Advertisement
1938 - Diversi, un promemoria di fondamentale importanza

In occasione della Giornata della Memoria, VatiVision propone il documentario di Giorgio Treves, un'opera appassionata che racconta il tema delle leggi razziali estendendolo, contestualizzandolo a questa epoca, ed evocando un pericolo mai sopito. GUARDALO SUBITO SU VATIVISION »
di Pino Farinotti

mercoledì 27 gennaio 2021 - Focus

Sanzioni, obblighi, espulsioni, umiliazioni, privazioni, fino all'internamento e alla deportazione. L'Italia non fu seconda a nessuno per la meticolosità e la durezza delle misure imposte agli ebrei. Il 14 luglio 1938, "Il Giornale d'Italia" pubblicava il Manifesto della Razza, redatto e firmato da sedicenti scienziati italiani che stabiliva inconfutabilmente la suddivisione dell'umanità in razze, l'esistenza di una razza italiana pura e la non appartenenza degli ebrei alla razza italica. Questo promemoria stralciato dall’editoriale di Marzia Gandolfi offre una sintesi del tema razziale.

Il film di Giorgio Treves - disponibile in streaming su VatiVision - racconta la vicenda estendendola, contestualizzandola a questa epoca evocando un pericolo mai sopito e indicando un’attenzione sempre opportuna. Il concetto di diversità è un modello, un esempio di grande potenza. Fa testo. Sappiamo bene cosa provocò scavando un solco fra i paesi totalitari e quelli democratici che dissentirono, poi combatterono e prevalsero.

"Leggi razziali" è strettamente legato ad altri due concetti, la shoah e la memoria. In questi giorni i media sono pieni di segnali: la vicenda di Sami Modiano, l’ebreo che sopravvisse ad Auschwitz dove perse tutta la sua famiglia. Modiano, così come la Segre porta la sua “memoria” fra i giovani. Sami si è vaccinato, come segnale che la paura deve essere superata.

Per Garzanti è in uscita "La sola colpa di essere nati", firmato a quattro mani da Gherardo Colombo e Liliana Segre. Anche quel libro parte dalle leggi razziali del ’38 e arriva ai nostri giorni. Nella prospettiva di “giustizia e legalità” secondo il giurista e l’esperienza e del dolore della senatrice. Ci sono notizie inedite, magari sorprendenti. Come quando la segreteria di Stato vaticana suggerì al governo Badoglio di essere prudente con l’abrogazione delle leggi razziali. È vero, come racconta 1938 - Diversi: sussistono molti cose che non conosciamo.

La materia è talmente vasta che occorre isolare un segmento. Così scelgo, come segnale di protesta e presa di distanza da quella infausta scelta italiana, un’espressione del cinema, che sono i riconoscimenti.  E scelgo la mostra di Venezia, che in quegli anni era attore protagonista. Venezia era allora molto importante, ed era ambita. La major di tutti i movimenti  mandavano le loro opere migliori. Il focus è in questo senso, quali furono le conseguenze delle leggi razziali rispetto alla cultura del cinema.

Alcuni dei titoli e dei nomi presenti a Venezia nel 1937 vincitori dei vari premi: Maria di Scozia di John Ford, La grande illusione (Renoir), È arrivata la felicità (Capra); La danza degli elefanti (Flaherty e Korda). Dunque il meglio del cinema americano, francese, e inglese.

Nel 1938, prima che fosse divulgato il “Manifesto della razza”, il cartello veneziano presentava: Biancaneve e i sette nani (Disney); Il porto delle nebbie (Carné); Vogliamo la celebrità (Clair); La figlia del vento (Wyler) fra gli altri titoli. Quanto di meglio c’era nel mondo. L’anno dopo, quando il “Manifesto” italiano era universalmente conosciuto, Venezia venne ignorata dalle culture prevalenti e il festival divenne uno strumento di propaganda politica per paesi totalitari. Inutile fare dei titoli.     


GUARDALO SUBITO SU VATIVISION

{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati