Anno | 2000 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Pasquale Scimeca |
Attori | Vincenzo Albanese, Marcello Mazzarella, Gioia Spaziani, Carmelo Di Mazzarelli, Biagio Barone Giuseppe Fiasconaro, Tonino Russo. |
Tag | Da vedere 2000 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,11 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Placido Rizzotto, giovane segretario della Camera del Lavoro (33 anni) viene ucciso in un agguato di mafia ordinato dall'emergente boss Luciano Liggio...
CONSIGLIATO SÌ
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Placido Rizzotto, giovane segretario della Camera del Lavoro (33 anni) viene ucciso in un agguato di mafia ordinato dall'emergente boss Luciano Liggio. È il 1948. Tanto tempo fa. Ma il film di Scimeca è capace di ricordarne la vita raccontando una storia che, come è scritto nel prologo, "sarebbe potuta accadere in qualsiasi posto del mondo". Venti quadri di una ballata da cantastorie per ricordare, come dice Rizzotto nel film, che "I nostri nemici non sono i padroni ma noi stessi. Non si nasce schiavi o padroni, lo si diventa." Una lezione di responsabilità individuale troppo facile da dimenticare e che va invece ricordata. Senza 'se' e 'ma'.
PLACIDO RIZZOTTO disponibile in DVD o BluRay |
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«Quello che ho cercato di cogliere con questo film è la frattura che si determina tra le generazioni in certe particolari condizioni della storia. Padri e figli che si parlano e non si capiscono più. Sconvolgimenti sociali (e politici) che scuotono dalle fondamenta ordini secolari costituiti, fin dentro le stesse famiglie» Così Pasquale Scimeca racconta nelle note di [...] Vai alla recensione »
La figura del vecchio Carmelo Rizzotto che si trasforma in cantastorie per raccontare con i suoi cartelloni dipinti le vicende del figlio Placido denuncia l’amore di Pasquale Scimeca per la cultura orale che ha nei cantastorie l’emblema più significativo: «...il cantastorie è un personaggio naif, nasce dall’epopea popolare, non è un intellettuale.
Un film che appassiona, un film vero che racconta una storia triste ma eroica, una storia passata ma sempre attuale. La mafia è una piaga che infetta la Sicilia e il sindacalista Corleonese Placido Rizzotto, la combatte coraggiosamente invitando i contadini a non avere paura e ad occupare le terre espropriate. A causa dei propri ideali Placido Rizzotto viene ucciso per diventare così [...] Vai alla recensione »
Un film su una pagina nera, che ormai pochi ricordano o conoscono. Buon ritmo, anche se a tratti rallenta un pò. In ogni caso lo consiglio, foss'anche solo per il contenuto.
Film di grande spessore. Mi ha lasciato segni di grande sconforto. La morte si perpetua con violenza e sprezzo della vita, a dimostrazione che l'esperienza del passato non fa scuola. Eppure fra le pieghe di tanto dolore, ho trovato una nota di radicato ottimismo...l'elenco dei morti per mafia non induce alla fuga per paura, ma esorta alla perseveranza coraggiosa per il raggiungimento degli obiettivi [...] Vai alla recensione »
Ode a uno sconosciuto. Ricordo di un giusto, ucciso più di cinquant'anni fa e del quale non esiste (non è mai esistita) nemmeno la tomba, una lapide sulla quale portare i fiori e rinverdire la memoria. Un ribelle, eliminato dalla mafia di Corleone: mandanti ed esecutori furono quasi subito catturati da un giovane capitano dei Carabinieri, Carlo Alberto Dalla Chiesa, per essere poco tempo dopo assolti [...] Vai alla recensione »
Davanti a un pubblico attento, Carmelo (Carmelo Di Mazzarelli) narra la storia del figlio (Marcello Mazzarella) che la mafia gli ha ucciso tanto tempo fa. Alle sue spalle c’è un grande pannello su cui, dipinta con l'ingenua maestria di antichi aedi, quella storia è "fissata" in undici quadri. E appena terminato il prologo di Placido Rizzotto: attraverso le parole semplici e i gesti scarni del vecchio [...] Vai alla recensione »
Nel marzo del 1948 a Corleone in Sicilia il sindacalista socialista Placido Rizzotto una sera scomparve nel nulla: di lui vennero poi ritrovati appena minimi resti. Con zelo inconsueto, i carabinieri comandati dal capitano Carlo Alberto Dalla Chiesa condussero indagini, identificarono e arrestarono i suoi assassini mafiosi (ma Luciano Liggio venne poi assolto per insufficienza di prove).