Nella lingua degli indios venezuelani “guarimba” significa “posto sicuro”. Infatti l’associazione culturale La Guarimba ha trasformato Amantea, un paese della costa tirrenica calabrese segnato dall’abbandono, dall’assenza delle istituzioni e dalla mancanza di progettualità, in uno spazio sicuro, multiculturale e inclusivo in cui prendono vita numerosi progetti che mirano a «riportare il cinema alla gente e la gente al cinema».

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Tra questi, La Guarimba International Film Festival - festival internazionale di cortometraggi arrivato alla sua 11esima edizione e iniziato nel 2012 con l'obiettivo di riaprire l'unico cinema di Amantea - ricopre sicuramente un posto speciale, e quest’anno si svolgerà dal 7 al 12 agosto.

Direttamente dal festival calabrese sarà possibile vedere su MYmovies ONE - per un intero mese, fino al 6 settembre - una selezione di 15 corti della sezione Kino Guarimba, che prende il nome dal programma di formazione cinematografica internazionaleche ogni anno trasforma Amantea in un grande set cinematografico.

Svolto sotto forma di residenza artistica di 12 giorni, Kino Guarimba accoglie filmmaker, tecnici e attori di ogni nazionalità per dar vita a dei cortometraggi nati in un clima di condivisione e comunità. Alcuni dei film girati nel corso della residenza si sono fatti notare anche nei festival internazionali, ottenendo svariati riconoscimenti.


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Tra i corti disponibili, due film diretti da tre registe ucraine. Bubble Theory di Olga Chernykh e Marina Brodovska mette al centrodue amiche impegnate in una discussione su temi esistenziali, mentre Siesta di Alisa Sizykh esplora il fenomeno della siesta inteso come pausa che anticipa un nuovo respiro vitale, una rinascita. Il sogno ad occhi aperti di una ragazza immersa in un silenzio rotto solo dal fruscio del vento viene così decomposto attraverso un mosaico di immagini che racconta il paese di Amantea.

Dagli Stati Uniti arrivano invece le registe Clodagh O'Farrell e Eliana Fabiyi, oltre al newyorkese Christopher Michael Inman. Le prime firmano rispettivamente la commedia surreale Dog with 3 legs e la parodia Spaghetti Western; Inman dirige invece il corto ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale Pro patria mori.

La spagnola Francheska Rodríguez ad Amantea gira due cortometraggi molto diversi tra loro. Da una parte il corto musicale Dolore e dall’altra l’opera carica di umorismo A stolen addiction, cheusa la forma del mockumentary per raccontare la realizzazione di un documentario ambizioso ma a basso costo. Il tono è ironico, il montaggio è frenetico e a interpretare tutti i personaggi c’è l’attore Jake Roberson, intento a indagare sulla scomparsa del suo caffè. Ma dalla Spagna arriva anche il giovane regista Pere Sastre, che durante la residenza Kino Guarimba 2019 ha girato il film con protagonisti i bambini di Amantea Sant’Antonio, dove sei?

Tra le opere più concettuali ci sono poi i poemi visivi in bianco e nero di Cristina Negucioiu e Daria Palahniuk (non)human consonancese Collect Rocks, oltre alla video performance di Milena Sekulic Identiteta. Il film a sei mani di Bart Schrijver, Alexander Sussman e Vero Schwarz The merman vs the yogici trasporta invece su uno scoglio in mezzo al mare per assistere alla surreale discussione tra una donna, una sirena e un guru; mentre il regista ungherese Laszlo Lenhardt - dietro alla macchina da presa anche nel corto drammatico Absent Driver e nelle commedie brevi The Green Button e Candle with Hair - con They Promist You That The River Ain't Deep ci racconta il duro percorso psicologico di una donna che tenta di uscire da una relazione tossica.

Infine l’inglese Nina Gabriela Goldsworthy Moll - classe 1993 e già regista del film tutto al femminile Calma - con Featured firma un corto sul confine tra realtà e finizione e l’attrice Maya O'Shea - Jenny nel quarto episodio di Normal People e parte del cast del film premiato al Galway Film Fleadh 2023 Verdigris - passa dietro la macchina da presa per dirigere il corto Life is a long goodbye.