di Claude Beylie
Una fabbrica di biciclette nei Midlands. Un operaio tornitore, giovane e scanzonato, Anthur, conduce un’esistenza senza molti lampi, tra i «tempi» della fabbrica e week-end passati bevendo, pescando o facendo l’amore con Brenda, moglie di un collega. Si considera un ribelle, ma un giorno conosce una ragazza, Doreen, difficile da conquistare, che lo scuote dal suo tran-tran e riesce a imporgli l’idea del matrimonio, soprattutto dopo che gli amici del marito di Brenda gli danno una bella lezione. Arthur si piega, ma forse non è detta l’ultima parola.
»
|
|
di Paolo Gobetti Cinema Nuovo
L’esigenza di qualcosa di nuovo si sente in Sabato sera, domenica mattina, il film inglese di Karel Reisz che tanti entusiasmi ha sollevato in diversi festiva!. Effettivamente, inquadrato nel panorama piuttosto squallido del cinema inglese, il film s’impone come un tentativo d’affrontare temi abitualmente considerati tabù: la vita d’un operaio e il mondo meschino della gente che lavora. Non diremmo che Reisz sia pienamente riuscito; accanto a trovate felici, a momenti convincenti, a situazioni autenticamente drammatiche si trovano ancora molti elementi inespressi, osservazioni troppo superficiali, certi tentennamenti nell’impostazione ideologica e talune incertezze nella narrazione.
»
|