Titolo originale | L'enfant |
Anno | 2005 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne |
Attori | Jérémie Renier, Olivier Gourmet, Déborah François, Jérémie Segard, Fabrizio Rongione . |
Uscita | venerdì 9 dicembre 2005 |
Tag | Da vedere 2005 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,18 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 4 aprile 2019
La storia di un padre, Bruno, e di come egli scopra l'amore grazie a Sonia e al loro bambino. Palma d'Oro a Cannes 2005. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office L'Enfant - Una Storia d'Amore ha incassato 528 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Bruno, vent'anni, e Sonia, diciotto. Dalla loro relazione nasce un bambino, Jimmy, che Bruno riconosce. Ma Bruno vive di furti che compie con la collaborazione di un ragazzino. Bruno crede di amare Sonia ma è privo di sentimenti paterni. Approfittando di un'ora in cui Jimmy è affidato a lui, va a venderlo.
Questa storia è nata, affermano i Dardenne, un giorno durante le riprese de Il figlio: "Al mattino, al pomeriggio, la sera, abbiamo visto passare e ripassare una ragazza che spingeva una carrozzina con un neonato dentro. Non sembrava avere una meta. Si limitava a camminare spingendo la carrozzina. Abbiamo spesso ripensato a questa ragazza, alla carrozzina, al suo bambino addormentato e a colui che non c'era: il padre del bambino. L'assente che sarebbe diventato importante nella nostra storia. Una storia d'amore che è anche la storia di un padre".
I Dardenne tornano, con il loro stile inconfondibile (questa volta più frenato nell'uso della camera a mano) a raccontare degli "ultimi" della società con un occhio di riguardo per i più giovani. Qui gli "enfant" del titolo sono molti: dal neonato, al ragazzino che ruba con Bruno a Bruno stesso. Ognuno con la propria inadeguatezza al mondo e, Bruno in particolare, con un'amoralità che sfocia nella scena finale in una sorta di catarsi che lascia, come sempre nel cinema dei due fratelli belgi, un margine alla speranza. È un cinema morale e necessario, il loro, che non lascia spazio alla retorica o alla facile commozione ma pone degli interrogativi ai quali non è possibile sfuggire.
Bruno è uno sbandato immaturo, un "enfant", come suggerisce il titolo. Insieme alla sua ragazza vive di espedienti ai margini della società. La nascita del figlio porterà molti cambiamenti e lo condurrà verso un'assunzione di responsabilità (almeno così sembra suggerire il finale). Lo stile dei fratelli Dardenne è come al solito spiazzante: alla drammaticità dei contenuti corrisponde una forma tanto [...] Vai alla recensione »
Toccando punti eticamente infimi, il giovane Bruno si riapproprierà della propria dignità, affrontando un percorso di maturazione necessario. Storia di bambini: neonati, adolescenti, non-adulti; è proprio tramite quest'ultima litote che meglio può essere inquadrato Bruno: si pone come adulto, socialmente, facendo da superiore e padrone a ragazzi più giovani di lui, è padre e marito.
Tratti fino al grottesco, surreale tale è l’iperealismo della scarnificazione dei dialoghi, la storia e la sceneggiatura per questo premiato film dei fratelli belgi che trattano come sempre di vite di emarginati, raccontando l’abiezione morale e dei sentimenti che la povertà e l’esclusione portano con sè .
Bruno e Sonia sono due giovani ragazzi che hanno appena avuto un bambino. Il problema è che Bruno vive di espedienti tra cui il furto e la ricettazione. Un giorno al ragazzo viene prospettata una forte somma di denaro per vendere il proprio figlio a una coppia che non vuole passare attraverso le lungaggini delle adozioni legali. Novanta minuti di cinema asciutto ambientato nei bassifondi.
Bruno e Sonia sono giovanissimi, si vogliono bene e vivono alla giornata. Ma nella loro vita subentra il piccolo Jimmy, un dono che solo lei sa apprezzare. Che invece Bruno, che vive di furti, vede solo come una delle tante possibili fonti di guadagno. Al punto che lo vende. Ma la reazione di Sonia, che finisce scioccata in ospedale e lo denuncia, lo fa tornare sui suoi passi.
L’ENFANT Per chi avesse preliminarmente visto al cinematografo il breve trailer di L’enfant, sarebbe poi quasi superfluo andarsi a vedere l’intero film, vincitore della Palma d’oro a Cannes 2005. La storia si sintetizza, infatti, in pochi punti salienti e non si presta ad approfondite analisi come, invece, era accaduto per precedenti pellicole dei fratelli Dardenne, [...] Vai alla recensione »
Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 E' assolutamente da vedere per chi ama il cinema e non soltanto passarci due ore. Perchè descrive una storia intensa ed impietosamente -stacchi netti, senza psicologismi- tra due giovani alla periferia di Bruxelles: lui agile e biondo, ladruncolo coinvolto in [...] Vai alla recensione »
Un ragazzo e una ragazza, Bruno e Sonia, lui è coinvolto nella piccola criminalità, lei ha appena avuto un bambino. Vivono alla giornata, ai margini di una piccola città belga. Sono i protagonisti di L’enfant-Una storiad’amore dei fratelli Dardenne, una storia semplice che ha commosso Emir Kusturica e la giuria di Cannes 2005 e ha vintola Palma d’oro, la seconda dopo quella del ‘99 a Rosetta.
Scomparso André Delvaux, i fratelli Luc e Jean-Pierre Dardenne sono certamente gli autori più significativi del cinema belga. Premiati quasi ad ogni festival, nel ’99 hanno ottenuto a Cannes la Palma d’oro con Rosetta e proprio quest’anno l’hanno vinta una seconda volta con il film che esce oggi nelle nostre sale, L’enfant, all’insegna, come tutti gli altri, del disagio e della solitudine.
A indicare la delicatezza con cui i fratelli Dardenne procedono, non è solo un dettaglio vedere nei titoli di coda l'elenco dei quindici, venti neonati (nome e cognome) che hanno interpretato il piccolo Jimmy scarrozzato nel gelo di un inverno belga per i parchi e le sopraelevate. Storia cruda e non può essere altrimenti, essendo ambientata nella periferia di Liegi delle fabbriche chiuse e del disastro [...] Vai alla recensione »
«L’enfant è la storia di un giovane padre che impara ad amare»: così i due fratelli e registi belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne hanno parlato ieri a Roma del loro film, «Il figlio», vincitore della Palma d’Oro a Cannes e da mercoledì prossimo nelle sale distribuito da Bim. Quando nella vita di Bruno (Jérémie Segard) e di Sonia (Deborah Francois) nasce un bambino, tra loro tutto cambia: se per lei è [...] Vai alla recensione »
Un cinema sempre asciutto e anti-retorico, quello dei fratelli Dardenne - nuovamente premiati a Cannes con la Palma d’oro, dopo il successo ottenuto con Rosetta nel 1999 -, eppure profondamente doloroso e toccante. Con una storia dalla tragica semplicità, i due registi belgi proseguono il percorso iniziato con i precedenti Rosetta e Il figlio, restituendo ancora una volta il disagio di chi vive ai [...] Vai alla recensione »
Personaggi strappati alla vita, moto perpetuo, sentimenti estremi. Sono le chiavi del cinema dei registi di Rosetta , e non si saprebbe dire quale venga per prima e quale derivi dalle altre. Palma d’oro a Cannes, L’enfant conferma il metodo ma anche l’emozione . Non basta pedinare la realtà, bisogna caricarla al massimo, farla esplodere da dentro. Dunque nulla ci verrà mostrato se non dal punto di [...] Vai alla recensione »
In un territorio urbano desolatamente anonimo, Bruno e Sonia — venti e diciott’anni, padre e madre di un neonato chiamato Jimmy — navigano a vista nella precarietà di chi è nato dalla parte sbagliata della scala sociale. Lui traffica in telefonini e lettori di CD rubati, vende e acquista da mattina a sera, deciso a fare dei soldi a qualsiasi costo in un mondo dove i soldi sono tutto quel che conta. [...] Vai alla recensione »
Spiacente. Non è una storia d’amore. Se andate a vederlo per passare una serata romantica, tornerete a casa furiosi. Non è una storia d’amore, perché i fratelli Dardenne – belgi come Simenon, non altrettanto talentosi – sanno raccontare solo miserie. Era una storia di miseria La promesse. Era una storia di miseria Rosetta, che nel 1999 a Cannes vinse la Palma d’oro e il premio per la migliore attrice [...] Vai alla recensione »
Sei anni dopo Rosetta, i fratelli Dardenne hanno riconquistato la Palma d’oro a Cannes 2005 battendo rivali rispettosissimi come Haneke (Caché) e Jarmush (Broken Flowers). E mettendo sul piatto della bilancia il loro “solito” cinema, coerentemente aperto su storie di emarginazione: come quella di Bruno, 20 anni, e Sonia, 18. Lui ladruncolo, lei disoccupata e da poco madre di Jimmy, un bambino che rivoluzion [...] Vai alla recensione »
Gli ammiratissimi fratelli registi belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne, 54 e 51 anni, nati e cresciuti nei quartieri operai della Vallonia, uno laureato in filosofia e uno attore, padroni della società di produzione Dérives, documentaristi, già autori di Rosetta e de Il figlio, geniali, raccontano ne L'enfant di una coppia di marginali adolescenti con la testa da bambini.
Il sottotitolo italiano, «una storia d’amore», si riferisce non solo ai sentimenti che legano i due giovani amanti, ma anche all’affetto che un padre poco più che adolescente scopre di nutrire per il suo bambino. Il film, che ha vinto l’ultimo Festival di Cannes, è girato con camera a mano, incollata ai protagonisti, quasi volesse «rubarne» anima e pensieri.
«Il nostro sistema per realizzare buoni film? Facciamo credere a tutti, dagli attori ai tecnici, di essere il vero motivo del successo». I fratelli Luc e Jean-Pierre Dardenne, a Roma per presentare L’enfant - Una storia d’amore (Palma d’Oro 2005, nei cinema domani) danno lezioni di cinema, davanti a una platea attentissima, che beve le loro parole. Due vittorie a Cannes e molti altri premi, ma Luc [...] Vai alla recensione »
Con ostinazione. i registi e sceneggiatori belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne continuano la loro parabola cinematografica proponendo e filmando storie apparentemente minime ma dense di significati. Un cinema certamente non popolare, anche se incentrato proprio sul popolo, che grazie a una rigorosa scelta stilistica frutta quasi sempre ai due fratelli i massimi riconoscimenti nei grandi festival.
A distanza di sette mesi arrivano in Italia due film di Cannes 2005: Shanghai dreams, del cinese Wang Xiaoshuai, e il belga L ‘enfant, diretto dagli ormai famosi fratelli Dardenne. Tra i due film, il migliore è il primo, che narra una dolorosa storia di famiglia sullo sfondo della «dislocazione» di migliaia di operai dalla natia Shanghai alle zone industriali dell’interno.
È ancora una volta una storia estrema e ai margini quella raccontata dai fratelli Dardenne. Nel loro ultimo film L'enfant - Una storia d'amore (nelle sale dal 7 dicembre, distribuito da Bim), i registi belgi premiati a Cannes con la Palma d'oro (la seconda, dopo quella conquistata sei anni fa con Rosetta) affondano il loro sguardo su Bruno, un giovane ventenne che vive di espedienti e piccoli furti [...] Vai alla recensione »
Periferia di Bruxelles. Bruno e Sonia, fidanzati ragazzini, sopravvivono inconsapevoli. Si capisce che si amano parecchio, e per campare si arrangiano come possono. Quando lei mette al mondo un figlio, lui lo vende alla criminalità organizzata. Più che della capitale del Belgio, la banlieue dei fratelli Dardenne sembra un quartieraccio di Berlino Est.
Il bambino di Luc e Jean-Pierre Dardenne è l'ennesimo capitolo di una filmografia, quella dei fratelli belgi, che sembra un unico, ininterrotto, lunghissimo film. Gli ambienti sono sempre quelli - le periferie di un Belgio che sembra incarnare la notte del capitalismo - e anche i personaggi/attori ricompaiono di film in film. Qui, rivediamo Olivier Gourmet (lo straordinario interprete del precedente [...] Vai alla recensione »
Palma d’oro con Rosetta nel 1999, premio per l’attore a Olivier Gourmet con Il figlio nel 2002, Palma d’oro per L’enfant (Il bambino) nel 2005, al borghesissimo Festival di Cannes i fratelli Dardenne vincono sistematicamente raccontando di giovani emarginati. Poiché sono bernanosiani (o cesbroniani), non pasoliniani, i loro personaggi sono recuperabili: delinquono più o meno gravemente, quasi con innocenza, [...] Vai alla recensione »