dario
|
mercoledì 2 giugno 2010
|
malinconico
|
|
|
|
Siamo in balia degli eventi, questo dicono i Coen (cosa non nuova) e lo sostengono con una punta di malinconia e di sarcasmo, con più tocchi ironici. Il gioco riesce sino ad un certo punto, perchè gioco non è affatto, la vita. Troppo compiacimento intellettuale, tuttavia, forse eccessivo il tema per una trattazione leggera, che risulta infatti forzata, con poche idee brillanti. Godibile, però, la messa in scena, splendida la regia e apprezzabile la recitazione, anche se monotona.
|
|
[+] lascia un commento a dario »
[ - ] lascia un commento a dario »
|
|
d'accordo? |
|
mary70
|
martedì 11 maggio 2010
|
va bene...
|
|
|
|
l'ho visto.. che dire...a parte il fatto che è una storia vera e la cosa mi lascia perplessa nel sapere che esiste al mondo una persona cosi come quel protagonista.. e mi chiedo se quel tizio era più furbo o più coglione hahahahahahaha
|
|
[+] lascia un commento a mary70 »
[ - ] lascia un commento a mary70 »
|
|
d'accordo? |
|
woody allen
|
domenica 9 maggio 2010
|
l'ineluttabilità degli eventi
|
|
|
|
St. Louis Park nel Mid West, 1967. Larry Gopnik è un professore di fisica con poche pretese e molti guai. La moglie gli preferisce il più serio Sy Ableman e vuole un divorzio rituale per (ri)sposarsi nella fede, il figlio fuma spinelli e ascolta i Jefferson Airplane in attesa di celebrare il suo Bar mitzvah, la figlia lava principalmente i capelli e gli ruba il denaro per rifarsi il naso, il fratello russa sul suo divano e redige un diario sul calcolo delle probabilità, uno studente coreano lo corrompe col denaro e lo minaccia di diffamazione,
una bella vicina si offre nuda ai raggi del sole e al suo sguardo, un vicino di casa taglia la sua erba sempre meno verde. Travolto da una messe di guai, Larry si rivolge a uno, due e tre rabbini per ascoltare la parola di Hashem e interpretare la sua volontà.
[+]
St. Louis Park nel Mid West, 1967. Larry Gopnik è un professore di fisica con poche pretese e molti guai. La moglie gli preferisce il più serio Sy Ableman e vuole un divorzio rituale per (ri)sposarsi nella fede, il figlio fuma spinelli e ascolta i Jefferson Airplane in attesa di celebrare il suo Bar mitzvah, la figlia lava principalmente i capelli e gli ruba il denaro per rifarsi il naso, il fratello russa sul suo divano e redige un diario sul calcolo delle probabilità, uno studente coreano lo corrompe col denaro e lo minaccia di diffamazione,
una bella vicina si offre nuda ai raggi del sole e al suo sguardo, un vicino di casa taglia la sua erba sempre meno verde. Travolto da una messe di guai, Larry si rivolge a uno, due e tre rabbini per ascoltare la parola di Hashem e interpretare la sua volontà. In attesa di una cattedra all'Università, dell'esito delle lastre e dell'arrivo dell'uragano, Larry insegue la strada per diventare un mensch, un uomo serio.
Percorso da una vena di cupo pessimismo l'ho trovto un film irriverente, la cui ironia non può essere di certo paragonata a quella di Woody Allen. Io credo che i Coen in questo film abbiano rappresentato un uomo comune con difetti e pregi, in una societ... Mostra tuttoà, dove pian piano tutti i valori (Religione, Famiglia, Amore) vengono a cedere, cadere. Una sorta di Nichilismo dove l'uomo diventa vittima di questo fenomeno. Ma che comunque non può fare altro che accettare questa condizione e vivere nell'illusione. Convincersi che Dio esista per dare un senso alla propria vita. Convincersi che l'amore non può finire, che il matrimonio non può FALLIRE. E il protagonista Larry non può che accettare questa condizione, abbandonarsi alla solitudine, abbandonarsi alla vita, abbandonarsi alla semplicità del sesso come anestetico morale al suo torpore mentale (Larry sogna di fare sesso con la vicina). Larry non puoi fuggire!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a woody allen »
[ - ] lascia un commento a woody allen »
|
|
d'accordo? |
|
claudiorec
|
sabato 8 maggio 2010
|
non l'ho capito
|
|
|
|
Non ho capito cosa i registi volevano trasmettere... E come me il messaggio non è arrivato a molti. Il voto è un omaggio ai Coen. Il film è da "non vedere"!
|
|
[+] lascia un commento a claudiorec »
[ - ] lascia un commento a claudiorec »
|
|
d'accordo? |
|
sandro roy
|
giovedì 6 maggio 2010
|
" a serious man " " a serious film "
|
|
|
|
Stavolta i Coen ci vanno giù duri.
Proprio così; per chi si aspettasse un film dalla trama semplice e poco impegnativa, visto i precedenti " il grande lebowski" " fratello dove sei " " Burn after reading " ne rimarrà deluso. Certo, non sono solo questi i film che hanno reso celebri i due fratelli ebrei di Minneapolis ma quest'ultimo, a mio parere, esce proprio dal coro.
Premettendo che mi sono dovuto documentare per apprendere appieno questa pellicola, il film risulta essere articolato e per niente scontato sopratutto per comuni mortali come noi, restando cmq un successo.
Prendendo spunto dall'autobiografia dei due fratelli è completamente immerso nella cultura ebraica e perciò poco comprensibile, soprattutto nella terminologia, da noi occidentali.
[+]
Stavolta i Coen ci vanno giù duri.
Proprio così; per chi si aspettasse un film dalla trama semplice e poco impegnativa, visto i precedenti " il grande lebowski" " fratello dove sei " " Burn after reading " ne rimarrà deluso. Certo, non sono solo questi i film che hanno reso celebri i due fratelli ebrei di Minneapolis ma quest'ultimo, a mio parere, esce proprio dal coro.
Premettendo che mi sono dovuto documentare per apprendere appieno questa pellicola, il film risulta essere articolato e per niente scontato sopratutto per comuni mortali come noi, restando cmq un successo.
Prendendo spunto dall'autobiografia dei due fratelli è completamente immerso nella cultura ebraica e perciò poco comprensibile, soprattutto nella terminologia, da noi occidentali.
Le prime scene, ambientate in una famiglia polacca dell'inizio 900, e la citazione " Prendi tutto quello che ti accade con leggerezza " ( o qualcosa del genere ) risultano essere fondamentali per la comprensione del film.
Infatti il protagonista ( bravissimo ) e completamente immerso nella ricerca della serenità e dell'onestà cercando appoggio nei fondamneti dell'umanità come la religione, la fisica/matematica, la famiglia, con risultati sconcertanti.
Seppur Articolato e complesso, questo film va ad aggiungere un'altra pietra miliare all'indiscutibile filmografia dei Coen.
Voto: 8 ( 1 punto in meno per la complessità, soprattutto agli occhi di noi cristiani/occidentali e semplici cinefili, e non critici cinematografici ).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sandro roy »
[ - ] lascia un commento a sandro roy »
|
|
d'accordo? |
|
gertrude
|
martedì 27 aprile 2010
|
prologo
|
|
|
|
Sinceramente non ho capito cosa c'entrava il prologo...
|
|
[+] lascia un commento a gertrude »
[ - ] lascia un commento a gertrude »
|
|
d'accordo? |
|
cinemaniaco85
|
martedì 20 aprile 2010
|
bruttino
|
|
|
|
Ragazzi decisamente deludente questo film....Mi scoccia dirlo perchè sono un grande fan dei choen però dai con questo film hanno proprio perso punti!!! veramente noioso e piatto... Dai,non potete dire di no! la diversità con cui girano i film è da apprezzare ma con questo hanno superato il limite....Forse bisogna essere ebrei per capirlo fino in fondo!!! cmq se qlc mi sà spiegare il senso della scena iniziale me lo dica! grazie!!!
|
|
[+] lascia un commento a cinemaniaco85 »
[ - ] lascia un commento a cinemaniaco85 »
|
|
d'accordo? |
|
cerclelittérairegriboedov
|
domenica 18 aprile 2010
|
un giobbe dei giorni nostri
|
|
|
|
Non c'è da aggiungere nient'altro a quello che è stato già detto, soprattutto con chi ha fatto riferimento a Giobbe o alla parola "shlemiel". Da Ebreo, noto che comunque ci sono delle piccole imperfezioni che si notono in un film fatto così magistralmente, per esempio non si capisce bene se si tratta di una Comunità Ebraica Reform o Ortodossa (e la differenza è grande), cioè da come si deduce anche dalla scritta sullo scuola bus il figlio del protagonista è un Talmud Torah (cioè la scuola religiosa ebraica, prevalentemente ortodossa) eppoi fa il Bar Mitsvah in una Sinagoga dove donne e uomini stanno seduti assieme.
[+]
Non c'è da aggiungere nient'altro a quello che è stato già detto, soprattutto con chi ha fatto riferimento a Giobbe o alla parola "shlemiel". Da Ebreo, noto che comunque ci sono delle piccole imperfezioni che si notono in un film fatto così magistralmente, per esempio non si capisce bene se si tratta di una Comunità Ebraica Reform o Ortodossa (e la differenza è grande), cioè da come si deduce anche dalla scritta sullo scuola bus il figlio del protagonista è un Talmud Torah (cioè la scuola religiosa ebraica, prevalentemente ortodossa) eppoi fa il Bar Mitsvah in una Sinagoga dove donne e uomini stanno seduti assieme. Inoltre un'altra imperfezione che purtroppo c'è in molti altri film americani, è che alcuni attori che interpretano la parte di Ebrei, non sono realmente Ebrei (e si nota). Per il resto, a parte la pedanteria (scusate) è un film da non perdere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cerclelittérairegriboedov »
[ - ] lascia un commento a cerclelittérairegriboedov »
|
|
d'accordo? |
|
100spindle
|
martedì 13 aprile 2010
|
non capisco
|
|
|
|
Scusatemi ma non capisco.
Parlare di capolavoro per un film che non ha ne capo ne coda e che ha il solo merito di incasinare le cose fino al punto da domansi cosa si stia guardando.
Non amo i fratelli Cohen, ma stavolta il voler essere a tutti i costi "diversi" supera il confine tra surreale e "tavanata galattica".
|
|
[+] lascia un commento a 100spindle »
[ - ] lascia un commento a 100spindle »
|
|
d'accordo? |
|
g. romagna
|
martedì 23 marzo 2010
|
a serious man
|
|
|
|
Larry, precario professore ebreo di matematica, si ritrova coinvolto, alle soglie del Bar Mitzvah del figlio adolescente (incallito fumatore di marijuana), in una serie man mano sempre più insormontabile di sventure: la tentata corruzione da parte di uno studente orientale, gli assilli di un’azienda che lo sollecita a pagare per prodotti da lui mai ordinati, il fratello disadattato che vive con lui e viene arrestato poichè gioca illegalmente d’azzardo e, infine, la moglie che, senza preavviso alcuno, decide di lasciarlo, con un divorzio rituale secondo il culto ebraico, per andare a vivere con un vecchio conoscente di famiglia. Ironia della sorte, la donna decide che, per mantenere il quieto vivere dentro casa di Larry, sia proprio lui a doversene andare per lasciare spazio al nuovo compagno.
[+]
Larry, precario professore ebreo di matematica, si ritrova coinvolto, alle soglie del Bar Mitzvah del figlio adolescente (incallito fumatore di marijuana), in una serie man mano sempre più insormontabile di sventure: la tentata corruzione da parte di uno studente orientale, gli assilli di un’azienda che lo sollecita a pagare per prodotti da lui mai ordinati, il fratello disadattato che vive con lui e viene arrestato poichè gioca illegalmente d’azzardo e, infine, la moglie che, senza preavviso alcuno, decide di lasciarlo, con un divorzio rituale secondo il culto ebraico, per andare a vivere con un vecchio conoscente di famiglia. Ironia della sorte, la donna decide che, per mantenere il quieto vivere dentro casa di Larry, sia proprio lui a doversene andare per lasciare spazio al nuovo compagno. Le spese legali per il fratello e per la causa di divorzio dissanguano le tasche del poveretto. In aggiunta a ciò, egli resta vittima di un incidente automobilistico in cui la sua macchina viene sfasciata. Nello stesso momento il medesimo evento accade anche al compagno della moglie, il quale muore sul colpo. Anche le spese per il suo funerale debbono essere pagate da Larry. Poco dopo la celebrazione del Bar Mitzvah, due ulteriori cicloni rischiano di abbattersi su di lui: uno reale, meteorologico, e l’altro metaforico, con un’allarmante telefonata… Ironico, geniale ed assurdo in pieno stile coeniano, A Serious Man è un film che rappresenta, con tragicomico cinismo, l’odissea senza apparente via d’uscita di un uomo ordinario, il tipico protagonista dei lavori dei due fratelli. A ciò si associa una visione satirica dei tradizionali rituali ebraici, chiaramente percepiti come anacronistici in rapporto alla dimensione odierna e, in particolare, ai personaggi che se ne fanno promotori (che il discorso sia traslabile anche ad altri tipi di culto?): di classe, tra le altre, le immagini che mettono in scena il Bar Mitzvah visto dagli occhi del ragazzino protagonista straimbottito di marijuana. La netta duplicità di sentimenti che l’opera mette in moto è notevole: se, da un lato, è impossibile non sorridere delle sventure che capitano al protagonista (e del suo modo, così goffamente passivo, di farvi fronte), dall’altro non può non angosciare la visione di una così crudele spirale del fato che avvolge la sua inerme ed innocente vittima. Perlomeno, ne L’Uomo Che Non C’era, l’anonimo protagonista precipitava in un pozzo di sventure dopo essersi mosso in maniera truffaldina; qui l’accanimento è invece apparentemente inspiegabile e coglie un uomo che nulla di nulla ha fatto per meritarselo. Rapportandolo all’appena citato film, A Serious Man appare forse leggermente inferiore e mancante di quel quid capace di renderlo un vero e proprio capolavoro, tuttavia lo si può certamente qualificare al rango di fatica di pregevole fattura e acutissima genialità, come ogni opera coeniana che si rispetti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a g. romagna »
[ - ] lascia un commento a g. romagna »
|
|
d'accordo? |
|
|