anna ferrari
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venerdì 11 dicembre 2009
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occhio!
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Credo che sia un film di denuncia. voluta dai
registi in quanto tali. denuncia molto visibile in tutto il film. trasmessa
esteticamente prima di tutto: quando l'esperienza estetica non rivela più
niente e non parla, rimangono solo le convenzioni (l'uomo serio, la
figlia, il dentista) o la droga (il figlio, la moglie, la vicina dal nudo
integrale). ognuno è libero di vivere come vuole, salvo arrivo di malattia o
uragano...
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savokov
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giovedì 10 dicembre 2009
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si accettano nuove teorie de
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Mi sono iscritto a questo sito solo per rispondere a quello che ho letto e soprattutto a quello che ho visto: non ho gradito affatto questo film, mi prometto di rivederlo, ma è un impressione che difficilmente cambierà. Sia per il film, sia per come viene usata la fisica/cabala/numeri al suo interno
Ma per piacere, qualcuno spieghi ai Coen che se a lezione di fisica quantistica non capivano un cazzo come gli studenti del film, non per questo il loro modo di fare film deve essere lo stesso: non basta una stanza con un gatto a dire di aver capito e non basta il loro nome per dire che questo sia un bel film.
Abbiate la correttezza critica di dare un giudizio senza farvi influenzare dalla grandezza dei registi.
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Mi sono iscritto a questo sito solo per rispondere a quello che ho letto e soprattutto a quello che ho visto: non ho gradito affatto questo film, mi prometto di rivederlo, ma è un impressione che difficilmente cambierà. Sia per il film, sia per come viene usata la fisica/cabala/numeri al suo interno
Ma per piacere, qualcuno spieghi ai Coen che se a lezione di fisica quantistica non capivano un cazzo come gli studenti del film, non per questo il loro modo di fare film deve essere lo stesso: non basta una stanza con un gatto a dire di aver capito e non basta il loro nome per dire che questo sia un bel film.
Abbiate la correttezza critica di dare un giudizio senza farvi influenzare dalla grandezza dei registi.
Non ho conoscenze di cultura ebraica per poter giudicare a pieno il film e per poter fare una critica esaustiva, ma da noi in Italia credo che difficilmente qualcuno possa avere i codici e i sotto-codici culturali a cui il film fa riferimento.
Le sensazioni e la visione dei personaggi è esattamente come il finale, mozzata perché non si hanno risposte (giusto), ma non per questo bisogna abbandonarsi all'irrazionalismo fine a se stesso.
In fondo con 7 milioni di dollari sai quante cose senza senso puoi fare, ci sono migliaia di registi che non ne vedono l'ora...e invece...
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yodafi
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mercoledì 9 dicembre 2009
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non e' tutt'oro quel che luccica
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Ci ho riprovato perchè amo il cinema e vedere è meglio che non vedere. Detto questo , mi spiace per i fans dei fratelli cohen ma il filo conduttore che lega ogni loro film è la pretenziosità unita alla solita ottima promozione pubblicitaria che hanno. Il film e' fatto benino , buon ritmo, gradevoli trovate e una volontà( solo quella) di essere originale. Sembra quindi che il risultato sia ottimo, invece no per niente, anzi proprio perchè se ne intravedono le potenzialità il film e' poco consistente, come un osso senza la carne intorno. E l'inganno ritrito del finale aperto ( in questo caso nemmeno quello perchè si tratta solo di un finale mancato) fa intendere che per la storia che volevano raccontare il film poteva finire anche dopo cinque minuti tanto gli ingredienti e la trama si erano già descritti.
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Ci ho riprovato perchè amo il cinema e vedere è meglio che non vedere. Detto questo , mi spiace per i fans dei fratelli cohen ma il filo conduttore che lega ogni loro film è la pretenziosità unita alla solita ottima promozione pubblicitaria che hanno. Il film e' fatto benino , buon ritmo, gradevoli trovate e una volontà( solo quella) di essere originale. Sembra quindi che il risultato sia ottimo, invece no per niente, anzi proprio perchè se ne intravedono le potenzialità il film e' poco consistente, come un osso senza la carne intorno. E l'inganno ritrito del finale aperto ( in questo caso nemmeno quello perchè si tratta solo di un finale mancato) fa intendere che per la storia che volevano raccontare il film poteva finire anche dopo cinque minuti tanto gli ingredienti e la trama si erano già descritti. Non bastano delle buone battute o un taglio moderno per fare un buon film.
La trama poi. Woody allen sono 30 anni che affronta l'argomento ebrei con migliaia di battute del genere. Certo , comparato con "non e' un paese per vecchi" ( altro mito costruito ad arte) almeno si ride in tre o quattro punti.
Personalmente penso che sia davvero irritante ma va di moda oggigiorno, che se la tv o i trailers dicono che un film e' splendido la gente lo mitizzi subito. Via gente aprite il vostro spirito autocritico e non fatevi imbambolare.
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musicante
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mercoledì 9 dicembre 2009
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i meandri del destino
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La storia di una vita qualunque è la storia di "A serious man".Sarebbe una storia semplice e leggera,una commedia come tante,se non fosse per il fatto che i registi sono i fratelli Cohen,e quindi non stiamo parlando della solita "americanata",ma di un altro film capolavoro dei due fratelli.Come tutti i grandi film, anche questo lo possiamo scarnificare andandolo a vagliare su vari livelli.Il primo è sicuramente quello didascalico,perchè si parte col raccontare la vita impegnata di un professore di fisica che altro non fa' che svolgere il suo ruolo all'interno della societa' il piu' degnamente possibile;solo la moglie ha poca considerazione di lui,e infatti la parte nodale del film è il divorzio chiesto dalla moglie e gli infiniti intoppi che il nostro professore si vede ad affrontare,sia a livello familiare che a livello scolastico.
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La storia di una vita qualunque è la storia di "A serious man".Sarebbe una storia semplice e leggera,una commedia come tante,se non fosse per il fatto che i registi sono i fratelli Cohen,e quindi non stiamo parlando della solita "americanata",ma di un altro film capolavoro dei due fratelli.Come tutti i grandi film, anche questo lo possiamo scarnificare andandolo a vagliare su vari livelli.Il primo è sicuramente quello didascalico,perchè si parte col raccontare la vita impegnata di un professore di fisica che altro non fa' che svolgere il suo ruolo all'interno della societa' il piu' degnamente possibile;solo la moglie ha poca considerazione di lui,e infatti la parte nodale del film è il divorzio chiesto dalla moglie e gli infiniti intoppi che il nostro professore si vede ad affrontare,sia a livello familiare che a livello scolastico.Un profondo "horror vacui" si impadronira' col tempo dello stesso e la sua ossessione sara' pensare cosa aver sbagliato e perchè la moglie cerca e trova ,in un uomo piuttosto goffo e falsamente biasimante,l'"uomo serio" che lui non è.E arriviamo subito al doppio livello cultural-religioso,perchè la moglie vuole sposarsi con rito ebraico cosi' come con lo stesso rito vuole divorziare(infatti entrambi i coniugi sono ebrei).Lo studio che i Cohen hanno fatto presso una comunita' ebrea rendono la loro opera anche molto acculturante per certi aspetti e forse piu' difficilmente fruibile in certi tratti,quando i riti sono esemplificati davanti agli occhi dello spettatore.L'ultimo livello è quello piu' interessante,e cioè il risultato finale dell'opera,la continua ricerca di se stessi e lo straniamento,l'insoddisfazione e a volte la sofferenza che ogni essere umano prova davanti all'imprevedibilita' del labirinto della vita e di cio' che succede.E' lo stesso straniamento che provera' lo spettatore al termine dell'ultima scena,dove sara' lui stesso a decidere quale sara' la conclusione migliore,sara' lo spettatore a decidere quale sara' la fine migliore della vita di un altro:cosa che non puo' certo decidere riguardo alla vita propria...anche per questo il film è un capolavoro.
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frankcostello
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mercoledì 9 dicembre 2009
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meraviglioso
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Sono tornato al cinema per rivederlo e ho capito che il film è ancora più bello di quel che pensavo, fantastico, lascia senza parole;è una critica molto feroce sulla comunità ebraica, ma nello stesso tempo riesce a far sorridere (a volte anche a ridere),ma non è questo il suo obbiettivo;per questo chi è stato ingannato dal trailer e si aspettava un film comico sarà rimasto molto deluso:andando a vedere un film dei coen non bisogna avere presupposti perchè,essendo molto vasta la gamma dei generi che trattano,potrebbero tirare fuori qualsiasi cosa e qui, secondo me hanno tirato fuori un capolavoro, ricco di temi e di significati nascosti
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matteo90
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mercoledì 9 dicembre 2009
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l'incertezza che travolge gli uomini...
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Sono appena tornato dal cinema pieno di entusiasmo! Un film brillante e cupo al tempo stesso che continuamente getta lo spettatore (ma anche lo stesso Larry) nell'incertezza e nel vortice del caso (e del caos). Vortice che alla fine del film (probabilmente) spazzerà via tutta la monotona cittadina in cui Larry vive. L'imprevisto attende sempre dietro l'angolo. Una morte improvvisa che puà scioccare (ben 2 nel film), un sogno che può far svegliare sudati e impauriti per quanto sembrava reale (assurda e memorabile la scena del passaggio del confine del fratello Arthur braccato dal vicino fascista), un evento fortuito che può cambiare le cose in meglio o in peggio. Così Larry è nell'occhio del ciclone (e non solo in senso lato) e viene travolto dagli eventi passivamente.
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Sono appena tornato dal cinema pieno di entusiasmo! Un film brillante e cupo al tempo stesso che continuamente getta lo spettatore (ma anche lo stesso Larry) nell'incertezza e nel vortice del caso (e del caos). Vortice che alla fine del film (probabilmente) spazzerà via tutta la monotona cittadina in cui Larry vive. L'imprevisto attende sempre dietro l'angolo. Una morte improvvisa che puà scioccare (ben 2 nel film), un sogno che può far svegliare sudati e impauriti per quanto sembrava reale (assurda e memorabile la scena del passaggio del confine del fratello Arthur braccato dal vicino fascista), un evento fortuito che può cambiare le cose in meglio o in peggio. Così Larry è nell'occhio del ciclone (e non solo in senso lato) e viene travolto dagli eventi passivamente. Ha cercato di essere un uomo serio nella vita, ma ha fallito. E tutto ciò che aveva, improvvisamente si infrange in tanti pezzettini minuscoli. Cerca una risposta nella cerchia degli anziani ebraici, che risultano essere ancora più incapaci di lui di fronte al mistero. Il trionfo dell'inadeguatezza a capire e interpretare gli eventi e il mondo. Insicurezza. Questa è la parola adatta. Nulla è dato per certo e scontato nella vita di Larry e il film si chiude, con una struttura perfettamente ad anello,con la smentita di ciò che il dottore dice a Larry all'inizio. Il film è tra l'altro pieno di comicità (anche se poco c'è da ridere) e l'intero cast è brillante e sopra le righe, azzeccatissimo ognuno nel proprio ruolo, con personaggi stravaganti e al limite dell'immaginabile. Piena di fascino dark la storia raccontata all'inizio prima che inizi il film, vera e propria parabola dell'incertezza!!
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marianna.dom
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martedì 8 dicembre 2009
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senza risposta.
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Dopo aver visto un film dei fratelli Coen non esco mai dalla sala cinematografica con un giudizio definitivo e un messaggio concreto, trovo che sia molto difficile riuscire a capire fino in fondo i loro film. Sono in grado di trattare innumerevoli tematiche senza però a mio avviso lasciarne un messaggio univoco.
Indubbiamente mi stupisco della loro capacità di suscitare risate in sala trattando temi in realtà carichi di disgrazia e angoscia, la loro ironia porta il pubblico a divertirsi senza però tralasciare la consapevolezza della gravità del quadro mostrato, infatti mentre si ride in realtà alla fine ci si rende perfettamente conto che la situazione dei personaggi è a dir poco tragica. Sotto questo aspetto trovo il film geniale, ma in realtà questa visone secondo me gioca molto sul fatto che il personaggio principale sia un inetto, a mio avviso non prende mai una posizione e non cerca di capire cosa voglia veramente, di conseguenza non cerca neanche di ottenerla, l ho trovato un personaggio passivo, e secondo me è più facile in questo modo giocare sulla risata.
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Dopo aver visto un film dei fratelli Coen non esco mai dalla sala cinematografica con un giudizio definitivo e un messaggio concreto, trovo che sia molto difficile riuscire a capire fino in fondo i loro film. Sono in grado di trattare innumerevoli tematiche senza però a mio avviso lasciarne un messaggio univoco.
Indubbiamente mi stupisco della loro capacità di suscitare risate in sala trattando temi in realtà carichi di disgrazia e angoscia, la loro ironia porta il pubblico a divertirsi senza però tralasciare la consapevolezza della gravità del quadro mostrato, infatti mentre si ride in realtà alla fine ci si rende perfettamente conto che la situazione dei personaggi è a dir poco tragica. Sotto questo aspetto trovo il film geniale, ma in realtà questa visone secondo me gioca molto sul fatto che il personaggio principale sia un inetto, a mio avviso non prende mai una posizione e non cerca di capire cosa voglia veramente, di conseguenza non cerca neanche di ottenerla, l ho trovato un personaggio passivo, e secondo me è più facile in questo modo giocare sulla risata. Inoltre la scena finale con l uragano come unica soluzione ai problemi mi ha lasciato da una parte una visone angosciante (come tutto il resto del film) ma anche alquanto riduttiva e soprattutto senza speranza ai problemi...un film senza risposta...
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trofeusorange
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martedì 8 dicembre 2009
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deludente...
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Davvero un film pessimo, a parte qualche momento di timida comicità, è un film assurdo!
Non ha un senso, non ha una vera comicità, non è davvero triste...insomma NON E'...
I fratelli Coen hanno toppato, è un accozzaglia sensa senso vero. Anche il protagonista del film il professore di fisica che è davvero una perosna fuori dal comune lascia alla fine delusi perchè non esprime grinta.
Non è un film che consiglio !
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aky12
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martedì 8 dicembre 2009
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un capolavoro ... mancato.
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America, 1967: Larry Gopnik è un professore di fisica la cui vita viene lentamente ed inesorabilmente stravolta da innumerevoli avvenimenti che lo inducono a cercare di interpretare una presunta e intrinseca volontà di Hashem in questi fatti, recandosi da tre rabbini (che non lo aiuteranno). I guai si susseguono rapidamente ed il professore li accetta quasi passivamente, non cercando mai di trovare le cause, di vedere oltre o di combatterli. Sicuramente uno dei messaggi più importanti del film è che tutto diventa futile ed effimero davanti alla morte o alla mancanza di salute, tutti questi guai divengono quasi superflui nell'ultima scena. Il film non ha una narrazione lineare ed inizia con un prologo totalmente avulso da tutta la storia, gli spettatori sono più storditi da questo che dal presunto happy-ending che poi bruscamente non si verifica.
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America, 1967: Larry Gopnik è un professore di fisica la cui vita viene lentamente ed inesorabilmente stravolta da innumerevoli avvenimenti che lo inducono a cercare di interpretare una presunta e intrinseca volontà di Hashem in questi fatti, recandosi da tre rabbini (che non lo aiuteranno). I guai si susseguono rapidamente ed il professore li accetta quasi passivamente, non cercando mai di trovare le cause, di vedere oltre o di combatterli. Sicuramente uno dei messaggi più importanti del film è che tutto diventa futile ed effimero davanti alla morte o alla mancanza di salute, tutti questi guai divengono quasi superflui nell'ultima scena. Il film non ha una narrazione lineare ed inizia con un prologo totalmente avulso da tutta la storia, gli spettatori sono più storditi da questo che dal presunto happy-ending che poi bruscamente non si verifica. I fratelli Cohen sicuramente non ci hanno abituati alla stabilità descrittiva, ma questo film è riuscito magicamente a non coinvolgere ed a anestetizzare la maggior parte delle persone recatesi nelle sale cinematografiche, sperando in un capolavoro che non c'era.
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(di francesco2)
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enrico1974
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martedì 8 dicembre 2009
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spiazzante,malincomico,coen-tusiasmante!!
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mettete un pizzico di T.Gilliam,una buona dose di W.Allen e tanta follia Coeniana..ne viene fuori questa black-comedy in salsa yiddish(a dire il vero molto 'black')sull'imprevedibilità della vita quotidiana e la precarietà dei sentimenti umani,un vortice devastante che ingloba l'intera esistenza del timido professor Gopnik che per uscire dal quale non possono nulla nemmeno le sue 'scienze' esatte come la matematica e la fisica perchè,anch'esse,in determinati casi risultano inefficaci..nulla è razionale,tutto cambia improvvisamente,non ci sono regole fisse nè formule universali e ci si può solamente aggrappare al proprio destino...Ungaretti diceva "si sta come d'Autunno sugli alberi le foglie.
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mettete un pizzico di T.Gilliam,una buona dose di W.Allen e tanta follia Coeniana..ne viene fuori questa black-comedy in salsa yiddish(a dire il vero molto 'black')sull'imprevedibilità della vita quotidiana e la precarietà dei sentimenti umani,un vortice devastante che ingloba l'intera esistenza del timido professor Gopnik che per uscire dal quale non possono nulla nemmeno le sue 'scienze' esatte come la matematica e la fisica perchè,anch'esse,in determinati casi risultano inefficaci..nulla è razionale,tutto cambia improvvisamente,non ci sono regole fisse nè formule universali e ci si può solamente aggrappare al proprio destino...Ungaretti diceva "si sta come d'Autunno sugli alberi le foglie.."...un gradino sopra 'Burn after reading',una spanna sotto 'No country for old men'..forse un'pò enigmatico ma di sicuro dissacrante come pochi..very good!!
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