Titolo originale | Jjakpae |
Anno | 2006 |
Genere | Azione |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Ryoo Seung-wan |
Attori | Jae-mo Ahn, Kil-Kang Ahn, Seok-yong Jeong, Doo-hong Jung, Beom-su Lee . |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 15 aprile 2013
L'investigatore Tae-su torna nel suo paese natale per il funerale di un vecchio amico e si ritrova a indagare sulla sua morte.
CONSIGLIATO SÌ
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La morte violenta di un ex malavitoso spinge un amico d'infanzia (ora poliziotto a Seoul) a tornare nella città di provincia dove è nato. Sono passati dieci anni e il poliziotto trova i compagni di un tempo che ora hanno delle vite molto diverse. C'è che vive la frustrazione di avere un fratello non del tutto a posto psichicamente e chi invece si è fatto strada nel mondo della criminalità organizzata divenendone il boss ma trattando affari più grossi di lui. Il poliziotto decide di indagare sulla morte dell'amico e scopre un mondo di violenza in realtà già presente negli anni della loro adolescenza ed ora esasperato.
Potrebbe sembrare una storia già vista mille volte quella di Seung wan-Ryoo ma l'astuzia sta nell'averla trasformata in un omaggio orientale a Tarantino il quale aveva omaggiato con Kill Bill proprio l'Oriente. Ecco allora che la violenza è totalmente coreografata grazie anche a un'attenzione cinofila al western all'italiana di cui si riprendono tutti i 'luoghi' narrativi consacrati. Si potrebbe pensare a un semplice gioco citazionista e invece c'è di più. C'è la voglia di divertirsi con tutti i mezzi che il linguaggio cinematografico mette a disposizione riuscendo sempre a non dimenticare la vicenda di base ma trasfigurandola ogni volta in divertimento visivo. Certo, una parte significativa del cinema coreano sembra dedita esclusivamente all'esaltazione della violenza. In questo caso non è così: tutto si trasforma in un gioco esteticamente raffinato e alla fine lo spettatore è consapevole di aver giocato con la scatola magica del cinema come quando da piccolo usava le pistole giocattolo facendo 'bum' con la bocca.
Jiakpae( The city of violence) non è solo un film in cui la violenza drammaticamente esibita è il tratto dominante. E'un film importante perchè viene a chiudere una sorta di circuito tra il cinema di Sergio Leone (citato a piene mani come anche Morricone), il cinema di Hong Kong.da Jackie Chan a John Woo passando per Johnnie To,il vengeance movie di Chan -wook Park(di [...] Vai alla recensione »