East is East |
|||||||||||||
Un film di Damien O'Donnell.
Con Om Puri, Linda Bassett, Jordan Routledge, Archie Panjabi, Jimi Mistry
Commedia,
durata 96 min.
- Gran Bretagna 1999.
MYMONETRO
East is East
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ayub Khan-Din scrive una commedia di successo sul multietnismo nelle periferie britanniche e O'Donnell dirige un film eccezionale, ironico, trascinante: un vero fenomeno.
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Fabrizio Caleffi
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Ayub Khan-Din sceneggia una sua commedia di successo sul multietnismo nelle periferie britanniche e O'Donnell dirige un film eccezionale, ironico, trascinante: un vero fenomeno. Om Puri è il padre anglicizzato ma non fino al punto da non pretendere dai suoi figli un matrimonio tradizionale. Basset è la moglie british che si scontra con lui. I figli sono più inglesi di un nativo. Il melting pot produce un vero capolavoro cinematografico. ![]()
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() L'oriente è l'oriente...
giovedì 18 gennaio 2007
di Bokk74
East Is East Purtroppo poco conosciuto e apprezzato, East is East (che potrebbe suonare come “L’Oriente è l’Oriente!”) narra la vicissitudini di eterogeneo gruppo familiare, che ha il padre Pakistano (straordinario Om Puri) e madre inglese (spettacolare Linda Bassett) e dei loro quattro figli, tre maschi e una femmina. In verità i figli sarebbero cinque, ma il primo, il maschio, scappa da un matrimonio combinato con una bella pakistana. Il padre, inflessibile, ligio ai dettami della patria continua » |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Quando lo straniero siede alla nostra tavola
sabato 9 marzo 2013
di francesca meneghetti
Il tema delle frontiere culturali e religiose ha assunto una rilevanza particolare nel dibattito culturale degli ultimi vent’anni. Fino a che gli italiani erano emigranti e l’immigrazione un fenomeno di nicchia, impercettibile, si viveva all’interno di una bolla etnocentrica: come gli uomini prima di Copernico. Ma, nel giro di trent’anni, da una dimensione di vita delimitata da piccoli orizzonti, si è passati ad una società multietnica, che impone la convivenza con persone di ogni provenienza, continua » |
|
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() La difficile integrazione
martedì 17 giugno 2014
di stefano capasso
George è un uomo pakistano che vive nella periferia di Manchester. Ha sposato come seconda moglie in Inghilterra una donna inglese e con lei ha 7 figli. La rigida educazione musulmana che impone a tutta la famiglia comincia a divenire fonte di conflitto quando i figli crescendo chiedono di vivere secondo la cultura inglese, di cui sentono di far pienamente parte. E quando arrivano i primi matrimoni combinati la ribellione scoppia in tutta la sua forza. Un film quello di Damien O’Donnel continua » |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Film superficiale sul tema dell'integrazione
giovedì 11 giugno 2015
di Therao
"East is East" vorrebbe essere una commedia dissacrante sullo scontro tra due culture, quella orientale e quella occidentale. Se si vuole affrontare un tema del genere, però, non si può prendere l'esempio peggiore della cultura orientale, ovvero quello di un rigido patriarca legato a barbariche tradizioni quali il matrimonio combinato o la circoncisione (a proposito, l'infibulazione di una delle figlie sarebbe stata raccontata con lo stesso tono allegro e scanzonato? Io non credo). Inoltre bisognerebbe continua » |
|
Om Puri | |
"Figli bastardi, problemi bastardi!" | |
vota questa frase:
0
1
2
3
4
5
|
|
Aggiungi una frase |
DVD | East is EastUscita in DVD
Disponibile on line da martedì 4 dicembre 2012
|
di Michele Anselmi L'Unità
Magari si poteva trovare un titolo italiano di più agile pronuncia per East is East, a sorpresa campione di incassi in Gran Bretagna dopo la calorosa accoglienza a Cannes 1999. Ma il film di Damien O'Donnell, acquistato dalla Academy, merita comunque una visita in questo cine-Natale tutt'altro che esaltante: è divertente, istruttivo, interessante per come indaga, operando un piccolo salto temporale all'indietro nelle pieghe di un'integrazione razziale e culturale difficile. In questo caso - non è una novità per il cinema britannico sin dai tempi di My beautiful Laundrette - sono di scena i pakistani della seconda generazione: figli ventenni in bilico tra tradizione e modernità, tra rispetto dei padri e rivendicazione di autonomia. » |
di Massimo Lastrucci Ciak
Si ride, si palpita e ci si commuove (un pochino) in questa felice trasposizione cinematografica di una pièce teatrale. Come spesso succede nel new cinema britannico, le forze fresche provenienti dal terzo mondo lo vivificano, raccontando le contraddizioni (ora esilaranti ora drammatiche) dell'incontro tra culture diverse. Nei primi 70 la famiglia Khan è so spesa tra la voglia d'integrazione dei sette figli e quella di imporre i propri costumi del padre/patriarca George (un impeccabile Om Puri). » |
|
di Paolo Boschi Scanner
Il cinema inglese continua felicemente a sorprendere con commedie intelligenti ed originali , in grado di coinvolgere il pubblico nella storia e di stupire con improvvisi sprazzi di inconfondibile humour britannico. È il caso appunto di East is east, che gioca abilmente sul contrasto generazionale e, contemporaneamente, sul conflitto tra Oriente ed Occidente: il tutto confezionato in una rigida ed impeccabile struttura a chiasmo e sul registro di una divertente commedia con momenti, se non drammatici, almeno dolceamari. » |
di Irene Bignardi La Repubblica
Del rapporto tra l'Est indo-pakistano, islamico, induista dell'antico Raj britannico e l'Ovest della moderna Gran Bretagna, si è molto raccontato nel recente cinema inglese, tanto che sarebbe facilissimo fare un minifestival sul tema, partendo dall'ormai classico My beautiful laundrette, per continuare con Il giardino indiano, London kills me, Mio figlio il fanatico, che in varie versioni - poetica, femminile, punk, ideologica - disegnano la mappa del complicato intreccio tra gli antichi dominati e i non più dominatori. » |
|