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Under the Skin, in streaming su MYmovies il film del regista de La zona d’interesse

Jonathan Glazer firma anche qui una visione senza compromessi. Sullo schermo tutta la ferocia e la fragilità dell’essere umano.
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di Luigi Coluccio

giovedì 7 marzo 2024 - mymoviesone

Da quanto va avanti la ricerca visiva e narrativa di Jonathan Glazer? Da sempre, verrebbe da dire, mettendo in fila tutto quello che è venuto prima il suo radicale e traumatico La zona d'interesse. Già vincitore del Gran Premio Speciale della giuria a Cannes, altri tre riconoscimenti ai BAFTA 2024 e con cinque nomination agli Oscar di quest’anno, l’ultimo film di Glazer (tratto dall’omonimo romanzo di Martin Amis) è un’ulteriore tappa di calibrazione, aggiustamento e verifica del meccanismo di visione edificato tra videoclip, commercials, corti e lunghi. Ma cosa c’era prima de La zona d’interesse? C’era un’altra visione senza compromessi, a suo modo definitiva, che è appena sbarcata sulla piattaforma di MYmovies ONEUnder the Skin.

Uscito nel 2013, fischiato a Venezia, deludente al botteghino, ignorata la performance di Scarlett Johansson, con pochi premi incassati ma finito nei primi posti delle classifiche della critica di quell’anno, Under the Skin è a prima vista un’oggetto strano da avvicinare subito e compulsare dopo.

A prima vista, non visione, perché questo terzo lungo di Glazer, dopo il noir solare Sexy Beast – L’ultimo colpo della bestia e il melò fantasmatico Birth – Io sono Sean, è in realtà una delle esperienze cinematografiche più incondizionate del XXI° secolo, capace di spingere avanti l’ibridazione delle forme come di tornare indietro all’archeologia del film, di spostarsi a lato nel campo della videoarte e del documentario, di comprimere insieme ricerca autoriale e lavoro sul genere.


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Under the Skin è stato presentato per la prima volta alla Mostra del Cinema di Venezia. In quell'anno vinse anche un EFA per la miglior composizione musicale.

Tratto da "Sotto la pelle" di Michel Faber (lo scrittore che gli scozzesi pensano sia scozzese e gli australiani sia australiano, conosciuto in Italia soprattutto per il romanzo post-vittoriano "Il petalo cremisi e il bianco"), il film di Glazer ha dietro di sé questa semplice linea narrativa: un motociclista recupera in un fosso il corpo di una donna e lo carica dentro un furgone; qui, in uno spazio completamente bianco e asettico, un’entità dalle sembianze femminili la spoglia per prenderne i vestiti; l’entità, poi, si mette alla guida del furgone e inizia a vagare per le strade di Glasgow adescando uomini solitari; questi vengono attirati in alcune case abbandonate e lasciati ad affrontare qualcosa di terribile; un giorno, però, l’entità si ribella al suo compito...

Semplice, no? Eppure è questa sua scissione nei minimi termini che compongono un prodotto audiovisivo che rende Under the Skin un’immersione senza compromessi. Poche indicazioni narrative, pochissimi dialoghi, lunghe sequenze scenografiche e un unico corpo attoriale tutto in sottrazione.

Glazer ci ha messo quasi dieci anni a raggiungere solo e soltanto il nucleo del romanzo di Faber, per un processo iniziato con una sceneggiatura canonica, poi diventato un film su una coppia di entità aliene che vivevano in una fattoria e infine adattato unicamente sul personaggio femminile di Scarlett Johansson. L’idea, l’aggettivo, l’aura a cui indirizzava tutti i suoi collaborati (Walter Campbell alla scrittura, Daniel Landin alla fotografia, Chris Oddy per la scenografia e Mica Levi per le musiche) era “disadorno”, solo questo.

Glazer e i suoi costruiscono delle camere per filmare di nascosto gli incontri tra l’entità-Johansson e alcuni ignari passanti poi davvero saliti sul furgone. Scarnifica così tanto la fantascienza di partenza da farla diventare racconto dell’orrore. Sposta di continuo il centro dello sguardo dalla predatrice alla vittima senza muoversi di un millimetro. Mostra senza pudore la ferocia e la fragilità dell’essere umano come l’asprezza e il candore della terra di Scozia. Lo si può ammirare o respingere, Under the Skin, ma comunque ci si cade dentro.
 


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