La differenza tra sala e salotto è anche, banalmente, una questione di dimensioni. E le dimensioni contano, quando il confronto è fra uno schermo casalingo e il secondo schermo per eccellenza in Italia, ulteriormente perfezionato per raggiungere livelli di qualità competitivi. Inaugurato – e non poteva essere altrimenti – dal kolossal di James Cameron Avatar – La via dell’acqua (il prossimo 14 dicembre), il Pop Up Cinema Medica di Bologna ha dotato il suo schermo da 17 metri di un nuovo proiettore – il Barco 4k, con il sistema di proiezione laser RGB LUX di Cinemeccanica - per offrire al pubblico la migliore risoluzione possibile (il formato 4k appunto) e una visione brillante e uniforme, accompagnata dal sistema sonoro Dolby 7.1. Un investimento tecnologico ed economico importante, in collaborazione con Cinemeccanica, «che ci permette di offrire al un’esperienza di qualità, e al contempo garantire risparmio energetico e attenzione all’impatto ambientale» ha detto Andrea Romeo, fondatore e manager generale di Pop Up Cinema.

Qual è la portata dell’investimento?
«L’investimento è nell’ordine di centinaia di migliaia di euro. Abbiamo cambiato anche l’audio, un Dolby 7.1 impeccabile persino ad altissimo volume. Ha un suono avvolgente, qualcosa che ti fa sentire per davvero la forza del cinema. È un bell’investimento, che avviene all’interno di un progetto complessivo di lavoro sul pubblico».

Che intende?
«Con BPER Banca, che è sponsor di Pop Up Cinema, stiamo lavorando per offrire eventi speciali ai nostri pubblici diversi. Il venerdì sera, per esempio, abbiamo lo spettacolo delle 23, preceduto da un cocktail alle 22:30: l’iniziativa si chiama “birretta e filmone” e la portiamo avanti con successo da tre mesi, con un biglietto scontato a otto euro. Se il rinnovamento del nostro proiettore deriva dall’esigenza di arrivare preparati a un evento globale come Avatar, che vogliamo poter mostrare nel modo migliore, questo intervento va letto nel quadro generale delle tante iniziative che stiamo organizzando. Voglio citare anche la Pop Pup Cinema Academy il venerdì pomeriggio, un laboratorio di cinema per studenti tra i 14 e i 19 anni, e la Pop Up Cinema Senior Academy al cinema Jolly: un appuntamento del giovedì pomeriggio seguito da un’ora di dibattito al termine dello spettacolo. I senior sono appassionatissimi, portano amici, si è creata una comunità. Anche a questo serve il cinema».

Perché investire sulla tecnologia: non bastavano le iniziative?
«Oggi il cinema deve fare uno scarto per mostrare al pubblico quanto la sala possa essere un’esperienza straordinaria, di grande qualità. Ed è fondamentale perciò aggiornarsi con tutto ciò che possa migliorare la visione. La nostra qualità di visione era buona? Adesso è ottima. Direi avveniristica, una qualità innovativa. Seconda solo al cinema Arcadia di Melzo: abbiamo uno schermo da 17 metri, con 878 posti. Un cinema bellissimo, che darà il massimo con Avatar. Speriamo sia un esempio virtuoso».

Il risparmio energetico: come è possibile?
«Abbiamo il doppio della luce e consumiamo la metà. Non usiamo più lampade inquinanti che vanno cambiate ogni tre mesi, ma un laser garantito per dieci anni».

Perché un investimento simile per una monosala?
«A maggior ragione, proprio perché siamo una monosala: il pubblico ci deve scegliere. Invece di essere competitivi sul prezzo, abbiamo scelto di imporci con la qualità. Abbiamo il prezzo più alto a Bologna, dieci euro a biglietto. E nonostante questo il pubblico viene da noi: siamo terzi per biglietti venduti come monosala, dopo il Cinema Troisi di Roma e il Beltrade di Milano. Che fanno sette spettacoli al giorno, mentre noi, per ora, al massimo quattro. Ma il prossimo obiettivo sarà la doppia programmazione».