Titolo originale | Bellissime |
Anno | 2019 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Elisa Amoruso |
Attori | Cristina Cattoni, Francesca Goglino, Giovanna Goglino, Valentina Goglino . |
Uscita | lunedì 18 novembre 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Fandango |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,94 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 13 dicembre 2019
Un documentario su come il concetto di bellezza sta influenzando la nuove generazioni. In Italia al Box Office Bellissime ha incassato 1,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Un'incursione nella vita di quattro donne, la madre Cristina e le figlie Giovanna, Francesca e Valentina, unite dalla comune passione per la (propria) bellezza. Ieri modelle bambine e oggi influencer e indossatrici, le ragazze si raccontano nella loro quotidianità, all'ombra di una madre affettuosa ma ingombrante, componendo il ritratto di una famiglia archetipica della società dell'apparenza. Giovanna è una ventenne attraente, ma nei primi anni Duemila è stata la baby modella più richiesta d'Italia, e forse del mondo. Per cinque anni è stata la testimonial delle pubblicità Mattel dedicate alla Barbie. Francesca ha appena compiuto diciotto anni. È stata tagliata fuori dalle misure minime. Un freno, ma non uno stop. Per questo si è iscritta a Miss Mascotte, l'anticamera di Miss Italia. Nelle aspirazioni di Valentina c'è un reality, "Il Collegio", e quell'incredibile possibilità di agguantare la fama con il favore del telecomando. Mamma Cristina, per tenersi in forma, si allena facendo pole dance: il palo, enorme, l'ha montato proprio al centro del suo salotto. Si è data l'obiettivo di lavorare come ballerina nei locali di Ibiza, e deve essere perfetta.
Una riflessione aperta sul culto dell'apparire, su cosa voglia dire essere bambine, adolescenti e madri, in un continuo gioco di rimandi tra passato e presente.
"Postura, eleganza e sorrisi", chiede - o meglio ordina - Cristina alle sue figlie. Dopo aver addestrato il proprio corpo per anni, sui pali da lap dance e nelle palestre di fitness, Cristina ha occupato militarmente anche il corpo delle sue tre ragazze, trasformandole in disciplinate soldatesse del fashion. Quattro donne, un solo sogno: mettere a frutto la propria bellezza.
Cristina è la capobranco, la alpha woman, il sergente con il controllo delle operazioni: una che ha deciso tutto nella sua vita, incluso quando partorire ("Volevo che nasceste a febbraio, mi piacciono gli Acquario. Infatti vi ho concepite tutte a maggio").
Giovanna è la sua testa di cuoio, il soldato modella sulle passerelle fin da quando era bambina, la baby star più pagata d'Italia grazie a una qualità invincibile: essere identica alla bambola Barbie, di cui è testimonial. Francesca, la figlia di mezzo, ci viene mostrata sul campo di battaglia, nel pieno del conflitto con una severa casting di Milano: ha i capelli "rovinati", un piercing di troppo, e l'altezza "è un problema" (non sembra, ma è una delle sequenze più brutali del film). E poi c'è Valentina, la più piccola e "la più determinata", a dar retta alla madre, ad avere successo. E probabilmente ha ragione.
C'era una volta Anna Magnani, che in Bellissima di Visconti faceva di tutto per procurare alla figlia un provino per il cinema. Oggi c'è Cristina, che lavora alacremente ("si fa un mazzo", direbbe lei) per garantire alle figlie un presente da Chiara Ferragni. Girato poco prima di Ferragni Unposted - e palesemente più libero, svincolato dalle maglie dal Blonde Salad marketing - Bellissime costruisce insieme al film successivo un interessante dittico sulla società dell'apparenza e sulle pressioni esercitate sul corpo femminile dall'immaginario collettivo contemporaneo - un nuovo medioevo digitale in cui "postura, eleganza e sorrisi" definiscono i confini della femminilità. Centrale, in entrambi i film, la figura materna, occhio esterno e voce fuori campo di filmini amatoriali: quelli di Ferragni monumenti di un tempo felice, girati per sfuggire a un matrimonio finito, immagini in movimento in cui le bambine cercano di attirare l'attenzione dell'occhio che le guarda; quelli di Giovanna, Valentina e Francesca documenti del talento presente, girati per agguantare un'occasione, immagini in movimento in cui la voce fuori campo cerca di guidare il gioco e trasformarlo in lavoro. Sono famiglie a loro modo disfunzionali, che Amoruso osserva senza (troppo) giudicare, restituendoci il resoconto brillante di una favola amara: quella di tre emancipazioni accecate dal riflesso di uno smartphone, crudele e incantatore come lo sono - da che mondo è mondo - tutti gli specchi delle brame.
Si dice che il lavoro più difficile al mondo sia quello del genitore: non è semplice comprendere i propri figli, interpretarne i silenzi, conciliare le idee e, soprattutto, non è semplice separare la propria immagine dalla loro. "Bellissime", docu-film del 2019, ma disponibile su Netflix dal 29 giugno 2020, è un volano tra la figura di Cristina, una madre eccentrica e onnipresente, e quella delle sue [...] Vai alla recensione »
Un documentario che andrebbe visto insieme a quello su Chiara Ferragni e non solo perchè la mano, alla regia, è sempre di Elisa Amoruso, ma per il tema trattato, ovvero la società dell'apparenza. Qui, protagoniste sono quattro donne; una madre che, come un militare, addestra sè e le sue tre figlie al culto della bellezza. Da piccole erano modelle (la più grande è stata la testimonial Barbie) e ora [...] Vai alla recensione »
Una madre e tre figlie a Genova: una famiglia ossessionata dal culto e dall'angoscia della bellezza. Le tre figlie, tra i 17 e i 20 anni, sono ex baby modelle: una era la testimonial di Barbie, la seconda si presenta a sfilate puntando a Miss Italia, la terza sogna di partecipare a un reality. La madre, invece, si allena con un palo da pole dance in mezzo al salotto.
Più seguiamo il percorso di Elisa Amoruso, più nella sua opera di sceneggiatrice, documentarista, imminente regista di finzione (del venturo Maledetta primavera con Micaela Ramazzotti), ci appare centrale l'apporto dell'autrice allo script di Cloro, il titolo di Lamberto Sanfelice su una Sara Serraiocco atleta di nuoto sincronizzato e il suo rapporto con l'ombroso padre Giorgio Colangeli.
Dalla Ferragni alle aspiranti modelle il passo è breve per Elisa Amoruso, che dopo aver presentato al Festival di Venezia il doc sulla famosa influencer (Chiara Ferragni: Unposted) arriva alla Festa di Roma, nella sezione Alice nella città, con un altro documentario su quattro donne della stessa famiglia (una madre con le sue tre figlie) che cercano in ogni modo di affermare loro stesse attraverso [...] Vai alla recensione »
In principio fu Anna Magnani. Che, in Bellissima di Visconti, faceva di tutto per piazzare la pargoletta ai provini di Cinecittà. Ora ci sono le Bellissime di Elisa Amoruso. Siamo nel mondo dei casting di oggi, e non solo le figlie: pure la mamma vuole sfondare. Il documentario (nelle sale il 18, 19 e 20 novembre) indaga il fenomeno del voler apparire a tutti i costi attraverso la storia di una famiglia [...] Vai alla recensione »