Figlia dello scrittore Barna Occhini e nipote dello scrittore Giovanni Papini, allieva dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma si dedicò giovanissima all'attività teatrale e televisiva, ottenendo brillanti risultati in entrambi i campi e rivelandosi una delle migliori giovani attrici italiane degli anni Cinquanta-Sessanta. Esordì nel cinema con lo pseudonimo di Isabella Redi, nel film Terza liceo (1954, Luciano Emmer), in cui interpretava il personaggio di una studentessa di buona famiglia, ricca, ma dal carattere un po' chiuso, freddo e distaccato, che le alienava le simpatie dei compagni. In seguito è stata presente in un numero non molto alto di film, nei quali, tuttavia, non ha mai ottenuto parti che le concedessero la possibilità di mettere pienamente in luce le sue validissime doti drammatiche, sostenute da intelligenza e sensibilità. La sola eccezione fu forse rappresentata da Un uomo a metà (1966, Vittorio De Seta), in cui sostenne il ruolo di protagonista. Al contrario del cinema, il piccolo schermo le offrì, sempre nel decennio Cinquanta-Sessanta, numerose occasioni adatte a far risaltare le sue eclettiche doti di interprete, sia nei teleromanzi che negli sceneggiati e nel teatro di prosa. In quest'ultimo settore resta memorabile la sua interpretazione de Il gabbiano di Anton Cechov, del 1969. Negli anni Settanta-Ottanta ha impersonato Anne nello sceneggiato Una pistola in vendita, diretto da Vittorio Cottafavi; nel 1978 è stata Anna ne Il diario di un giudice, mentre nel 1982 ha dato una straordinaria prova di sé ne L'Andreana, uno sceneggiato di Leonardo Cortese, in cui diede vita al personaggio della protagonista, una donna forte e fiera, capace di affrontare con dignitoso coraggio le dure prove che la vita le ha riservato.