Titolo originale | The Wild Bunch |
Anno | 1969 |
Genere | Western |
Produzione | USA |
Durata | 134 minuti |
Regia di | Sam Peckinpah |
Attori | William Holden, Ernest Borgnine, Warren Oates, Robert Ryan, Edmond O'Brien, Jaime Sánchez Ben Johnson, Emilio Fernández, Strother Martin, L.Q. Jones, Albert Dekker, Bo Hopkins, Dub Taylor, Paul Harper, Jorge Russek. |
Tag | Da vedere 1969 |
MYmonetro | 4,03 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 17 maggio 2013
L'azione si svolge al confine messicano durante la rivoluzione di Pancho Villa. Un gruppo di banditi accetta di depredare per denaro un carico di armi destinate ai ribelli. Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, In Italia al Box Office Il mucchio selvaggio ha incassato 7,6 mila euro .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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L'azione si svolge al confine messicano durante la rivoluzione di Pancho Villa. Un gruppo di banditi accetta di depredare per denaro un carico di armi destinate ai ribelli. Il colpo riesce sennonché uno dei malviventi, scoperto mentre nasconde una cassa del prezioso carico, viene torturato e ucciso. I suoi compagni, per vendicarlo, sparano sui regulares uccidendoli, ma rimanendone anche vittime. Il regista ha dipinto un affresco anticonformista descrivendo una realtà di miseria e squallore, lasciando parlare i peones messicani con il loro dialetto. Film importante; uno dei manifesti del tramonto del western. Mentre Butch Cassidy, l'altro grande western decadente, uscito nello stesso anno, è tenero e nostalgico, questo film è crudele e cinico.
Il capolavoro western di Sam Peckinpah è incardinato su tre grandi sequenze d'azione, ciascuna delle quali basterebbe da sola a reggere un intero film. In apertura, la rapina fallita alla banca e la strage che ne segue nella cittadina texana. Ai centro della vicenda, la rapina riuscita al treno delle armi e la fuga pirotecnica dei "mucchio". Infine, naturalmente, l'apocalisse nel villaggio occupato dall'esercito di soldati-banditi messicani. Quest'ultima può a tutt'oggi essere considerata la più potente spettacolarizzazione di una sparatoria mai realizzata. Ma questi indimenticabili bagni di sangue non esauriscono motivi d'interesse dell'opera; che è, tra l'altro, una compatta e aspra riflessione sulla violenza come categoria fondante della "vera" umanità, nel suo versante migliore come nel peggiore. Peckinpah muove situazioni già maturate nella cinematografia precedente, e le fa esplodere con una crudezza che non si era mai vista. In particolare, rielabora il tema dei gruppo di duri "professionisti" che, imbattendosi per caso in una causa che non è la loro, la "usano" per mettere la parola fine alla propria esistenza sopra le righe. A questo riguardo, vanno ricordati i precedenti dei gentile l magnifici sette di John Sturges, 1960, e del maleducato Quella sporca dozzina di Robert Aldrich, 1967. inoltre, per la violenza "coreografata", non si può non menzionare la tragica fine dei Bonny and Clyde di Arthur Penn, sempre nel 1967. La fine dei miti "buoni" della Frontiera è stata celebrata molte volte, così come la "morte dei western". Ma probabilmente nessuno come Peckinpah (dopo di lui, Sergio Leone?) è riuscito, demolendo con crudeltà la materia classica, a ridarle un diverso, cupo splendore. Le qualità stilistiche del Mucchio selvaggio sono altissime, a cominciare dall'incisività con cui sono delineati i caratteri dei più attempati tra i fuorilegge: Pike, Dutch, Thornton. Gente capace di fredda indignazione nell'assistere alla sopraffazione dei deboli, ma senza scrupolo nel trucidare anche donne e bambini, se la situazione "io richiede". Ladri e assassini con il culto del gruppo, anche dei compagni più spregevoli, e dei rispetto della parola data, anche se data ai rappresentanti terreni dei diavolo. Il lavoro di montaggio di Peckinpah e Lou Lombardo fu eccezionalmente articolato senza precedenti per un film in technicolor. Nella versione integrale si conta il numero record di 3643 inquadrature. Alcuni di questi "tagli" consistono di appena tre o quattro fotogrammi, quasi impercettibili all'occhio, quasi subliminali. Il grande massacro conclusivo fu girato in una settimana o poco più, ma ci vollero circa tre mesi per disegnarlo a tavolino; dopo, sul set, Peckinpah provò personalmente, con l'aiuto di un plotone di stuntmen, le posizioni progressive di ogni singolo personaggio. Eppure, in tanta meticolosità, ci fu spazio anche per l'improvvisazione. Scene fondamentali come la rapina ai treno, o la marcia dei "mucchio" verso lo scontro finale, non erano previste dal copione nei termini in cui furono poi, splendidamente, girate.
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San Rafael, Stati Uniti anno 1914. Un gruppo di ragazzini tra le rotaie si diletta a far combattere tra loro scorpioni e formiche mentre cinque militari a cavallo si accingono ad entrare nella cittadina diretti verso la stazione ferroviaria. E' una tranquilla giornata di sole nell'agglomerato a sud degli USA, un festivo che i cittadini si apprestano a commemorare ignari dell'apocalisse [...] Vai alla recensione »
"Come puoi pretendere di comandare una banda se non ce la fai neanche a montare in sella?... Tutti sogniamo di tornare bambini, anche i peggiori fra noi: forse i peggiori lo sognano più di tutti... Quanto potrà valere la nostra pelle? Dipende da quanta fame hanno... " Già dai primi venti minuti del film Il Mucchio Selvaggio, si capisce che avremo a che fare [...] Vai alla recensione »
Il Mucchio Selvaggio (The Wild Bunch), di Sam Peckinpah, è un film western innovativo, quasi rivoluzionario per quei tempi: vi stropiccerete gli occhi, proprio com' è successo al sottoscritto. I personaggi principali sono pistoleri incalliti di mezza età (40/50 anni) o vecchietti sul viale del tramonto. Non fatevi ingannare: sono molto spietati e non hanno un briciolo d' [...] Vai alla recensione »
Se da una parte OMBRE ROSSE di John Ford segnava il punto più alto della nascita dello western"all'americana"posso tranquillamente affermare che IL MUCCHIO SELVAGGIO rappresenta il punto più alto della FINE di questo storico filone precedente a quello inaugurato da S.Leone con i famosissimi"spaghetti-western". Di fatto questo particolare è l'unico che [...] Vai alla recensione »
Che questo film racconti la fine di un'era lo si capisce da tanti particolari. Dall'arrivo dell'automobile e dal discorso che vira sugli aerei, ad esempio. Ma anche dai personaggi, guidati da un capo che fatica a salire a cavallo, simbolo di un mondo in decadenza superato dal 900, che arriva e si porta via tutto. Non esiste l'eroe del western classico nel Mucchio Selvaggio, spazzato [...] Vai alla recensione »
Pike Bishop (Holden), dopo una sanguinosa ma inutile rapina, decide di aiutare sotto pagamento il generale messicano Mapache che lotta contro la ribellione di Pancho Villa. Ma quando il generale prende prigioniero uno della banda di Pike perché colpevole di furto (Sànchez) il massacro sarà inevitabile. Il più grande capolavoro di Peckinpah, considerato da alcuni il [...] Vai alla recensione »
Una feroce banda di rapinatori accetta l'incarico di rubare delle armi per un generale messicano durante la rivoluzione. Un componente della banda messicano si impossesserà di una parte del bottino per aiutare il suo popolo. Lo scambio andrà bene, ma il traditore verrà tenuto prigioniero. La banda si scontrerà contro l'intero esercito per vendicare il loro [...] Vai alla recensione »
Sud degli USA, 1914. Un gruppo di banditi effettua una rapina e, dopo aver constatato che il bottino non è proprio quanto ci si aspettava, si mette in fuga verso il Messico, inseguita da un manipolo di galeotti assoldati dal locale amministratore delle ferrovie statali sotto la minaccia di rimetterli in carcere nel caso in cui non riescano a riprenderli.
Un gruppo di banditi, dopo aver rapinato una banca, scappano in Messico. Qui rubano un carico d'armi per conto di un generale che fa uccidere uno di loro, un messicano che ha regalato una cassa di fucili ai suoi amici ribelli. I banditi lo vendicano con un massacro che non lascia superstiti. Uno dei grandi western anni 60, per acluni addirittura l'ultimo western classico.
Il film è uscito nel 1969, visto 10 anni fa non mi aveva convinto e adesso, rivisto recentemente, confermo la mia opinione. E' un western atipico stante la sua collocazione temporale nel 1914/5 in Messico durante la rivoluzione e la lotta di Pancho Villa contro il dittatore Huerta. La regia è di Sam Peckinpah innovatore del western (Sfida nell'alta sierra, Sierra Charriba) [...] Vai alla recensione »
IL MUCCHIO SELVAGGIO (USA, 1969) diretto da SAM PECKINPAH. Interpretato da WILLIAM HOLDEN, ERNEST BORGNINE, ROBERT RYAN, EDMOND O'BRIEN, JAIME SáNCHEZ, WARREN OATES, BEN JOHNSON, EMILIO FERNáNDEZ, ALFONSO ARAU, ALBERT DEKKER, STROTHER MARTIN, L. Q. JONES, BO HOPKINS ● Nel 1914 un gruppo di banditi disperati e assetati di ricchezza, capeggiati da Pike Bishop, rapina la [...] Vai alla recensione »
Sam Peckinpah non era un regista di mezze misure, o lo si amava o lo si odiava. Chi ne detestava la messa in scena di esplicita violenza o chi la amava (si, ricorda un po' un certo Tarantino). Ma da buoni conoscitori di cinema che siamo, non possiamo non ammirare la fredda e chirurgica direzione di un film come “Il mucchio selvaggio”, che ti colpisce a pieno volto per la dinamicità [...] Vai alla recensione »
Un western scritto in chiave moderna che fonde violenza e spietatezza, oltre che una buona dose di pessimismo, all'interno di un panorama in cui vige la figura assoluta dell'antieroe per eccellenza. Bravissimi gli interpreti, magnifica la fotografia e memorabile la scena del massacro finale in cui i quattro (anti) eroi fanno piazza pulita di un (quasi) intero plotone messicano scatenando [...] Vai alla recensione »
Ci sono troppe pallottole e troppi morti ammazzati. Il film scivola verso l'epilogo sanguinoso senza alcun freno. La sparatoria finale è assurda, lunga e alla fine noiosa. La morale è urlata e non si capisce bene neanche a quale fine perchè prevale la brutalità fine a se stessa. E' invece intrigante il clima in cui avviene tutto ciò, l'atmosfera di abbandono, [...] Vai alla recensione »
...In un mondo che cambia...agli albori di una nuova epoca... le immagini perfette, la fotografia folgorante, i dialoghi sprezzanti, la visione di un mondo che è giunto alla fine e lascia il passo inesorabilmente al progresso, alla corruzione, agli intrighi e ai sotterfugi... Un mucchio selvaggio come selvaggio era l'ovest e il mondo che ci girava intorno.
Ecco, se qualcuno è alla ricerca di un capolavoro, vanamente imitato e rimasto inarrivabile, è bene che si guardi questo film dopo di che la sua percezione di un film non potrà mai più essere, giocoforza, la stessa. Se poi se lo guarda il lingua originale meglio ancora che riuscirà così a comprendere sul serio il vero tono epico che il regista ha voluto imprimere al racconto; un solo esempio, quando [...] Vai alla recensione »
Un gruppo di banditi rapina una banca e tenta la fuga verso i confini del Messico inseguiti da una moltitudine di cacciatori di taglie.Il miglior film di Packimpah che entra di diritto negli annali del cinema Western tra i migliori se non come migliore di tutti i tempi.Scene d' antologia si susseguono sullo sfondo della rivoluzione messicana con una colonna sonora magnifica come il film.
Indimenticabile l'ultima mezz'ora di questo tramonto western raccontato da un grande Peckinpah in stato di grazia.Holden(DA OSCAR)..Borgnine,Oates e O'brien quando vanno ad affrontare centinaia di divise messicane e' un quadro da incorniciare che rimarra'nella storia del cinema..questo e' un vero gioiello.Persino R.Ryan che io non adoro e'stato perfetto nel ruolo dell'amico/n [...] Vai alla recensione »
TRAMA:un mucchio di fuorilegge capitanati da Pike Bishop(William Holden)fugge attraverso il Messico dopo varie violente rapine nelle banche,ma si ritrovano presto a prendere le difese di un villaggio di poveri contadini oppressi dalle truppe di un generale messicano e sarà una strage... RECENSIONE:Il film,a ben vedere,si allontana molto dai classici "clichè"del genere western tradizionale(es.
Semplicemente il più bel film western di tutti i tempi.
Il film è straordinario per il ritmo e per la passione che lo anima. La storia è elementare, lo sviluppo ha un andamento teatrale, rimarcato, insistito, ossessivo. E granguignolesco. Il regista sembra voler mandare tutto in malora. Trionfa un nichilismo pieno di malinconia. Merito anche degli interpreti, tutti eccezionali. Disturbano l mattanze. Tecnicamente ottimo film.
Ci sono molte cose di questo film che mi hanno veramente colpito: 1)i bambini che giocano con gli scorpioni e le formiche; 2)i due pistoleri che litigano per stabilire chi avesse ucciso un bandito; 3) Mr. Pike che uccide un suo amico in quanto gravemente ferito agli occhi; 4) la rapina-trappola con il ritovamento delle rondelle di metallo nei sacchi; 5) tutti i luoghi ed i panorami, in particolare [...] Vai alla recensione »
Non esprimo il mio voto per non rovinare questa spaventosa media che ha questo film.. non mi è piaciuto più di tanto,l'ho trovato lento e abbastanza lungo.. preferisco il western all'italiana..il confronto non regge.. a mio parere..