Mamma ho perso il lavoro

Noah Cooper è sulla trentina, ha una bella moglie, Clare, che desidera da tempo un figlio nonostante la ritrosia di lui. Tutto procederebbe complessivamente bene se, improvvisamente e tutte insieme non lo cogliessero tre calamità: il licenziamento, l'arrivo di un cugino della moglie con velleità di sceneggiatore e (ancor peggio) l'installarsi di sua madre in casa seguita da un buon numero di cani. È l'inizio della fine.
Ci sono grandi attrici che, giunte a una certa età, non riescono più a scegliere i copioni giusti infilandosi nel tunnel di una coazione a ripetere del tutto dannosa per la loro filmografia e per i loro fans che debbono rifugiarsi nel ricordo dei bei tempi andati. È quanto rischia di accadere a Diane Keaton che in questo film torna a riproporre il ruolo della sessantenne petulante e impicciona già visto in Perché te lo dice mamma.
Per di più la sceneggiatura la obbliga anche a trarre le conclusioni in un happy end che finisce col rivelarsi alquanto stucchevole, non per quanto viene detto (in una situazione del tutto anomala come un funerale), ma perché risulta decisamente posticcio. Il peso della 'comicità' viene così a scaricarsi sulle spalle di Dax Shepard che non sono abbastanza larghe per reggerlo. Non resta allora che apprezzare qualche battuta qua e là, Liv Tyler in underwear che cerca di convincere Noah a procreare e la gag in cui il padre di Noah rivede per l'ennesima volta un film del passato e scorre in avanti col telecomando quando compare l'attrice protagonista.
Qual è il film è perché tanto livore? Scoprirlo può essere uno dei non numerosissimi motivi per vedere il film. 

Quando Noah viene licenziato dal suo lavoro pensa che peggio di così non potrà andare. Ma si sbaglia perché sua madre e i suoi cinque cani stanno per trasferirsi da lui.