Anno | 1929 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Regia di | Jean Grémillon |
Attori | Paul Fromet, Geymond Vital, Genica Athanasiou, Gabrielle Fontan . |
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CONSIGLIATO N.D.
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Isolati dalla tempesta in un faro sulle coste della Bretagna, un padre (Fromet) è costretto a uccidere suo figlio (Geymond Vital) colpito da idrofobia.
Un capolavoro, semi-documentario, che conserva ancora oggi tutta la sua forza, giustificando ciò che ne scriveva nel 1929 il giovane critico Marcel Carné: "Grémillon è un innamorato del mare. Non si accontenta di portare avanti un'azione violenta, rapida, senza cedimenti; il faro è per lui un oggetto d'ammirazione. Di questa meraviglia esamina tutti i congegni sotto l'aspetto più imprevisto, s'interessa agli effetti delle ombre e delle luci. E questo gli fa ricordare il mare che, instancabile, si lancia ad assalire il faro. È questo tipo d'entusiasmo che permette di creare grandi opere. Quanto a Périnal, ha saputo dare al film una fotografia d'atmosfera, grigia senz'esser piatta, imprecisa senz'esser oscura, e che accentua ancora il senso d'angoscia e d'oppressione. I suoi giochi d'ombra e di luce hanno a volte la dolcezza d'una immagine di Man Ray". Il soggetto, trattato con misura dal regista, era tratto da un testo teatrale truculento della scuola del "Grand-Guignol".
Da Dizionario dei film, Firenze, Sansoni, 1968