Volto storico del cinema svedese, con una carriera che dal 1951 ad oggi conta oltre cento titoli, Bibi Andersson è conosciuta al pubblico italiano innanzitutto come interprete di alcuni dei maggiori capolavori di Ingmar Bergman, tra cui Il settimo sigillo (1957), Il posto delle fragole (1957), Il volto (1958), Alle soglie della vita (1958, premio a Cannes per la migliore interpretazione), Persona (1966), Scene da un matrimonio (1973). Oltre al grande impegno in teatro, testimoniato da trent’anni di collaborazione con il Royal Dramatic Theatre di Stoccolma, per il cinema Bibi Andersson ha lavorato anche con registi del calibro di John Huston (Lettera al Cremino, 1971) e Robert Altman (Quintet, 1979), oltre agli italiani Florestano Vancini (Violenza al sole - Un'estate in quattro, 1968) e Marco Bellocchio (Il sogno della farfalla, 1994). Tra i suoi ultimi film, Elina (2002, di Klaus Härö) e Arn – Tempelriddaren (2007, di Peter Flinth), mentre è in post-produzione The Frost, tratto da un dramma di Ibsen.