Caos calmo

Moretti, pensieri sulla panchina

I voyeur più incalliti, sollecitati dal gran parlare di calde, spericolate acrobazie erotiche di Nanni Moretti e Isabella Ferrari in "Caos calmo", potrebbero rimanere delusi. Nel film di Antonello Grimaldi dal best-seller di Sandro Veronesi il sesso c'è, ma, dice Moretti, "è una scena normale, di quelle che succedono nella vita e nei film. Mi sembra riuscita ma non ricordo come l'abbiamo fatta". In compenso per chi ama il cinema la bella notizia è che Nanni Moretti si conferma attore per tutte le stagioni, interprete di un personaggio che non si è scritto addosso in un film non suo. Aveva partecipato al film di Calopresti "La seconda volta", ma in "Caos calmo "è protagonista assoluto, è Pietro che salva una donna dal mare mentre la sua donna muore, che diventa il più amoroso dei padri, che affronta il dolore e il rimorso senza una lacrima, che vive su una panchina davanti alla scuola della figlia, che osserva immobile la realtà - "Io non sto fermo tutto il giorno, io mi muovo", dice a chi vorrebbe riportarlo alla "normalità", che ascolta gli altri, i tanti altri che arrivano a parlargli di problemi personali o degli intrighi dell'azienda in cui lavora. Ed è soprattutto Pietro che finalmente piange, che ritrova il sesso con la donna che ha salvato, un atto quasi violento, liberatorio. "Quando ho letto il libro ho pensato che mi sarebbe piaciuto interpretare Pietro, non so perché ma non ho pensato alla regia", dice Moretti che, comunque, ha partecipato alla sceneggiatura, ma Pietro non è diventato Moretti, se mai, secondo Grimaldi, "ha assunto qualcosa del suo Michele Apicella, portando una leggerezza che rende il film meno cupo delle pagine del libro". Tra gli interlocutori di Nanni-Pietro, nella scelta felice del cast, ci sono Isabella Ferrari, Valeria Golino, Silvio Orlando e, oltre alla comparsa di lusso Roman Polanski, c'è Alessandro Gassman, perfetto nel ruolo del fratello, apparentemente superficiale e mondano. "All'inizio delle riprese mi sentivo un po' la spalla degli altri personaggi, sono contento che il risultato non sia così e che nel film ci sono", dice Moretti che nella confusa realtà italiana di oggi, si identifica con Pietro: "Vorrei sedermi su una panchina e riflettere, mettere ordine tra le idee e i valori della vita".
Da La Repubblica, 7 febbraio 2008

di Maria Pia Fusco, 7 febbraio 2008