Titolo originale | Le silence de Lorna |
Anno | 2008 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Belgio, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne |
Attori | Jérémie Renier, Arta Dobroshi, Fabrizio Rongione, Alban Ukaj, Morgan Marinne Olivier Gourmet. |
Uscita | venerdì 19 settembre 2008 |
Tag | Da vedere 2008 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 3,35 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 2 novembre 2020
Lorna è una giovane immigrata albanese a Liegi che, per ottenere la cittadinanza, si mette nelle mani di un malavitoso. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, In Italia al Box Office Il matrimonio di Lorna ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 407 mila euro e 71,9 mila euro nel primo weekend.
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Lorna è una giovane immigrata albanese a Liegi. Per ottenere la cittadinanza si è messa nelle mani del malavitoso Fabio. Costui le ha procurato un matrimonio con Claudy (un tossicodipendente) e Lorna ha ottenuto ciò che desiderava. Ora vorrebbe poter aprire un bar con il suo fidanzato Sokol che fa il pendolare da una frontiera all'altra. Per ottenere la somma necessaria deve però portare a compimento il piano di Fabio. Deve cioè poter ottenere un rapido divorzio per poter così sposarsi nuovamente. Questa volta con un mafioso russo che ha, a sua volta, bisogno della cittadinanza belga. Le procedure rischiano però di essere troppo lente e allora Fabio mette in atto la soluzione che già aveva in mente: elimina Claudy con un'overdose. Lorna mantiene il silenzio ma c'è qualcosa di nuovo nella sua vita.
Qualcosa è cambiato anche nel cinema dei Dardenne. Noti agli appassionati (e vincitori di ben due Palme d'oro con Rosetta e L'enfant) per il rigore di un cinema da sempre attento a scavare nelle cause del dolore delle persone più vulnerabili, i due fratelli vantano caratteristiche stilistiche ben definite. La camera a mano, la scelta del super 16 mm, l'assenza di qualsiasi commento musicale hanno sempre costituito gli elementi identificativi del loro cinema unitariamente a uno stile teso a non aggiungere al film un'inquadratura in più del necessario.
In questa occasione la forma (camera molto meno mobile e scelta del formato 35 mm) sembra avere avuto il suo influsso anche sul contenuto. Lo sguardo che i due fratelli belgi proiettano sul grave problema dell'immigrazione, legalizzata attraverso percorsi illegali, si lascia andare con maggiore disponibilità a un'indagine sui sentimenti venata da un accenno di patetismo.
Lorna ha un volto dolcissimo ma è entrata in un'arena in cui dominano i lupi. Se vuole realizzare i propri sogni non può e non deve affezionarsi in alcun modo a Claudy con il quale è costretta a convivere per rispondere ad eventuali controlli delle autorità belghe. Ma Lorna non è un lupo. È una giovane donna che finisce col provare una pietà che sconfina nell'amore per quel relitto umano che le chiede costantemente aiuto per uscire dal tunnel in cui si è infilato. La scoperta di questo sentimento precede di poco l'eliminazione fisica del ragazzo. Il quale muore ma continua a viverle 'dentro' al punto da farla sentire in attesa di una nuova vita.
Come sempre i Dardenne offrono nel finale ai loro protagonisti una luce (per quanto fioca) di speranza. È quanto accade anche a Lorna, protagonista dell'inizio di un nuovo corso del loro cinema.
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Tutto ha un prezzo, in questa storia di immigrati faccendieri e spietati, e in cerca di un riscatto; in questa storia di un rapporto che, dopo la combine iniziale del matrimonio di convenienza per entrambi le parti, a un certo punto fa uscire fuori l'umanità dei protagonisti, i loro sentimenti. Uno muore, in nome delle regole ferree del mercato, l'altra va fuori di testa, [...] Vai alla recensione »
Giovane e bella ragazza albanese che lavora in una tintoria di Liegi, accetta di sposare un tossicodipendente per acquisire la cittadinaza belga e potersi ricongiundere con il fidanzato con cui progetta di aprire un bar. Il piano criminoso che lo spregiudicato intermediario locale ha in mente però, è quello di far morire di overdose il ragazzo e di farla risposare con un altro straniero interessato [...] Vai alla recensione »
Inserita in un contesto spietato e venale, la giovane Lorna affronterà un percorso di maturazione e consapevolezza, all'insegna di una (ri)presa della propria dignità. Vivido ed in più parti sferzante e spiazzante, questo "Le silence de Lorna" dirige l'obiettivo verso una realtà eticamente povera e disagiata, costretta a rendere tutto passabile di mercimonio, a mettere in gioco la stessa esistenza [...] Vai alla recensione »
Liegi. Un autista di taxi ha anche la gestione di un traffico di immigrati clandestini. L'uomo li fa sposare con un cittadino belga e così gli immigrati ottengono la cittadinanza. Una giovane ragazza di nome Lorna ha sposato un tossico e ora deve cercare di ottenere il divorzio per poter sposare un russo e fargli così avere la cittadinanza.
Due cuori e una capanna nei boschi del Belgio: così si conclude il film Le silence de Lorna intitolato in italiano Il matrimonio di Lorna, dei fratelli Dardenne. Un cuore è quello di Lorna (Arta Dobroshi, kossovara di Pristina), nel ruolo di una giovane donna albanese, l’altro è il cuoricino del bambino che lei pensa di avere o che desidera nel suo ventre, a lui [...] Vai alla recensione »
Non essendo esperto di formati cinematografici e ulteriori tecnicismi di macchina (35mm o 16 mm), noto comunque ad occhio nudo avendo già visto Rosetta dei fratelli Dardenne, uno sviluppo verso una maggiore stabilità delle immagini, non più la camera a mano quindi ma messe a fuoco da carrelli e camere fisse, al che è possibile associare una maggiore stabilità semantica del film stesso.
LE SILENCE DE LORNA Lorna ha accettato di sposare un ragazzo drogato per poter avere la cittadinanza belga. Questo è solo il primo anello di una catena che la ragazza albanese e l’organizzazione a cui lei fa capo intendono ampliare, celebrando altri finti matrimoni per trarne vantaggi economici. Quando, però, capisce che l’uomo di cui è innamorata è solo parte di quel meccanismo, Lorna tenta di [...] Vai alla recensione »
Lorna ha un lavoro, un appartamento modesto ed un marito. Ma il matrimonio è finto, fatto allo scopo di far ottenere la cittadinanza a Lorna perché lei è cittadina albanese immigrata in Belgio. Si viene poi ad apprendere un piano più complesso: Lorna ha acquistato la cittadinanza da Claudy per poi rivenderla ad un russo dopo un rapido divorzio.
Lorna è una giovane immigrata albanese che vive a Liegi. Per ottenere la cittadinanza belga ha sposato un giovane del posto, Claudy, un eroinomane, dunque facilmente ricattabile per ottenere il suo scopo. Chi giostra tali marchingegni nei sottoboschi della legalità è Fabio, tassista di professione. Ha in programma per lei il divorzio da Claudy per farla sposare con un russo e fargli [...] Vai alla recensione »
I fratelli Dardenne ci ragalano una vera perla del loro originale e inimitabile cinema con quest'opera che racconta una struggente e, al tempo stesso, delicata storia d'amore fatta di continui colpi di scena. Lungo tutta la trama siamo condotti, attraverso lo sguardo insicuro di Lorna, dentro una storia il cui climax è decisamente discendente se consideriamo che all'inizio della sua imprevedibile [...] Vai alla recensione »
Certe volte è con difficoltà che mi metto a vedere questo genere di film, che ritengo necessario quanto, a volte, faticoso. In questo caso non è stato affatto così. Non annoia pur essendo una storia "come tante", quella di Lorna. Seguiamo la protagonista nelle prime nozze di convenienza con un tossicodipendente, per ottenere la cittadinanza belga e cerchiamo di accompagnarla fino alle seconde, dove [...] Vai alla recensione »
Una certa morale è salva. E' la meta dei registi che la perseguono senza sottolineature. Il film è valido soprattutto per la regia, una regia asciutta, essenziale, con sottotoni fatti di grande sensibilità. Vince la spina dorsale, orgogliosamente sulla pochezza del materialismo.
Film commovente e molto attuale, ben interpretato e intelligente
i Darenne raschiano i fondi del barile dell'umanitè. E nella realtà più drammatica e disperata, è sempre una donna che si riscatta (vedi anche ""l'enfant". Una donna viva, vera, ricorda Lilith, vera donna da considerare vincenta rispetto ad Eva, capace sì di trasgredire ma incapace poi di affermare la positività della sua scelta.
Potenzialmente è un ottimo film, i Dardenne ci sanno fare, ma al film nuoce un po' la piega negativa, chiara sin dalle prime immagini. Il finale ottimista risponde a una certa correttezza che non stona grazie alla bravura degli attori. Tanto viruosismo concettuale, soffocato da un desiderio di essenzialità e di significazione superiore.
La condizione sociale di una donna albanese emigrata in Belgio, lo squallore di una vita senza futuro, la speranza di un figlio per una vita migliore.....un film toccante, tristissimo, che con semplicità porta in video il dramma di una donna emigrata!! Da vedere
Il finale è opera di una mano registica che prende il sopravvento con una denuncia che sa troppo di costruito; insomma una metafora non riuscita per non dire pessima :l'impazzimento totale (esagerato; inverosimile) della donna stona con tutto il film bellissimo e inquietante...Mah..forse si voleva dare una morale tragicissima..in cui i fragili perdono.
Il finale è opera di una mano registica che prende il sopravvento con una denuncia che sa troppo di costruito; insomma una metafora non riuscita per non dire pessima :l'impazzimento totale (esagerato; inverosimile) della donna stona con tutto il film bellissimo e inquietante...Mah..forse si voleva dare una morale tragicissima..in cui i fragili perdono.
ma quando si scrive una recensione si deve sputtanare il finale?
bel contenuto,ma poco fattibile il finale,senza soldi e documenti non si va da nessuna parte,inutile illudere con questi film poco realistici.......
C'è qualcosa di sospeso nelle prime immagini di Le silence de Lorna di Jean-Pierre e Luc Dardenne, in Italia divenuto Il matrimonio di Lorna , titolo comunque appropriato visto che le nozze sono un po' il dispositivo che tiene insieme questo saggio appassionato sull'economia capitalistica e sui rapporti umani nel nostro contemporaneo. Lorna, la magnifica attrice Arta Dobroshi, è una giovane albanese [...] Vai alla recensione »
I fratelli Dardenne sanno fare male. È il loro vero talento. Da una quindicina d'anni infatti i registi della Promessa, Il figlio, Rosetta, L'enfant (gli ultimi due palma d'oro a Cannes), prendono il mondo in cui viviamo, un mondo infinitamente complesso e insieme opaco, monotono, indecifrabile, e lo riducono a pochi segni essenziali svelandone tutta la crudeltà.
Se fino a ieri lo stile dei Dardenne (macchina a mano in movimento, semisoggettiva sulla o sul protagonista) si era pietrificato e aveva fatto storia (e tendenza), con Le silence de Lorna avvengono leggeri smottamenti strutturali. Per seguire negli anfratti di Liegi una tranche de vie della giovane immigrata albanese Lorna (Arta Dobroshi), i Dardenne si affidano improvvisamente alla parola, al dialogo, [...] Vai alla recensione »
A Liegi una ragazza albanese emigrata ha fatto un matrimonio bianco con un drogato, per acquisire la cittadinanza belga: ha pure ottenuto il divorzio, ma le pratiche sono lente, lei ha fretta perché il suo protettore vuole che sposi un russo desideroso di diventare cittadino belga; così è complice nell'uccisione per overdose del drogato. Intorno a lei si muovono quattro uomini: il protettore, un tassiste [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film. Storia di una ragazza albanese emigrata a Liegi, stiratrice partecipe della truffa dei matrimoni bianchi celebrati per ottenere la cittadinanza belga, intorno alla quale si muovono quattro uomini:un tassista italiano che approfitta di lei, un innamorato albanese che non c’è mai, un drogato che l’ha sposata e muore, un russo che vuol sposarla in fretta sempre per via della cittadinanza. [...] Vai alla recensione »
Come i fratelli Dardenne, belgi, che hanno fabbricato drammi dark e irritanti, fisici, originali, sporchi e veloci sull'emigrazione e lo sfruttamento proletario, ottenendo già 2 Palme d'oro, Rosetta ('99) e L'enfant (2005). In Belgio i fiamminghi fanno film popolari, i valloni i film da festival. I fiamminghi incassano molto in casa, i valloni solo all'estero, ma in totale di più (pochi profitti in [...] Vai alla recensione »
L'albanese Lorna (Arta Dobroshi, sempre credibile in un ruolo mai facile) vive a Liegi con il tossicodipendente che ha sposato per ottenere la cittadinanza (il biondo Jérémie Renier de "L'enfant"). Lui ha bisogno di lei. La desidera, sebbene affetto e sesso non siano nei loro patti. Lorna ha già combinato un nuovo matrimonio con un russo, ama un clandestino che va e viene dalla sua terra, è in loschi [...] Vai alla recensione »
"Le Silence de Lorna", dans la jungle sociale, une héroïne de notre temps en quête de rédemption Depuis le Festival de Cannes où le nouveau film des frères Dardenne a remporté le Prix du scénario, des rumeurs insistantes nous parviennent. Les frères auraient changé leur manière. Changement de format, du 16 au 35 millimètres, changement de décor, du modeste Seraing à la ville de Liège, changement [...] Vai alla recensione »
Deux fois Palme d'or (pour Rosetta en 1999 et L'Enfant en 2005), les frères Dardenne sont toujours là, au plus haut niveau. Avec leur acteur fétiche, Jérémie Rénier, une nouvelle fois prétendant à un prix d'interprétation. Et une révélation féminine (après Emilie Dequenne dans Rosetta et Déborah François dans L'Enfant), qu'ils sont allés dénicher au Kosovo : Arta Dobroshi.
Poche volte abbiamo visto rappresentare con tanta forza sullo schermo la tragedia dell’immigrazione, il traffico di corpi e identità, la nuova schiavitù che coinvolge tante vittime e tanti carnefici in uno dei peggiori inferni del mondo globalizzato. La giovane albanese protagonista del Matrimonio di Lorna rappresenta una sintesi degli uni e degli altri.
I fratelli Dardenne sanno come fare male. Non è colpa loro, anzi è il loro vero talento. Da una quindicina d'anni infatti i registi belgi della Promessa, Il figlio, Rosetta, L'enfant, gli ultimi due premiati con la palma d'oro proprio qui a Cannes, prendono il mondo in cui viviamo, un mondo infinitamente complesso e insieme incredibilmente opaco, monotono, indecifrabile, e lo riducono a pochi segni [...] Vai alla recensione »
Avidità, grettezza, insensibilità. I fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne picchiano duro da sempre, e Il matrimonio di Lorna non fa eccezione. I deboli soccombono, il mondo è riservato a chi non si fa scrupoli. Come Lorna, giovane albanese che si sposa con un tossicodipendente pur di ottenere la nazionalità belga e mettere insieme in fretta i soldi che le servono per aprire un bar con il suo fidanzato. [...] Vai alla recensione »
I fratelli Dardenne, gli autori più rappresentativi dei cinema belga di oggi, con ben due Palme d’oro vinte a Cannes, per «Rosetta», nel ‘99, e per «L’Enfant», nel 2005, continuano, con aspro rigore, ad esplorare i guasti della nostra società analizzandoli sempre all’interno di casi singoli, attenti all'analisi sottile delle psicologie del personaggi che propongono.
The Dardenne brothers, Jean-Pierre and Luc, are Belgian filmmakers who make heart-rending movies (such as "La Promesse" and "Rosetta") about young people left behind by the postwar European boom; their characters fall into chasms where only the most powerful exercise of will can save them from moral disaster. In their new film, "Lorna's Silence," opening July 31, Lorna (Arta Dobroshi), a pretty young [...] Vai alla recensione »
“Realismo d’acciaio” marchio Dardenne, i fratelli che hanno l’abbonamento alle Palme di Cannes (tre, tra cui il miglior film con Rosetta, nel ‘99). Immigrazione e inserimento sociale, tra ricatti, sogni di benessere e bisogni di normalità nell’Europa multietnica di oggi sono le forze che lacerano le aspirazioni di una ragazza albanese di Liegi. Pedinata da sette cineprese a mano, sempre con un taglio [...] Vai alla recensione »
I fratelli belgi Dardenne, al contrario dei Coen, perseguono la strada di un cinema aspro, «utile», umanistico. Con «Il matrimonio di Lorna» affrontano uno dei maggiori problemi contemporanei - la condizione degli emigrati poveri nelle città occidentali ricche - e quindi perdono oggettivamente un po' di originalità polemica e di tenuta stilistica. L'albanese Lorna ha sposato il drogato Claude per acquisire [...] Vai alla recensione »
“Lorna’s Silence” is the new film written and directed by Jean-Pierre and Luc Dardenne, Belgian brothers whose highly recognizable, frequently imitated style has won them recognition nearly everywhere in the world. A predictable but unfortunate exception is the United States, where the audience for challenging movies from other countries seems to shrink by the month.
L’altro film «fraterno» del week-end, oltre a quello dei Coen, è Il matrimonio di Lorna di Jean-Pierre e Luc Dardenne, fratellini belgi con ben due Palme d’oro in bacheca Anche questo film è stato a Cannes e ha vinto il premio sbagliato, quello per la miglior sceneggiatura. In realtà i Dardenne tentano, per la prima volta, di costruire un film più strutturato dei precedenti, ma proprio il copione fa [...] Vai alla recensione »
Più inatteso invece il buon risultato dei fratelli belgi Jean Pierre e Luc Dardenne che sinceramente avevano stancato con il loro recente, ricercatissimo L'enfant , vincitore comunque di una Palma d'oro nel 2005. I due a Cannes sono adorati, già possessori di Palma dal 1999 per il sorprendente Rosetta e osannati persino per il traballante (nel senso di camera a mano) Il figlio , vincitore per l'interpretazi [...] Vai alla recensione »
Come ogni gara, il Festival di Cannes, dopo i primi giorni di studio in cui si individuano tendenze e sorprese, comincia a comporre la sua griglia. E in pole position c'èil neorealismo apocalittico e nichilista dell'asse italo-belga. Se Le Monde definisce Gomorra «formidabile», ieri è stato il giorno di Jean-Pierre e Luc Dardenne, fratelli e raffinati esponenti del cinema belga, con Le silence de [...] Vai alla recensione »
I fratelli belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne hanno vinto il Festival di Cannes due volte. Sono dunque un'istituzione locale, ma in Italia li conoscono pochi; non diverranno molti per Le silence de Lorna, in concorso ieri, che ha le stesse caratteristiche dei loro film precedenti: sfondo urbano (Liegi), esistenze marginali, ossessione del denaro, disponibilità a vendere il proprio corpo.
Tempi di fratelli: i Coen «veneziani» e i Dardenne «cannensi», che raccontano la solita storia per la quale sono premiati come fosse una nuova, perché i giurati diventano tali ignari che i Dardenne esistano! Mutatis mutandis, il loro film cambia solo titolo: Rosetta, Il figlio, L'enfant e, ora Il matrimonio di Lorna. Segreto dei Dardenne - come per Inarritu e Arriaga, è il cumulo di sventure.
Settimana di fratelli: i Coen «veneziani» e i Dardenne «cannensi», che raccontano la solita storia per la quale sono premiati come fosse una nuova, perché i giurati diventano tali ignari che i Dardenne esistano! Mutatis mutandis, il loro film cambia solo titolo: Rosetta, Il figlio, L'enfant e, ora, Il matrimonio di Lorna. Segreto dei Dardenne - come per Inarritu e Arriaga, è il cumulo di sventure. Vai alla recensione »