Anno | 2008 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Michael McCullers |
Attori | Tina Fey, Amy Poehler, Greg Kinnear, Dax Shepard, Romany Malco, Maura Tierney Holland Taylor, Sigourney Weaver, Denis O'Hare, Jason Mantzoukas. |
Uscita | venerdì 24 luglio 2009 |
Distribuzione | Universal Pictures |
MYmonetro | 2,94 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 23 luglio 2009
Kate Holbrook vuole disperatamente diventare mamma a 37 anni. Scopre però di non essere fertile e così decide di chiedere aiuto a una "sostituta". In Italia al Box Office Baby Mama ha incassato 31,6 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Kate è una manager trentasettenne in carriera che non può avere figli anche se desidera tantissimo averne uno. Esperiti tutti i tentativi decide di avvalersi di un servizio molto costoso organizzato da Chaffe Bicknell. Si tratta di utilizzare un utero in affitto, pratica che però viene definita "madre surrogata". La 'madre' in questione è Angie, una giovane donna di bassa estrazione sociale sposata a un uomo decisamente rozzo e infantile. Kate prende ad occuparsi da vicino della 'madre' del suo bambino cercando di modificarne lo stile di vita. Nel frattempo, nel corso di sopralluoghi legati al suo lavoro, conosce Rob, un tempo avvocato e ora creatore di bevande vegetariane. Mentre i due progressivamente si sentono attratti l'uno dall'altra Angie si trova in gravi difficoltà: ha un segreto da rivelare a Kate.
Tina Fey, mentre in televisione si calava nei panni (firmati) della aspirante vicepresidente dell'Alaska, sul grande schermo indossava gli abiti da donna in carriera di Kate in un film che sembra un manifesto della lotta di classe (anche se poi l'happy end è in agguato). Perché la nostra manager rampante ha a disposizione una schiava dei tempi moderni a cui si è attribuita una qualifica meno diretta: madre surrogata. In particolare nella prima parte del film, senza mai rinunciare ai toni da commedia, le tematiche legate al potere del denaro e alle differenze sociali non vengono risparmiate. Anzi, vengono cinefilicamente sottolineate grazie alla presenza di una Sigourney Weaver (ricordate Una donna in carriera?) qui impegnata a far soldi procurando gravidanze un tempo neppure immaginabili divenendo anche cliente di se stessa.
La Fey, grazie anche al contraltare proletario offertole da Amy Poehler nel ruolo di Angie, riesce a far percepire tutte le rigidità e, al contempo, i bisogni di sicurezza del suo personaggio. Senza assumere mai un tono predicatorio Baby Mama ci mette di fronte all'assurdo di una società globale che sta cercando (e spesso trova) i modi per soddisfare qualsiasi 'voglia' indipendentemente dal fatto che l'esito venga o meno raggiunto rispettando le leggi della Natura. Esce a poca distanza da Ghost Town. Entrambi i film lasciano ben sperare in una ripresa della commedia made in Usa doc. Di quelle cioè che sanno divertire senza chiederti di lasciare il cervello in deposito alla cassa del cinema.
Tina Fey (del Saturday Night Live) inforca gli occhiali da persona seria e compita per interpretare il personaggio di Kate, una donna single in carriera trentasettenne presa da desideri di maternità ma con una terribile difficoltà ad avere figli (di speranza ne ha una su un milione, se tutto va bene). Persa ogni occasione di avere un affido, decide di sborsare 100.
Diciamocela tutta, un po' di spocchia intellettuale, nel suo fascino discreto, questo film la mostra. Già, perchè il cast, sfruttato con ombre e luci, non è composto dagli ultimi arrivati. Eppure, eppure pare che il potenziale sia mal sfruttato in generale, retto da una scenaggiatura simpatica ma indecisa, che non trova la sua strada.
Film commedia esilarante,godibile, sincera e...simpatica.La trama e' piacevole come l' interpretazione e la sceneggiatura.Nel complesso un simpatico film da vedere.Voto 7
In the new comedy “Baby Mama”Tina Fey plays a 37-year-old single career woman who, desperate for a baby, hires a womb of her own in the dizzy, slap-happy form of Amy Poehler. The film never comes fully to term, as it were: the visual style is sitcom functional, and even the zippiest jokes fall flat because of poor timing. But, much like the prickly, talented Ms.
Is Tina Fey, former head writer for "Saturday Night Live" and creator and star of one of the best shows on television, "30 Rock," going to get hit with a knee-jerk media backlash now? It could happen, given the blood-thirst that motivates so much cultural writing these days and, of course, her "convention-defying" success. I'm never quite sure that the conventions defied are real rather than media-made, [...] Vai alla recensione »