Selezionato in Orizzonti alla 74esima edizione della Mostra di Venezia, il film racconta le contraddizioni di una città ricca di disillusioni. ACCEDI | SCOPRI I FILM »
La selezione della piattaforma Biennale Cinema Channel si arricchisce di un nuovo titolo inedito. Dal 14 ottobre sarà disponibile in streaming un'opera selezionata ad Orizzonti alla 74esima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia: The Blessed di Sofia Djama. Si tratta di un film ambientato ad Algeri, dove incontriamo Amal e Samir che vivono una realtà progressista in cui vige il rispetto reciproco ma durante una cena le opinioni sul futuro del figlio Fahim fanno emergere con forza contrasti e disillusioni.
La sinossi: Algeri è una città spaccata. Dopo un massacro durato quasi vent'anni, oggi paga le conseguenze di una guerra civile che ha toccato intere generazioni. Amal e Samir sono una coppia di ex militanti, lui ginecologo affermato che acconsente e pratica aborti illegali nel suo studio, lei professoressa universitaria. Vivono una realtà progressista in cui vigono rispetto reciproco e libertà d'espressione, nonostante il tessuto sociale e il governo della città vadano in direzione opposta e contraria. Durante la cena per il loro ventesimo anniversario di matrimonio, le opinioni circa il futuro del loro figlio Fahim faranno emergere con forza contrasti e disillusioni che minano alla base la stabilità familiare. Per le strade, intanto, Fahim e i suoi amici Feriel e Reda si scontrano con le contraddizioni di una società ipocrita, ancora ostile a una vera e propria rivoluzione culturale.
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SOFIA DJAMA - Classe 1979, regista e attivista algerina, ha esordito nel 2012 con il corto pluripremiato Softly One Saturday Morning, seguito nel 2017 dal lungometraggio The Blessed. Il film segue le vite di alcuni personaggi ad Algeri dopo la guerra civile. Per questo film ha ricevuto due premi alla Mostra del Cinema di Venezia. Il primo, il Brian Award, viene assegnato a un film che difende i valori dei diritti umani, della democrazia, della diversità e della libertà di pensiero, senza distinzione di genere o orientamento sessuale; il secondo, il Premio Lina Mangiacapre, viene assegnato a un film che cambia la rappresentazione e l'immagine delle donne nel cinema.