Un giovane regista arriva su un'isola solitaria e trova la storia che vuole raccontare. Espandi ▽
Hong Sang-soo, cantore della poetica più minimalista, sembra aver cesellato la sua arte - così unica nel panorama globale - a tal punto da non avere più angoli da levigare, emozioni da sublimare, storie da distillare. Con
in water, il suo cinema arriva ad offuscare se stesso, ad aggredire la sua forma visiva, presentando immagini fuori fuoco in varie gradazioni. È il motivo principale di interesse in un film particolarmente cristallino ed essenziale anche per i suoi standard, che supera a malapena i sessanta minuti di durata ma rappresenta una visione preziosa per i numerosi ammiratori del regista coreano. Non semplicemente fuori fuoco, ma elaborata in livelli di nitidezza e sovraesposta come a isolare meglio le sagome e i blocchi di colore, la fotografia del film è un parco giochi con attrazioni nuove, che obbliga l’occhio e il cervello ad associazioni inconsuete.