Alexandre Rockwell, che ha la non indifferente fortuna di essere il consorte di Jennifer Beals (la quale a sua volta ha la non indifferente fortuna di essere l’attrice prediletta di Nanni Moretti), ha cominciato la sua carriera come regista di cortometraggi molto premiati. Nel 1981 con pochissimi soldi e non poche difficoltà (che ispireranno la storia semiautobiografica raccontata poi da In the Soup) gira Lenz, da George Buchner, che diventa un buon successo nel circuito dei festival.
Ma come molte carriere off-Hoilywood anche la sua comincia nel 1983 dai Sundance Film Festival, allora alle prime armi, dove Hero - con musiche di David Bowie e dei Rolling Stones -vince il Premio speciale della giuria. ii suo terzo film è Sons, del 1989, interpretato da Samuel Fuller, D. B. Sweeney, William Forsythe, Judith Godreche e Stephane Audran, e ha circolato in tutto il circuito off.
È stato però In the Soup - Un mare di guai (1992), con cui ha vinto il Premio della giuria al XIV Film Festival di Sundance, a imporlo all’attenzione internazionale. Un successo forse troppo precoce, che non ha trovato seguito nel suo film successivo, Somebody to Love - Qualcuno da amare (1994), presentato in concorso a Venezia 1994.
Da Irene Bignardi, Il declino dell’impero americano, Feltrinelli, Milano, 1996