Ci sono registi parchi e registi generosi. Autori laconici e autori fluenti. Creatori lenti, pignoli, e creatori svelti, inventivi. François Ozon fa certamente parte della linea "abbondante" del cinema internazionale.
Oltre che rappresentare una gelida dissezione del nucleo familiare, ridotto a uno stato di mera contabilità, l'angosciante film di Joachim Lafosse, Dopo l'amore, costituisce anche una forma di sperimentazione per il linguaggio radicale adottato.
Il nuovo film di Sergio Rubini, Dobbiamo parlare rispolvera la grande tradizione del cinema ambientato tutto in una lunga notte. Una notte di discussioni, trasformazioni, svelamenti e confronti che si risolve solitamente in un'alba catartica.
Territori diversi
Il fatto che l'horror sia un genere senza limitazioni geografiche ha conferme in ogni momento. Dal Brasile alle Filippine, non c'è cinematografia senza horror. Tony Tenser, produttore di film di vario genere (da Repulsion e Cul de sac [...]