Titolo originale | Zamani barayé masti asbha |
Anno | 2000 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Iran |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Bahman Ghobadi |
Attori | Nezhad Ekhtiar-Dini, Amaneh Ekhtiar-Dini, Madi Ekhtiar-Dini, Ayoub Ahmadi . |
Tag | Da vedere 2000 |
MYmonetro | 3,25 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Kurdistan iraniano, nei pressi del confine iracheno. Cinque fratelli e una sorella vivono ai limiti della sopravvivenza. Uno dei fratelli è gravemente... Il film è stato premiato al Festival di Cannes, Al Box Office Usa Il tempo dei cavalli ubriachi ha incassato nelle prime 10 settimane di programmazione 573 mila dollari e 42,2 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Kurdistan iraniano, nei pressi del confine iracheno. Cinque fratelli e una sorella vivono ai limiti della sopravvivenza. Uno dei fratelli è gravemente ammalato e il medico dice che deve essere operato in tempi brevi se vuole sperare di poter sopravvivere. Nonostante gli sforzi del fratello maggiore che si impegna nei lavori più duri per racimolare il denaro, la somma è inarrivabile. La sorella accetta allora di sposare un iracheno che ha promesso di aiutarla finanziariamente per curare il fratello ma, al momento di passare il confine, la famiglia dello sposo respinge il malato dandogli come indennizzo un cavallo. Il tempo ormai stringe e il fratello maggiore decide di darsi al contrabbando. È un film dolente quello del primo regista curdo iraniano che giunge a realizzare un lungometraggio. C'è l'attenzione all'inquadratura (mutuata da Kiarostami di cui è stato assistente), ma anche la passione per il dolore dei più deboli. Anche quando si tratta di animali. Perché il titolo si riferisce al fatto che i contrabbandieri, per far resistere i cavalli al freddo e alla fatica, aggiungono alcol alla biada. E se le dosi sono sbagliate i cavalli si ubriacano soffrendo molto. Da vedere. Se si ama il cinema iraniano.
Un film appartnenete al genere cinema-verità che è un pugno allo stomaco per noi occidentali. La durezza delle condizioni di vita, per loro normali, di questa famiglia di orfani curdi che devono badare a sé stessi, impietosamente filmata in modo realistico, come fosse un documentario, colpisce le viscere prima di coinvolgere emotivamente, sorprende perché incomprensibile [...] Vai alla recensione »
“Il tempo dei cavalli ubriachi” è un film che descrive in modo minuzioso come è regolata la vita in un villaggio montano di confine tra Iran e Iraq. Si tratta di situazioni davvero estreme. Il territorio, il clima, fa cosi freddo che si da alcol persino ai cavalli (da qui il titolo), la povertà, il costante pericolo delle imboscate che occorrono nel confine tra [...] Vai alla recensione »
Nelle terre infelici del Kurdistan anche gli animali soffrono. Stracariche di merci di contrabbando, le bestie da soma si sfiniscono lungo sentieri appena tracciati, tra montagne perennemente innevate e battute dal vento, fiancheggiando dirupi spaventosi. Se patiscono i quadrupedi, figurarsi gli uomini. Un’umanità schiacciata dal destino, ma allo stesso tempo di una fierezza invincibile, quella meravigliosa [...] Vai alla recensione »
Un film coperto di premi a Cannes: Caméra d'or come miglior opera prima (ex aequo con un altro film iraniano) e premio Fipresci della critica internazionale. Iraniano di etnia curda, Bahman Ghobadi, assistente di Kiarostami per Il vento ci porterà via e attore in La mela di Samira Makhmalbaf, sa raccontare con forza cinematografica e umana pietà le storie del suo popolo.
Se nel panorama contemporaneo esiste un cinema esotico nel senso vero del termine, è quello iraniano. Non esiste agenzia al mondo tanto folle da organizzare un viaggio come quello che ci propone il regista Bahman Ghobadi di Il tempo dei cavalli ubriachi, trasportandoci con vigore neorealista nell'aspro paesaggio del Kurdistan iraniano ai confini con l'Iraq.
C'è un'aria di famiglia nel Tempo dei cavalli ubriachi, struggente odissea equestre vincitrice della Caméra d'Or come miglior opera prima a Cannes. Il regista debuttante infatti, Bahman Ghobadi, ha fatto l'assistente per Kiarostami e appartiene al clan dei Makhmalbaf: è attore nell'ultimo film di Samira, Lavagne e il suo ci riporta negli stessi luoghi di quello, la frontiera curda tra Iran e Iraq dove [...] Vai alla recensione »
Bahman Ghobadi, 31 anni, è il primo regista curdo iraniano a guadagnare la ribalta internazionale. Cineasta totale, ha scritto, prodotto e diretto il suo primo film dopo una serie di corti, l'aiutoregia con Abbas Kiarostami per Il vento ci porterà via e l'interpretazione del maestro con la lavagna sulle spalle nel film di Samira Makhmalbaf. Felice, emozionante debutto, garantito anche dalla Caméra [...] Vai alla recensione »
Il regista debuttante Bahman Ghobadi, 32 anni, primo film-maker curdo iraniano, ex aiuto regista di Abbas Kiarostami, attore nel film di Samira Makhmalbaf Lavagne, racconta una storia vera straziante e interessante sulla gente che contrabbanda merci al confine tra Kurdistan iraniano e Kurdistan iracheno. Una famiglia composta da cinque fratelli e sorelle vive ai limiti della sopravvivenza; per curare [...] Vai alla recensione »
Rannicchiati in un angolo del furgone che li riporta al loro villaggio, al di là del confine, Amaneh (Amaneh Ekhtiar-Dini) e Ayoub (Ayoub Ahmadi) scaldano con i propri corpi il fratello Madi (Madi Ekhtiar-Dini). Amaneh lo bacia con tenerezza e Ayoub, protettivo, gli accarezza i capelli. È questa una delle immagini più tenere e dolorose di Il tempo dei cavalli ubriachi (Zamani barayé masti asbha, Iran [...] Vai alla recensione »