Un’aula di Harvard, primo pomeriggio, oggi. Una classe piuttosto nutrita guarda con estremo interesse il muro di fronte ai banchi dove gli studenti sono mollemente adagiati, in contemplazione di un’illustrazione, un’immagine antica piuttosto enigmatica che appare sullo schermo appoggiato alla parete più vicina alla cattedra. Si tratta della fotografia di una stampa antica, uno strano serpente frastagliato con attorno alcune lettere. A fare da contrappeso allo stimolo visivo del serpente, ce n’è anche uno uditivo, rappresentato dalla voce del professore che sta facendo lezione proprio riguardo a quel simbolo di serpe: il suo nome è Robert Langdon, insegna simbologia ed è un giovane e brillante docente dal sicuro avvenire.

Proprio perché si tratta di un uomo intelligente, arguto e dal futuro stimolante, Langdon è anche molto ben inserito nella comunità culturale degli Stati Uniti e ha persino un mentore: questi è Peter Solomon, direttore della Smithsonian Institution e membro della Massoneria che, anzi, intende invitarlo a Washington per una conferenza che verte proprio sulla Massoneria. Niente di strano senonché, dopo avergli fatto presente il suo desiderio di averlo nella capitale statunitense come relatore alla conferenza, Solomon scompare e viene ritrovata la sua mano, mozzata dal resto del corpo, in una sala del Campidoglio. La CIA crede che il rapimento di Solomon sia solo l’inizio di una serie di eventi che potenzialmente potrebbero avere conseguenze più che drammatiche e chiede a Langdon di entrare a far parte di una task force che indaghi sulla scomparsa di Peter, lo salvi nel caso sia ancora vivo e sventi il disegno oscuro e pericoloso che sta prendendo forma. Il giovane professore accetta ma prima va avvertita degli avvenimenti Katherine, la figlia di Solomon…

Dan Brown – Il simbolo perduto - ora disponibile in streaming su NOW - è una serie in dieci episodi che adatta per il piccolo schermo l’omonimo romanzo di Brown, che racconta una delle primissime avventure di Langdon, già molto promettente ma ancora acerbo e molto lontano da tutte le epiche avventure che lo renderanno famoso in tutto il mondo come esperto di simbologia e detective dilettante ma infallibile. Concettualmente un prequel rispetto ai film già visti al cinema, dunque, la serie è in realtà ambientata nella più schietta contemporaneità, per cui si può creare un pittoresco effetto di “futuro passato”: del resto, la produzione ha preferito ambientare ai giorni nostri la vicenda invece che, magari riportare tutto agli anni '70 o 8'0 con tutte le asperità del caso.

Come tutte le altre avventure del personaggio principe di Dan Brown, Il simbolo perduto è un mix di giallo – con il classico mistero da risolvere e dipanare sullo sfondo –, di azione e di avventura esoterica, in cui vengono inseriti nel racconto elementi misteriosi, segreti iniziatici ed enigmi occulti, tutti da decrittare e decifrare attraverso chiavi di lettura molto particolari che solo uno studioso del livello del protagonista può individuare.

La formula narrativa è quella consueta dei romanzi di Brown: un grande piano machiavellico sullo sfondo rispetto a degli eventi scatenanti che toccano da ben più vicino il protagonista, il quale deve compiere la sua corsa verso la soluzione attraversando diverse prove, molte delle quali basate su conoscenze antiche e segreti custoditi da secoli.

Insomma, storia e contemporaneità si fondono all’interno di un percorso intenso e fittissimo in cui Langdon non solo non può godere di un attimo di respiro ma, allo stesso tempo, è continuamente preso in contropiede da colpi di scena che sembrano sparigliare tutte le carte in tavola.

Per quanto concerne il cast, Langdon – che al cinema ha il volto di Tom Hanks – è interpretato da Ashley Zukerman (Succession, A Teacher, la trilogia Fear Street) mentre Peter Solomon ha le fattezze di Eddie Izzard (Hannibal, United States of Tara, Vittoria e Abdul) e Valorie Curry (The Following, House of Lies) ha il ruolo di Katherine Solomon. Completano il parco attori Sumalee Montano, Rick Gonzalez e Beau Knapp.