 2009
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divorafilm, ma con setimento
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“BASTARDI SENZA GLORIA” di QUENTIN TARANTINO; USA,09. Una banda di soldati americani oltre le linee, uccide e “scalpa” quanti più nazisti può. E c’è la possibilità di beccare Hitler in persona. Siamo di fronte al capolavoro. Tarantino “gioca” coi generi e la storia del cinema, partendo “dal basso”: non dai film importanti, ma dai “B-Movies”, come erano quelli di Enzo G. Castellari, un sanguigno ed efficace regista italiano degli anni 70, specializzato in film d’azione, poliziotteschi, ecc. Misconosciuto alla critica alta, è stato oggetto di vero e proprio culto da Tarantino & soci. Ma che c’ha trovato in sto qua il regista? Un’enorme vitalità. Il modo con cui il cinema divora cannibalescamente tutti i generi possibili, per farne delle cose diverse da come erano prima, trasformandole per il puro piacere di fare intrattenimento: ecco il film di Tarantino.
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“BASTARDI SENZA GLORIA” di QUENTIN TARANTINO; USA,09. Una banda di soldati americani oltre le linee, uccide e “scalpa” quanti più nazisti può. E c’è la possibilità di beccare Hitler in persona. Siamo di fronte al capolavoro. Tarantino “gioca” coi generi e la storia del cinema, partendo “dal basso”: non dai film importanti, ma dai “B-Movies”, come erano quelli di Enzo G. Castellari, un sanguigno ed efficace regista italiano degli anni 70, specializzato in film d’azione, poliziotteschi, ecc. Misconosciuto alla critica alta, è stato oggetto di vero e proprio culto da Tarantino & soci. Ma che c’ha trovato in sto qua il regista? Un’enorme vitalità. Il modo con cui il cinema divora cannibalescamente tutti i generi possibili, per farne delle cose diverse da come erano prima, trasformandole per il puro piacere di fare intrattenimento: ecco il film di Tarantino. Ma non è solo un divertimento: egli fa entrare in questa ridda di citazioni, delle pulsanti linfe di emozione, costruite nel grottesco con degli astuti meccanismi narrativi, come l’odio verso i nazisti, portato ad un diapason assoluto. Ma siamo prigionieri di questa fantasia e “accettiamo” che la Storia abbia un finale hollywoodiano: falso ; certo più gratificante. Il cattivo più di tutti , il Cacciatore degli Ebrei, l’attore Ch.istoph Waltz, ha delle sfumature di perfidia ipocrita, genialmente e allegramente ributtanti.
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giacomogabrielli
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venerdì 22 ottobre 2010
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perfettamente dosato. *****
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Il maestro più pulp che c'è torna in grande stile con una storia efferata quanto divertente, nuova quanto magnifica. Durante la II Guerra Mondiale, un gruppetto di soldati americani ebrei ha il compito di uccidere più nazisti possibile, compreso il Führer. Un tarantinismo dosato al punto giusto e atm
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Il maestro più pulp che c'è torna in grande stile con una storia efferata quanto divertente, nuova quanto magnifica. Durante la II Guerra Mondiale, un gruppetto di soldati americani ebrei ha il compito di uccidere più nazisti possibile, compreso il Führer. Un tarantinismo dosato al punto giusto e atmosfere al cardiopalma, per un film avvincente e pazzo PERFETTAMENTE DOSATO | *****
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tizianastanzani
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giovedì 13 gennaio 2011
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un'alternativa storica firmata
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Sempre acuto e lucido come una lama, esagerato e cinico, Tarantino ci offre forse la sua opera più bella e sfacciata. “Bastardi senza gloria” – e ce ne accorgiamo solo al termine del film, quasi il Regista avesse deciso all’ultimo momento – mostra un’auspicabile svolta nella Storia conosciuta: un’alternativa alla soluzione finale, un’ipotesi alla quale nessuno aveva mai pensato prima, almeno cinematograficamente; la necessità di bloccare la guerra PRIMA, o al massimo durante l’olocausto, il desiderio di sterminare i nazisti a mazzate da baseball e marchiarli a sangue con la croce uncinata, infatti, sembrano gesti dettati dalla rabbia dei posteri, di noi che guardiamo il film, mentre i fiumi di sangue sgorgano a fiotti da quelle ferite che il Regista vuole sempre aperte, e le donne, eccezionali, fredde e calcolatrici (lontane dalla Thurman ma ugualmente vendicative) fanno venire i brividi.
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Sempre acuto e lucido come una lama, esagerato e cinico, Tarantino ci offre forse la sua opera più bella e sfacciata. “Bastardi senza gloria” – e ce ne accorgiamo solo al termine del film, quasi il Regista avesse deciso all’ultimo momento – mostra un’auspicabile svolta nella Storia conosciuta: un’alternativa alla soluzione finale, un’ipotesi alla quale nessuno aveva mai pensato prima, almeno cinematograficamente; la necessità di bloccare la guerra PRIMA, o al massimo durante l’olocausto, il desiderio di sterminare i nazisti a mazzate da baseball e marchiarli a sangue con la croce uncinata, infatti, sembrano gesti dettati dalla rabbia dei posteri, di noi che guardiamo il film, mentre i fiumi di sangue sgorgano a fiotti da quelle ferite che il Regista vuole sempre aperte, e le donne, eccezionali, fredde e calcolatrici (lontane dalla Thurman ma ugualmente vendicative) fanno venire i brividi. Straordinario è scoprire (finalmente) che anche tra i tedeschi ci sono delle brave persone, ma ancor più straordinario e parossistico è contemplare quel desiderio americano mai esaudito: il rimpianto di non essere intervenuti subito, assieme ai partigiani europei, per bloccare l’eccidio sul nascere. Come iene, i bastardi altri non sono che pochi “pellerossa” ebrei con un grande desiderio e un solo scopo: massacrare e fare lo scalpo a più nazisti possibile, e soprattutto sterminarli sul nascere. Forse Tarantino ha voluto mandare un messaggio fra le righe a proposito dello sterminio dei nativi d’America, fattostà che un messaggio è arrivato: film spiazzante e liberatorio, “Bastardi senza gloria” è lancinante come un dito che si infila nella carne bucata da una pallottola.
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midnightmoonlight
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venerdì 27 aprile 2012
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the "glorious bastard" tarantino
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Tarantino è grandioso, punto. In questo film, Quentin ci regala uno scenario historic-pop, di una Francia che è lo spettro di se stessa, oppressa dai nazisti ma in cui tuttavia la voglia di vivere è ancora forte, una Francia che frequenta il cinema come divertissement. Brad Pitt, il "bell' attore per eccellenza", dimostra di avere ben altro da mostrare oltre che i muscoli;il suo Aldo Raine è un uomo rude, profondamente segnato dalla guerra sia nell'animo che nel fisico (si noti la cicatrice che gli attraversa la parte anteriore del collo). Da notare anche Diane Kruger, che interpreta la parte di un'attrice tedesca che va contro la sua patria perchè sa che ciò che sta accadendo non è un piano di guerra, ma è frutto di un parto mostruoso della mente di un serial killer di mestiere.
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Tarantino è grandioso, punto. In questo film, Quentin ci regala uno scenario historic-pop, di una Francia che è lo spettro di se stessa, oppressa dai nazisti ma in cui tuttavia la voglia di vivere è ancora forte, una Francia che frequenta il cinema come divertissement. Brad Pitt, il "bell' attore per eccellenza", dimostra di avere ben altro da mostrare oltre che i muscoli;il suo Aldo Raine è un uomo rude, profondamente segnato dalla guerra sia nell'animo che nel fisico (si noti la cicatrice che gli attraversa la parte anteriore del collo). Da notare anche Diane Kruger, che interpreta la parte di un'attrice tedesca che va contro la sua patria perchè sa che ciò che sta accadendo non è un piano di guerra, ma è frutto di un parto mostruoso della mente di un serial killer di mestiere. Poche ma preziose scene segnano la carriera di Michael Fassbender. Sono tutti contro tutti, in una guerra senza scampo, in cui i personaggi si dileggiano in scalpi, operazioni belliche e di spionaggio, in un ambiente crudo, dove niente è ciò che sembra, dove i buoni non lo sono poi così tanto e i cattivi, incarnati dalla figura di Hans Landa (Christoph Waltz) scendono a compromessi per salvarsi la pelle. Con "Bastardi senza gloria" Tarantino regala un ulteriore esempio di cinema-verità, rappresentando la guerra per quello che è veramente stata: non solo una passerella sulla quale far sfoggio dei migliori armamenti ma anche un "gioco" di mostri crudeli in cui nè buoni nè cattivi perseguono un vero ideale, e sono pronti a cedere al primo tintinnio di uno spicciolo.
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nick simon
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sabato 5 ottobre 2013
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una vera e propria sintesi del cinema tarantiniano
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Ogni film di Q. Tarantino è una differente rivisitazione della struttura e degli stilemi del western (in particolare quello italiano), uno dei generi di cui è più appassionato e ai quali deve gran parte della sua formazione da autodidatta. Il suo è un cinema di stereotipi abilmente manipolati e compensati con lo stile e la varietà di registri. Se Le iene e Pulp Fiction possono essere considerati western a ritmo di pop/rock e i 2 Kill Bill mescolavano atmosfere esotiche con dinamiche proprie del selvaggio West, Bastardi senza gloria coniuga l'epicità ed i tempi del western con una totale reinterpretazione della Storia. Quest'opera è forse la più ambiziosa, esagerata e cinefila, sicuramente la più inverosimile.
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Ogni film di Q. Tarantino è una differente rivisitazione della struttura e degli stilemi del western (in particolare quello italiano), uno dei generi di cui è più appassionato e ai quali deve gran parte della sua formazione da autodidatta. Il suo è un cinema di stereotipi abilmente manipolati e compensati con lo stile e la varietà di registri. Se Le iene e Pulp Fiction possono essere considerati western a ritmo di pop/rock e i 2 Kill Bill mescolavano atmosfere esotiche con dinamiche proprie del selvaggio West, Bastardi senza gloria coniuga l'epicità ed i tempi del western con una totale reinterpretazione della Storia. Quest'opera è forse la più ambiziosa, esagerata e cinefila, sicuramente la più inverosimile. Non mancano il virtuosismo registico, l'usuale divisione in capitoli, i rimandi ai sopracitati generi (anche nella colonna sonora), l'ironia e i dialoghi irresistibili. C'è un certo autocompiacimento, realizzato con autocitazioni e autoriferimenti, che tuttavia non risulta stucchevole. Il cast è nutrito e funzionale. Tra i personaggi, disegnati con la consueta perizia, si distingue quello del colonnello delle SS Hans Landa. Ultimata la sceneggiatura, Tarantino necessitava di un interprete adeguato alla genialità linguistica di questo personaggio che segna il film e quasi equivale ad esso. Se Landa non avesse funzionato, l'intera pellicola non avrebbe funzionato. La ricerca fu ardua, al punto che il regista avrebbe pubblicato lo script e accantonato il film non fosse stato per l'inattesa scoperta del talentuoso C. Waltz. L'allora semisconosciuto attore austriaco offre una performance espressiva e multiforme, all'insegna di un istrionismo poliglotta. Si può anche non apprezzare appieno il film, rifiutarlo per la sua violenza iperrealistica o etichettarlo come finto o inattendibile, ma non si può negare il suo fascino visivo, l'estro creativo dell'autore, e non si può non simpatizzare per il tenente Aldo Raine (B. Pitt) e i suoi Bastardi. Soprattutto, non si può non affezionarsi alla deliziosa Shosanna (M. Laurent), perfetta incarnazione di due tra i temi preponderanti nell'universo tarantiniano: l'esaltazione della passione cinefila e della potenza del cinema e, più che mai, la vendetta.
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toty bottalla
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giovedì 11 settembre 2014
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quentin tarantino: prendere o lasciare!
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Quando si vede un film di tarantino si mette subito in preventivo la personalizzazione dei suoi lavori, lo si ama, lo si odia oppure ci si immerge nell'arte fantasiosa zitti, buoni che inizia. Il film, dal punto di vista spettacolare è notevole (imitazioni di siciliani a parte) ed il corso del racconto inevitabilmente complicato scorre veloce e affanna la visione impegnata tra sottotitoli e ambiguità, buona la prova di christoph waltz che però somiglia tanto al comandante kessler de "i due marescialli" con totò e de sica, belli i luogki di ripresa e ottima la fotografia. Saluti.
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rmarci 05
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sabato 11 maggio 2019
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il potere e la bellezza del cinema
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Tarantino, dopo i successi de Le Iene, Pulp Fiction e Kill Bill, utilizza come pretesto i tragici avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale disinteressandosi però dell'attendibilità storica, elemento a cui i film di questo genere ci avevano abituati, e raccontando una storia profondamente anticonvenzionale in cui gli Ebrei sono persone innocenti che, non avendo più nulla da perdere, partecipano ad una missione fatale pur di portare a compimento l'immensa soddisfazione della vendetta. Oltre ai temi ricorrenti della sua filmografia, dall'opera trasuda un amore profondo per l'arte cinematografica, intesa come strumento di denuncia estremamente potente ed efficace, insieme ad una conoscienza viscerale del cinema di nicchia che il regista altera e modernizza trasformandolo nel suo cinema, caratterizzato da un citazionismo a tratti superfluo ma irresistibile.
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Tarantino, dopo i successi de Le Iene, Pulp Fiction e Kill Bill, utilizza come pretesto i tragici avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale disinteressandosi però dell'attendibilità storica, elemento a cui i film di questo genere ci avevano abituati, e raccontando una storia profondamente anticonvenzionale in cui gli Ebrei sono persone innocenti che, non avendo più nulla da perdere, partecipano ad una missione fatale pur di portare a compimento l'immensa soddisfazione della vendetta. Oltre ai temi ricorrenti della sua filmografia, dall'opera trasuda un amore profondo per l'arte cinematografica, intesa come strumento di denuncia estremamente potente ed efficace, insieme ad una conoscienza viscerale del cinema di nicchia che il regista altera e modernizza trasformandolo nel suo cinema, caratterizzato da un citazionismo a tratti superfluo ma irresistibile. Oltre alle riflessioni sul ruolo dell'arte nella società, la pellicola gode di scenografie e costumi incredibilmente realistici, un affascinante utilizzo dei cromatismi, una colonna sonora bellissima e, ovviamente, il genio del regista e sceneggiatore che si manifesta nei dialoghi geniali, nella sceneggiatura perfetta, nei personaggi femminili forti e pieni di carattere e nella magnifica direzione di tutti gli attori, straordinariamente sopra le righe. Tutto ciò rende il film scorrevole, coinvolgente, ricco di spunti e scene memorabili, anche se con qualche insignificante eccesso dovuto ad alcuni momenti troppo farseschi. Il personaggio e l'interpretazione di Christoph Waltz sono semplicemente indimenticabili. Il film forse più cinefilo di Tarantino ma al contempo il più maturo e complesso, in cui lo stile pulp si fonde in modo magistrale con un contenuto profondo e di grande importanza. Imperdibile, 4 stelle e mezzo su 5.
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the lady on the hot tin roof
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venerdì 5 marzo 2010
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operation kino: sehr gut!
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Quentin Tarantino ha un dono: la capacità di catturare immediatamente l'attenzione degli spettatori grazie a sequenze di apertura talmente memorabili da essere spesso incluse nell'antologia dei momenti cinematografici indimenticabili. Egli ha altresì il dono di portare alla luce il meglio nei suoi attori, ai quali spetta il difficile compito di sostenere il ritmo di dialoghi o monologhi lunghissimi e complessi. "Bastardi senza gloria" si inserisce perfettamente nel quadro della "vocazione tarantiniana", con tutti gli eccessi che questa comporta. Infatti, sebbene il film sia un concentrato di violenza trattata in modo grottesco, la genialità del regista è tutta riassunta nella prima sequenza, il cui protagonista assoluto è il sublime ed impareggiabile Christoph Waltz nel ruolo del colonnello SS Hans Landa, un nome già leggendario nelle classifiche dei migliori cattivi cinematografici di tutti i tempi.
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Quentin Tarantino ha un dono: la capacità di catturare immediatamente l'attenzione degli spettatori grazie a sequenze di apertura talmente memorabili da essere spesso incluse nell'antologia dei momenti cinematografici indimenticabili. Egli ha altresì il dono di portare alla luce il meglio nei suoi attori, ai quali spetta il difficile compito di sostenere il ritmo di dialoghi o monologhi lunghissimi e complessi. "Bastardi senza gloria" si inserisce perfettamente nel quadro della "vocazione tarantiniana", con tutti gli eccessi che questa comporta. Infatti, sebbene il film sia un concentrato di violenza trattata in modo grottesco, la genialità del regista è tutta riassunta nella prima sequenza, il cui protagonista assoluto è il sublime ed impareggiabile Christoph Waltz nel ruolo del colonnello SS Hans Landa, un nome già leggendario nelle classifiche dei migliori cattivi cinematografici di tutti i tempi. Waltz ha tratto dalla brillante sceneggiatura di Tarantino un personaggio irripetibile, senza ombra di dubbio pazzo e sadico, ma con una facade razionale e suadente, resa attraverso l'impostazione della voce e della gestualità, nonché tramite microespressioni che farebbero venire il capogiro al più abile degli psichiatri. Il suo alter ego Brad Pitt dà la conferma del suo naturale talento nell'interpretare personaggi comici e grotteschi, come aveva già fatto in "Burn after reading" dei fratelli Coen e, non a caso, il suo luogotenente Aldo Raine regala momenti di divertimento allo stato puro. Il resto del cast è in ottima forma e include guest stars azzeccatissime, come un esilarante Mike Myers nel ruolo del pomposo generale Ed Fenech. Purtroppo chi ha visto o vedrà il film doppiato non se lo è goduto o non se lo godrà più di tanto, a maggior ragione perché uno degli elementi più curiosi del film è rappresentato dal fatto che, nel corso della sua durata, vengono interscambiate ben quattro lingue, ossia tedesco, francese, inglese e italiano. In definitiva, Tarantino ha confezionato un fantasy western ambientato ai tempi della Seconda Guerra Mondiale e, nonostante vi sia qualche eccesso tipico dello stile registico che tuttavia aumenta la tensione costante tra il disgusto e la risata, l'assoluta originalità di innumerevoli sequenze rende questo film un godibilissimo prodotto artistico di alto livello.
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giugy3000
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martedì 19 ottobre 2010
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buoni e cattivi : non e' la fine!
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La nuova fiaba malefica di Tarantino comincia con uno stridente “C’era una volta” nella Francia occupata dai nazisti. Due storie parallele. Quella di Shosanna Dreyfus,ebrea, viva per miracolo dopo lo sterminio della famiglia da parte del colonnello Hans Landa e divenutasi proprietaria di un cinema parigino e quella dei bastardi, un gruppo di soldati guidati da Aldo Reine che sono stati mandati dall’America per scalpare i nazisti. Due complotti che si ignorano fra loro in un’unica “Operazione Kino”. Quello di Shosanna che vuole uccidere “la crème” dei nazisti, Hitler compreso, durante la proiezione di un film propagandistico con la pellicola infiammabile 35mm e quello dei bastardi,che con l’aiuto di una spia degli Alleati, partecipano alla proiezione fingendosi attori siciliani per attuare il loro massacro.
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La nuova fiaba malefica di Tarantino comincia con uno stridente “C’era una volta” nella Francia occupata dai nazisti. Due storie parallele. Quella di Shosanna Dreyfus,ebrea, viva per miracolo dopo lo sterminio della famiglia da parte del colonnello Hans Landa e divenutasi proprietaria di un cinema parigino e quella dei bastardi, un gruppo di soldati guidati da Aldo Reine che sono stati mandati dall’America per scalpare i nazisti. Due complotti che si ignorano fra loro in un’unica “Operazione Kino”. Quello di Shosanna che vuole uccidere “la crème” dei nazisti, Hitler compreso, durante la proiezione di un film propagandistico con la pellicola infiammabile 35mm e quello dei bastardi,che con l’aiuto di una spia degli Alleati, partecipano alla proiezione fingendosi attori siciliani per attuare il loro massacro. Un unico finale che cambia la storia che siamo abituati a leggere sui libri di scuola, che tutti avremmo voluto vedere.
Tarantino, nel suo film più maturo e corente, ci mostra davvero che la vendetta è un piatto da consumare freddo e qui la vendetta non è di tutti i giorni. E’ la vendetta con la V maiuscola che porta alla diretta eliminazione del nazismo.Questi bastardi non sono che un’incarnazione moderna degli indiani Apache, che con ferocia razziavano incuranti le popolazioni e miravano dritti al loro obbiettivo. Anche Shosanna è come un Apache (bella e significativa la scena del trucco la sera dell’attentato) che ha come arma anziché archi e frecce le pellicole da bruciare. Già, perché solo il cinema poteva essere per Tarantino il luogo perfetto dove ambientare un finale per definizione impossibile. È solo al cinema che i cattivi muiono quando devono e gli eroi si sacrificano o trionfano. Quel che rende esemplare però questo film non sono tanto, anche se se sembra impossibile crederlo, le mille scene piene di suspense e sempre d’effetto come solo questo regista del Tennessee sa fare, ma i dialoghi e l’ironia giocata sul versante delle lingue differenti (in tutto il film si odono battute in ben quattro lingue differenti).
L’ultima opera del regista di Pulp Fiction è il suo miglior lavoro sull’immaginario. Nel mondo tarantiniano le regole non sono quelle del nostro; in quest’universo alternativo tutto è superficiale, violento e luciferiano. Aldilà di tutto quel che si può affermare o meno sulla sua bravura come cineasta, Tarantino è uno dei più grandi appassionati della Storia e del cinema dei nostri tempi e “Inglorious Basterds”è un gran film sotto moltissimi aspetti. Un cast d’eccellente bravura, 153 minuti godibili (a parte forse la sequenza centrale della taverna, prolungata sin troppo) dove i personaggi sono insensibili a tutto, come riassume la celebre frase dei bastardi: “Non mi importa della gloria sterminiamoli tutti!” . Anche se il motore narrativo di queste opere del cinema più che moderno è sempre pressoché uguale in tutta la filmografia, Tarantino possiede sempre quella nota di genio che stupisce e cattura sia dal lato visivo che sonoro. Penso che questo sia il mio capolavoro con questa battuta il regista sceglie di chiudere, forse indirettamente, il suo film... e non è detto che si sbagli.
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bon scott
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domenica 2 ottobre 2011
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brad pitt vs hitler
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Bastardi senza gloria è un film ambientato nella Francia occupata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, il film vede protagonista il tenente Aldo Raine (interpretato da Brad Pitt) che decide di assoldare i più temuti e spietati soldati della resistenza francese per costituire un corpo d'élite il cui fine è quello di uccidere quanti più possibili soldati nazisti nel modo più atroce. I cosidetti "Bastardi senza gloria" a seguito di numerose missioni compiute decidono dunque di puntare ancora più in alto e di attaccare direttamente il Fuhrer, ma un solo ostacolo separa il tenente Aldo Raine da Hitler il colonnello Hans Landa(interpretato da un magistrale Christoph Waltz che con questa interpretazione riesce anche a guadagnarsi un oscar).
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Bastardi senza gloria è un film ambientato nella Francia occupata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, il film vede protagonista il tenente Aldo Raine (interpretato da Brad Pitt) che decide di assoldare i più temuti e spietati soldati della resistenza francese per costituire un corpo d'élite il cui fine è quello di uccidere quanti più possibili soldati nazisti nel modo più atroce. I cosidetti "Bastardi senza gloria" a seguito di numerose missioni compiute decidono dunque di puntare ancora più in alto e di attaccare direttamente il Fuhrer, ma un solo ostacolo separa il tenente Aldo Raine da Hitler il colonnello Hans Landa(interpretato da un magistrale Christoph Waltz che con questa interpretazione riesce anche a guadagnarsi un oscar). Il film scritto e diretto da Quentin Tarantino ha avuto un grandissimo successo negli States anche grazie a quel genere di violenza cruda e macabra che è stata inflitta ai soldati nazisti del film e che ha caratterizzato lo stile del regista.
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