Emir Kusturica è un attore bosniaco, regista, produttore, produttore esecutivo, scrittore, sceneggiatore, è nato il 24 novembre 1954 a Sarajevo (Bosnia-Herzegovina). Emir Kusturica ha oggi 69 anni ed è del segno zodiacale Sagittario.
La leggenda narra (ma le foto lo possono testimoniare), che pochi giorni fa Emir Kusturica abbia ricevuto nella città di Krasnodar, nella Russia meridionale, un'onorificenza degna di alcune scene dei suoi film più celebri. Bevendo rakia da un bicchiere in bilico sulla lama di una spada affilata, impugnata a mani nude, dopo aver schioccato un sonoro bacio a un cavallo che aveva poco prima domato, si è guadagnato a pieno diritto il titolo di cosacco da un manipolo di fieri rappresentanti della razza, se mai dovesse esistere.
Il Gran Premio Torino che il regista sarajevese riceverà sabato prossimo, in chiusura del Torino Film Festival, forse avrà un cerimoniale meno coreografico, ma un peso importante sulla sua carriera. Lo dividerà con Francis Ford Coppola, per la qualità inventiva dei suoi film e la trascinante originalità del suo stile. «Sono molto contento di questo riconoscimento – spiega Kusturica –. Ringrazio molto il direttore del festival Gianni Amelio e vorrei contraccambiarlo invitandolo al Kustendorf Film Festival, che organizzo a gennaio nel mio villaggio sulle montagne della Serbia».
Il regista di Underground –film vincitore della Palma d'oro a Cannes nel 1995, di cui venerdì sera al Festival verrà proiettata in prima mondiale la versione integrale di sei ore – vive infatti dal '92 a Belgrado. Allora, durante la guerra, decise di abbandonare le radici bosniache e musulmane, facendosi poi battezzare, questa volta religiosamente, con il nome cristiano ortodosso di Nemanja. Tanto che Kirill, patriarca di tutte le Russie, il prossimo 21 gennaio gli conferirà il premio «Alexis II» per la vigorosa promozione dei valori ortodossi.
Per ora la sua testa e il suo impegno sono molto concentrati in Italia. Ci scorrazza con la No Smoking Orchestra, in cui è il chitarrista elettrico, e ci torna per scrivere con Lorenzo Miglioli la sceneggiatura di Verdiana.
«Non sarà un film sulla vita di Verdi, ma la metafora di come lui avrebbe scritto un'opera oggi, ambientandola in una città globalizzata, chiamata appunto Verdiana. Certo, di Verdi, che è il maestro indiscusso del melodramma, si parlerà, ma il il film si svolgerà in una serata a teatro per la prima di The New Aida. I personaggi verdiani rappresentano gli aspetti diversi della società contemporanea. Quando nel teatro inizia la rappresentazione c'è un attacco terroristico che prende il controllo della scena e i potenti, accorsi a celebrare se stessi, sono costrettia confessarsi in diretta televisiva».
Una trama che ricorda l'attacco al teatro Dubrovka di Mosca quando, nell'ottobre 2002,per tre giorni terroristi ceceni, che chiedevano il ritiro delle truppe russe dalla loro terra, presero in ostaggio 850 persone. Finì in carneficina, con oltre 120 morti e centinaia di feriti. La non ridente cittadina di Krasnodar, in cui Kusturica ha ricevuto il battesimo caucasico - vicina a Cecenia e Georgia, repubbliche in guerra con Mosca- avrebbe offerto a Kusturica di raccontare il punto di vista russo della guerra. Proposta rifiutata dal regista, che sulla vicenda politica oppone un fermo «No comment», impegnato nelle riprese di un film su Pancho Villa.
«Mi affascina il bandito che diventa rivoluzionario e poi governatore di un paese». Immediato il paragone con Tito, di cui nel maggio del prossimo anno ricorrono i trent'anni dalla morte. «Non si può dire lo stesso di Tito, anche se è stato partigiano e poi governatore della Jugoslavia. Quando i partigiani perdono le guerre vengono chiamati banditi o terroristi, non dimentichiamolo, e Tito è stato una figura storica per i Balcani». Il Pancho Kusturichiano sarà Johnny Depp a cui si affiancherà Salma Hayek. «Sto girando in Spagna, nei luoghi che furono scenari dei film di Sergio Leone, un autore che amo molto». E poi snocciola altri nomi di grandi maestri italiani verso cui nutre ammirazione: Fellini, De Sica, Visconti, Antonioni... «Il mio legame con la cultura italiana nasce da lontano, da quando ero ragazzo. Abbiamo molte affinità, siamo vicini di casa, con certi pregi e difetti molto simili. E poi il mio primo riconoscimento internazionale è stato proprio alla mostra del cinema di Venezia nel 1981, in cui vinsi il Leone d'Oro con Ti ricordi di Dolly Bell?».
Fu questo il primo capitolo di un'epopea, attraverso le vicende familiari del poeta e scrittore bosniaco Abdullah Sidran, sulla storia della Jugoslavia. Il secondo, Papà è in viaggio di affari , conquistò la Palma d'Oro a Cannes nel 1985. Le vicende più attuali della guerra che divise i Balcani dal 1991 al 2001, con strascichi fino alla recente indipendenza del Kosovo, contro cui si schierò Kusturica, sono raccontate in parte in Underground etornano in pellicole successive meno fortunate. Ora con Pancho Villa e Verdiana e con il recente documentario su Maradona, il regista balcanico sembra voler voltare pagina. «La guerra segna profondamente la storia di un paese e un film credo che debba emozionare con il dramma e con il divertimento. D'altra parte i Balcani hanno sempre avuto una storia burrascosa e anche la nostra musica, i miei film fanno parte di questa cultura, un insieme – diremmo nel suo caso esplosivo – di diverse identità».
Da Il Sole 24 Ore, 15 novembre 2009
Kusturica è nato nel 1954 a Sarajevo (ex città della Yugoslavia, ora appartenente alla Bosnia-Herzegovina). Dopo aver abbandonato una promettente carriera nel football, ha studiato cinema presso la Milos Forman Academy di Praga. Al suo ritorno a Sarajevo, Kusturica ha diretto due telefilm e due film a soggetto: Do you Remember Dolly Bell? (vincitore del Leone d’Oro a Venezia, nel 1981), e When Father Was Away on Business (Palma d’Oro a Cannes, nel 1985). Immediatamente dopo il successo del suo film successivo, Time of the Gypsies, si è trasferito a New York per insegnare cinematografia presso la Columbia University (dopo aver già insegnato all’Accademia di Arti Drammatiche di Sarajevo). Due anni dopo, ha diretto Arizona Dream (1993), che ha vinto l’Orso d’Oro e il premio speciale della giuria al festival di Berlino. Poi è arrivato Underground (1995), che gli è valso la seconda Palma d’Oro a Cannes. Nel 1998, Black Cat, White Cat è stato premiato con il Leone d’Oro a Venezia. Il gruppo musicale No-Smoking Orchestra occupa un posto molto importante nei film e nella vita di Kusturica. Nel 1986, si è ufficialmente unito al gruppo, prendendo parte in numerose tournée. Il suo rapporto con il gruppo si è consolidato quando suo figlio Stribor si è unito a loro come percussionista. Life is a Miracle ha vinto un premio a Cannes nel 2004, e il César nel 2005, come Best European Union Film. Nel 2005, Kusturica è stato Presidente della Giuria al 58° Festival di Cannes. Nel 2007, il suo film Promise Me This è stato presentato a Cannes, in concorso ufficiale. Quello stesso anno, ha adattato con successo il film Time of the Gypsies in un’opera punk presentata all’Opera Bastille, e quindi al Palais des Congres nel marzo 2008. Quando non dirige il film, Emir Kusturica trascorre il suo tempo a Kustendorf, una città che ha fondato sulle montagne serbe, che ospita il Kustendorf Film Festival e dove insegna cinematografia.