Titolo originale | Saving Milly |
Anno | 2005 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Dan Curtis |
Attori | Bruce Greenwood, Madeleine Stowe, Claudia Ferri, Rob LaBelle, Michael J. Fox . |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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La storia di Milly Martinez, un'attivista politica colpita dal Morbo di Parkinson.
CONSIGLIATO SÌ
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Anno 2000. Il noto giornalista Mort Kondrache depone dinanzi a una Commissione del Senato descrivendo la vita di sua moglie Milly Martinez. I due si erano conosciuti nel 1966 a Chicago mentre lei era alla guida di un comitato universitario di protesta e lui era un giovane cronista del Sun-Times. Era l'inizio di una storia d'amore che avrebbe visto i due rivaleggiare (lui giornalista lontano da casa ma invidioso del pervicace impegno sociale della moglie al punto da divenire alcolista) ma continuare ad amarsi e rispettarsi nel profondo. Finché un giorno inizia per lei il calvario del morbo di Parkinson di fronte al quale il nucleo familiare non molla. Milly continuerà a combattere...a favore di chi è nelle sue stesse condizioni.
Ci sono tv-movies finalizzati alla promozione di un'attenzione sul piano sociale che non superano la barriera della noia. Questo invece, grazie anche alla magistrale interpretazione di Madeleine Stowe, alimenta l'attenzione anche in chi non sappia quale sia il destino che attende la protagonista. Inizia come una storia d'amore contrastata sin dall'inizio e poi, progressivamente, diventa un manifesto in favore dei malati di Parkinson non rinunciando a sottolineare come l'indifferenza del mondo mediatico regni sovrana fino a quando non compare un testimonial d'eccezione. Che è presente anche nel film avendo conosciuto l'impegno di Milly e condividendone la sofferenza: Michael J. Fox.
Il film è la cronaca di una delle tante famiglie del nostro tempo colpite da un terribile male, più o meno curabile, sempre devastante, nella quale la madre e la moglie, attrice principale del dramma, riesce da DONNA a cementare, senza banalizzarle, le solitudini deglli altri componenti della famiglia!