Jimmy della Collina

Film 2006 | Drammatico +16 86 min.

Anno2006
GenereDrammatico
ProduzioneItalia
Durata86 minuti
Regia diEnrico Pau
AttoriNicola Adamo, Valentina Carnelutti, Francesco Origo, Massimiliano Medda, Giovanni Carroni Gisella Vacca, Caterina Silva.
Uscitavenerdì 11 aprile 2008
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 2,65 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Enrico Pau. Un film con Nicola Adamo, Valentina Carnelutti, Francesco Origo, Massimiliano Medda, Giovanni Carroni. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 2006, durata 86 minuti. Uscita cinema venerdì 11 aprile 2008Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 2,65 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 21 dicembre 2012

La vita di un giovane ribelle dal carcere alla comunità. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura al Festival di Giffoni, In Italia al Box Office Jimmy della Collina ha incassato 56,6 mila euro .

Jimmy della Collina è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato nì!
2,65/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 2,80
PUBBLICO 3,14
CONSIGLIATO NÌ
Ispirato a un romanzo di Massimo Carlotto, un film carcerario impegnato e un po' buonista.
Recensione di Giancarlo Zappoli
domenica 6 agosto 2006
Recensione di Giancarlo Zappoli
domenica 6 agosto 2006

Jimmy vive in Sardegna e non ha un'occupazione perché non intende piegarsi ai ritmi del lavoro in raffineria. Tenta una rapina e viene catturato. Passa così dal carcere minorile a una comunità di recupero (che esiste realmente e che si chiama "La collina"). Qui incontra Claudia, una delle collaboratrici del sacerdote che ha fondato la comunità. Il rapporto tra i due è complesso anche perchè Claudia ha un passato da ex reclusa. Ci fermiamo qui nel narrare per non togliere il piacere della visione del finale di un film che è tanto onesto nelle intenzioni quanto autolesionista nell'assunto.
Tralasciamo lo stereotipo del protagonista belloccio (per i brutti non c'è speranza) e lo svarione di sceneggiatura per cui Jimmy sembra pensare di poter ottenere un passaporto falso senza aver fatto pervenire al falsario una foto. Il problema più grosso del film è che rende un pessimo servizio proprio alla comunità di cui vuole mettere in rilievo i metodi socialmente avanzati e privi di propositi di proselitismo. Perché in definitiva la comunità fallisce nel proprio compito (e questo può anche accadere e accade) ma lo fa per ingenuità di sceneggiatura. Non è affidabile un centro di recupero che fa accompagnare da due ragazze un potenziale evaso in un centro commerciale (non luogo in cui per definizione è facile perdersi, figurarsi fuggire). Ecco allora che il film finisce con l'inserirsi con dignità nel filone carcerario impegnato, cercando di mostrare i percorsi del disagio ma evidenziando una semplificazione 'buonisticamente' utopica della realtà che, ne siamo certi, non è presente nella comunità reale diretta da padre Ettore. Ispirato a un romanzo di Massimo Carlotto.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Alessandra Levantesi
La Stampa

Tratto da un racconto di Massimo Carlotto, divenuto negli ultimi anni sardo di elezione, Jimmy della collina è l'opera seconda del quasi cinquantenne Enrico Pau, già noto per alcuni documentari e il lungometraggio pugilistico Pesi leggeri. Il diciassettenne Jimmy che si staglia sul panorama di una raffineria del sud della Sardegna ricorda un po' i proletari dei cinema inglese anni '60 ed è altrettanto [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Primo film italiano un concorso, Johnny della Collina opera seconda del regista sardo Enrico Pau di cui si ricorderà un film sul pugilato minore, «Pesi leggeri». Oggi, anziché su un ring, ci porta in un carcere dove finisce un diciassettenne, Johnny, appunto, che pur uscito da una famiglia di onesti lavoratori - il padre e il fratello sono operai in una raffineria di petrolio nel sud della Sardegna [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Un giovane di famiglia operaia, un paese vicino a una raffineria, un futuro segnato. Poi, improvvisa, la rivolta. Jimmy ha troppi sogni, troppe energie, non ce la fa a andare a lavorare. Così si fa irretire da un malavitoso di ritorno dal continente (siamo in Sardegna) e tenta una rapina. Anche per quello però ci vuole stoffa e Jimmy, che sognava il Messico, finisce nel carcere minorile.

Lorenzo Buccella
L'Unità

La vita di tutti giorni. una gettata di cemento che sporca la Sardegna screpolata della periferia. Là dove il profilo arrugginito delle ciminiere rompe ogni panorama e diventa l'imbuto in cui finiscono le uniche possibilità di lavoro. Ma agli occhi di un adolescente irrequieto questa linea d'orizzonte d'umiltà conserva uno scarso appeal, soprattutto se rapportato ai pedali d'immaginazione che il mondo [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Fa piacere segnalare Jimmy della collina del sardo Enrico Pau, un bel film che fatica a rendersi visibile. Jimmy è di famiglia operaia e, non ancora diciottenne, è già un delinquente. Per ribellione, indifferenza, rifiuto, assenza di opportunità e prospettive, mancanza di fiducia nella vita, negli altri, in se stesso. Ragioni che non sa esprimere se non nel mutismo e nell'ostilità.

Aldo Fittante
Film TV

Jimmy e la sua terra, devastata da una raffineria. jimmy e il suo male di vivere, contrapposto ai suoi sogni: un viaggio (una fuga) in Messico, lontano da Dio e dagli uomini che finora lo hanno circondato. I genitori lo vorrebbero in fabbrica, ma lui - quasi diciottenne - ha una faccia da cinema e una testa che pensa ad altro. E così, ecco una rapina, che finisce male, e la galera, che naturalmente [...] Vai alla recensione »

Federico Raponi
Liberazione

La "cattività", fuori e dentro. Un diciassettenne cagliaritano di bellezza rabbiosa e famiglia operaia, il cuore annerito dalle ciminiere e la testa in Messico, rifiuta un destino in raffineria e tenta i soldi veloci delle rapine. Tradito dai compari, dopo l'arresto è affidato a una comunità di recupero dove conosce un'assistente sociale dall'oscuro passato.

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

È un film italiano visto due anni fa in concorso al Festival di Locarno. Lo ha diretto, sulla scorta di un romanzo di Massimo Carlotto, il regista sardo Enrico Pau, giunto qui alla sua opera seconda dopo un esordio nel 2002 con "Pesi leggeri", sul pugilato minore. Oggi anziché su un ring, ci porta in un carcere dove finisce un diciassettenne, Jimmy, appunto, che pur uscito da una famiglia di onesti [...] Vai alla recensione »

Cristina Piccino
Il Manifesto

Jimmy della collina di Enrico Pau è un bell’esperimento di fiction «bastarda», con un attore sorpresa, Nicola Adamo, altri attori ragazzi finiti in carcere o nelle comunità prima dei diciotto anni, che non recitano che il proprio vivere, un paesaggio sardo mai visto, fatto di respiro di vento, mare, distanza, e la nebbia delle raffinerie e della fabbrica che mangia l’anima.

Stefano Lusardi
Ciak

A un passo dai diciott'anni, l'inquieto e introverso Jimmy (Adamo), rifiuta la fabbrica e la tradizione operaia familiare, e sceglie la strada apparentemente facile della criminalità. Dopo una rapina fallita si ritrova così come altri coetanei nel carcere minorile di Quartuccio (Cagliari), finché il cappellano don Ettore non gli offre l'opportunità di entrare nella sua comunità di recupero.

Roberta Bottari
Il Messaggero

Sardegna sud occidentale, oggi. Jimmy ha quasi 18 anni, è bello e arrogante: a perpetuare lo stile di vita dei genitori e del fratello proprio non ci sta. Loro fanno gli operai, tutti e tre, e vivono ogni giorno sulla propria pelle la precarietà della crisi economica. Conducono un'esistenza dura, incerta, e fanno discorsi quotidiani, di quelli che mandano Jimmy al manicomio: se ne infischia delle piccole [...] Vai alla recensione »

Cinzia Romani
Il Giornale

Piccoli italiani crescono, protetti dal Pardo locarnese, che ieri nell'ambito della competizione internazionale ha presentato Jimmy della Collina, film buonista del cinquantenne cagliaritano Enrico Pau, fortemente ancorato alla tradizione del neorealismo. Tra rivolta e redenzione, questa pellicola parzialmente prodotta con i fondi della Regione Sardegna si ambienta tra il carcere minorile di Quartucciu [...] Vai alla recensione »

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