La sirenetta

Film 1989 | Animazione, Film per tutti 83 min.

Regia di Ron Clements, John Musker. Un film Da vedere 1989 con Jodi Benson, Christopher Daniel Barnes, Pat Carroll, Buddy Hackett, Jason Marin. Cast completo Titolo originale: The Little Mermaid. Genere Animazione, - USA, 1989, durata 83 minuti. Uscita cinema giovedì 19 febbraio 1998 distribuito da Warner Bros Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti - MYmonetro 3,26 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 28 luglio 2023

Ha vinto 2 Premi Oscar, Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto 2 Golden Globes, In Italia al Box Office La sirenetta ha incassato 255 mila euro .

La sirenetta è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,26/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,53
CONSIGLIATO SÌ

Erano molti anni che la Walt Disney Pictures non sfornava un buon film in piena regola. Con La sirenetta (meglio se in originale, le canzoni acquistano più spessore) la scommessa è stata vinta. Questo anche per ribadire che le vecchie fiabe, in questo caso di Andersen, sono sempre migliori di qualsiasi sceneggiatura originale. Il personaggio più riuscito è quello della perfida Ursula, una piovra che fa le veci delle streghe classiche. Questa, indispettita per non aver potuto sposare e soggiogare il re Tritone, si vendica sulla sirenetta Ariel che si è innamorata del principe terrestre Eric. Lieto fine immancabile: "E vissero felici e contenti". Enorme successo di pubblico.

Francesco Rufo

Il mare è solcato da una nave su cui viaggia il principe Eric. Negli abissi, il Re Tritone governa sul popolo del mare. Ha sette figlie. La più giovane, Ariel, dotata di una voce melodiosa, è incantata dal mondo umano, sogna di vivere in superficie, ed è solita vagare nelle profondità marine in cerca di oggetti perduti dagli uomini, che conserva come tesori in una grotta segreta. Tritone non vuole che la figlia abbia contatti con gli umani e incarica il granchio Sebastian di seguirla. I movimenti di Ariel sono spiati anche da Ursula, una strega che aspira al dominio dei mari. Intanto la sirenetta segue la nave di Eric, lo vede e se ne innamora. Scoppia una tempesta. Ariel porta il principe in salvo e gli canta il suo amore. Quando si riprende, Eric vede il viso di Ariel e ode la sua voce, ma la giovane è costretta a nascondersi. Eric promette di ritrovare e sposare la sua salvatrice. Tritone trova la grotta segreta della figlia e distrugge i suoi tesori. Ariel, sconvolta, arriva al cospetto di Ursula, che le propone un patto: la strega la trasformerà in una creatura umana per tre giorni, entro i quali Ariel dovrà farsi dare un bacio d’amore dal principe; se ciò accadrà, Ariel resterà umana, altrimenti la sua anima apparterrà per sempre a Ursula. Come pegno, la sirenetta dovrà rinunciare alla voce. Ariel firma il patto e si ritrova sulla riva, con le gambe ma senza voce. Eric la trova e riconosce nel suo viso quello della sua salvatrice, ma quando si rende conto che la ragazza è muta, si convince di aver sbagliato. La ospita comunque nel suo castello. Presto Ariel conquista l’amore di Eric, e Ursula prende le sue contromisure: si trasforma in una ragazza e, usando la voce di Ariel, ammalia Eric, che decide di sposarla. Al tramonto del terzo giorno, la nave nuziale salpa. Ariel scopre l’inganno di Ursula e riconquista la voce, mentre Eric riprende coscienza. Ma il sole cala e Ariel diventa di nuovo sirena. Ursula si proclama regina degli oceani, assume proporzioni colossali e scatena una tempesta. Eric sale su un relitto sollevato dai fondali e con la prua trafigge Ursula. Tritone accetta l’amore di Ariel per Eric e trasforma la figlia in una creatura umana. Eric e Ariel si sposano e partono, salutati dal popolo del mare. La Sirenetta è il 28° classico Disney. Dopo 30 anni da La bella addormentata nel bosco, è il primo lungometraggio d’animazione Disney ispirato a una fiaba classica, La Sirenetta di Andersen. Il film segna la rinascita della Disney dopo la crisi degli anni ’80 e apre il nuovo corso degli anni ’90, collocandosi fra tradizione e innovazione. La tradizione è quella della fiaba classica e di alcuni sempreverdi Disney (Biancaneve e i sette nani, Cenerentola, La bella addormentata nel bosco): in questi casi, la protagonista è portatrice della triade bellezza-gioventù-amore; è odiata da una donna malvagia più matura di lei, strega o matrigna, invidiosa, falsa, ambiziosa; di solito è prigioniera o vittima di un maleficio; non agisce, ma attende passivamente di essere salvata dall’eroe; e conclude la propria parabola sposandolo. L’innovazione è quella di alcuni classici Disney degli anni ’90, centrati su percorsi di formazione al femminile, su figure di adolescenti ribelli (La Bella e la Bestia, Pocahontas, Mulan): in questi casi, la protagonista è sempre attiva fisicamente e narrativamente; si oppone all’autorità paterna; è l’eroe a essere prigioniero o vittima di un maleficio, ed è l’eroina ad agire per salvarlo; e la parabola non si conclude necessariamente con il matrimonio. La Sirenetta si situa alla congiunzione tra queste due strade. Seguendo la tradizione, Ariel è portatrice della triade bellezza-gioventù-amore; è odiata da una strega, Ursula, invidiosa, falsa, ambiziosa; cade vittima di un maleficio e rischia di diventare prigioniera della strega; è salvata dal principe Eric, che uccide Ursula; e conclude la propria parabola sposando l’eroe. Anticipando l’innovazione, Ariel è un’adolescente ribelle e attiva; si oppone all’autorità paterna; è innamorata di un principe che cade vittima di un maleficio; lotta per conquistare l’amore di Eric. Ariel compie un percorso di formazione, conquista l’identità e l’autonomia, passa dall’adolescenza all’età adulta, dalla vita in mare con il padre a una nuova vita e una nuova famiglia da formare in superficie. Tale processo coinvolge il modello diadico Domi/Foris, in casa/fuori casa. Ariel è un’adolescente che vuole decidere da sé il proprio futuro: il padre vuole che resti a casa (Domi) e che eviti il contatto con il mondo di superficie (Foris). Alla fine, Ariel abbandona la casa paterna, il mare, e va fuori, in superficie, sposa Eric e parte con lui. Il padre accetta il matrimonio, la trasformazione definitiva di Ariel, il distacco da lei, e avalla così la conquista dell’indipendenza da parte della figlia. Il percorso di crescita di Ariel si fonda sul desiderio di trasformazione. La metamorfosi del corpo, che la trasforma da sirenetta in creatura umana, è segno della metamorfosi dell’identità, che la trasforma da ragazza in donna. Nell’opera disneyana, sostiene Eisenstein, la metamorfosi si dà come libera evoluzione della forma, come ribellione alla forma prefissata; in La Sirenetta, la metamorfosi si dà come libera evoluzione dell’identità, come ribellione alle decisioni prefissate, imposte dall’autorità paterna. Come tutti i percorsi di individuazione, anche quello di Ariel è un processo relazionale che si costruisce nella comunione con la differenza, con l’alterità. In La Sirenetta, la relazione tra identità e alterità diventa relazione tra mondo marino e mondo di superficie, e ci porta al tema tipicamente disneyano della relazione tra mondo animale e mondo umano. Ariel vede il mondo umano come qualcosa da amare e considera come tesori gli oggetti umani che trova negli abissi. Li raccoglie nella sua grotta, ne muta l’uso originario, dà loro un nuovo senso. Questi oggetti sono residui del mondo umano e Ariel ne è attratta allo stesso modo in cui, secondo W. Benjamin, i bambini sono attratti dai residui del mondo adulto: nei prodotti di scarto, i bambini «riconoscono la faccia che il mondo delle cose rivolge proprio a loro, a loro soli. In questi, essi non riproducono tanto le opere degli adulti quanto piuttosto pongono i più svariati materiali, mediante ciò che giocando ne ricavano, in un rapporto reciproco nuovo, discontinuo. I bambini in tal modo si costruiscono da sé il mondo oggettuale, un piccolo mondo dentro il grande»: è la stessa cosa che fa Ariel con i residui del mondo umano. Come vuole la tradizione dei classici Disney tratti da opere letterarie preesistenti, il film rilegge la fiaba di Andersen in chiave disneyana. Il cambiamento più rilevante è un happy end che nella fiaba di Andersen non c’è e che richiama le tesi di B. Bettelheim. In Il mondo incantato, Bettelheim scrive che alla fiaba è necessario il lieto fine come elemento di consolazione. Bettelheim ricorda che J.R.R. Tolkien descrive i fattori indispensabili di una buona fiaba con i termini di fantasia, recupero (dalla disperazione), fuga (dal pericolo), e consolazione. Secondo Tolkien, tutte le fiabe complete dovrebbero avere il lieto fine: esso costituisce «un’improvvisa e felice “svolta”. Per quanto fantastica o terribile sia l’avventura, può far sì che a un bambino o a un uomo che l’ascolta, quando si determina la “svolta”, manchi per un attimo il respiro, il cuore batta più in fretta e più forte, gli occhi s’inumidiscano».

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 3 febbraio 2010
Renato C.

Quando il film è uscito Pippo Baudo, in una trasmissione televisiva, aveva detto: "Gli altri anni a Natale uscivano i vecchi films di Walt Disney! Mentre qust'anno ne è uscito uno nuovo e molto bello!" Ha parleto come se lo zio Walt fosse resuscitato a fare finalmente di nuovo un bel capolavoro nel suo stile! E questo film è veramente un bellissimo ritorno allo stile dello zio Walt! La storia di Andersen [...] Vai alla recensione »

giovedì 4 dicembre 2014
zero99

Questo film d'animazione della Disney è tra i miei preferiti. Lo trovo stupendo. Ha una storia molto bella e raccontata bene, dei disegni e dei colori bellissimi, e i personaggi secondari sono molto simpatici, ad incominciare dal granchio Sebàstian, al gabbiano, al pesciolino. Ursula come personaggio cattivo mi piace molto. L'ambientazione marina è bellissima e le [...] Vai alla recensione »

lunedì 9 maggio 2011
Lalli

film carinissino ma avrei preferito che ariel non rinunciasse al suo fantastico mondo del mare..

domenica 5 settembre 2010
Lolle90

non è il mio film disney preferito ma sicuramente è al secondo posto,mi è sempre piaciuto,xò io preferirei vivere in fondo al mar!

Frasi
Io non vedo le cose nel modo in cui le vede lui, non capisco come un mondo che crea cose tanto meravigliose, possa essere cattivo…
Dialogo tra Ariel (voce nella versione originale) (Jodi Benson) - Ariel (voce nella versione italiana) (Simona Patitucci)
dal film La sirenetta - a cura di Beatrice
NEWS
VIDEO
giovedì 19 dicembre 2013
 

La Sirenetta, classico Disney tratto dalla fiaba di Andersen, debutta in 3D in Italia grazie a Sky 3D, che nel periodo natalizio presenterà la riedizione 3D dei grandi Classici Disney, per la prima volta in tv in tre dimensioni.

VIDEO
martedì 17 dicembre 2013
 

La Sirenetta, la storia della più amata principessa del mare, un classico Disney tratto dalla fiaba di Andersen, debutta in 3D in Italia grazie a Sky 3D che nel periodo natalizio presenterà la riedizione 3D dei grandi Classici Disney, per la prima volta [...]

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