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MyFrenchFilmFestival, un mese di grande cinema francese in streaming su MYmovies

Dal 15 gennaio al 14 febbraio una ricca e imperdibile selezione che ruota intorno ai temi della diversità, con una predilezione per le storie “altre” e per interpreti giovani e giovanissimi. GUARDA TUTTI I FILM CON UN SOLO ACCREDITO »
di Ilaria Ravarino

venerdì 15 gennaio 2021 - mymovieslive

Una selezione che ruota intorno ai temi della diversità e della vitalità del cinema francofono, con una predilezione per le storie “altre” e per interpreti giovani e giovanissimi, testimoni della capacità di rinnovamento e ricambio della cinematografia francese. Sono questi alcuni dei temi più forti dell’undicesima edizione di MyFrenchFilmFestival, evento online che promuove il cinema francese nel mondo e disponibile per un mese in streaming su MYmovies.

Dieci i lungometraggi in concorso, due fuori concorso, diciassette cortometraggi, online dal 15 gennaio al 14 febbraio. I premi, assegnati dalla giuria internazionale composta dai registi Monia Chokri, Franco Lolli, Mounia Meddour, Gianfranco Rosi e dalla costumista Rosalie Varda, saranno annunciati il 16 febbraio.

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ADOLESCENTI, di Sébastien Lifshitz

In concorso nella categoria omonima, Adolescenti di Sébastien Lifshitz pedina l’evoluzione di un’amicizia attraverso la fase del cambiamento per eccellenza: quello del corpo, dello spirito e del cuore. La camera del regista segue con discrezione Emma e Anaïs, amiche inseparabili nella tranquilla cittadina di Brive, da quando hanno 13 anni fino alla soglia della maggiore età. Il tempo viene filmato attraverso il cambio delle stagioni – degli anni, delle vite – per arrivare, al compimento dei 18 anni, agli interrogativi fondamentali della ricerca: cosa ne sarà della loro amicizia? Che donne diventeranno? Più di 500 ore di materiale condensato in poco più di due ore, per un racconto intimo e profondo sulla memoria emotiva e storica di un paese.


TI MERITI UN AMORE, di Hafsia Herzi

È la sezione Forever Young a ospitare Ti meriti un amore, film d’esordio dell’attrice Hafsia Herzi, storia ricca di sensualità che ha il proprio centro pulsante nelle (dis)avventure di Lila, interpretata dalla stessa regista, in cerca di un nuovo amore dopo il tradimento del fidanzato Remi. Un film che si avvita intorno all’esplorazione erotico-sentimentale del mondo vista dagli occhi di una ragazza alla ricerca di se stessa, con un linguaggio cinematografico che guarda al cinema di Abdellatif Kechiche.

 

ENORME, di Sophie Letourneur

Satira feroce sulla gravidanza e sulle aspettative che gravano sui futuri genitori, nella sezione Crazy Loving Family si fa notare in concorso Enorme di Sophie Letourneur, acida storia di una gravidanza indesiderata (da lei) e di un improbabile menage familiare tra una famosissima e viziata pianista, Claire, e il suo compagno tuttofare Frédéric. Nei panni dei protagonisti Marina Foïs e Jonathan Cohen, in una commedia provocatoria che rovescia con determinazione, e un pizzico di cattiveria, tutti i cliché sulla maternità.
 

FELICITÀ, di Bruno Merle

Appartiene alla stessa sezione (Crazy Loving Family), anche il film in concorso Felicità di Bruno Merle, che torna, a 13 anni di distanza da Heros, a raccontare una storia di outsider. Al centro del film c’è la famiglia di Timothée, ex galeotto con una figlia chiusa in se stessa e una promessa da mantenere prima che inizi l’anno scolastico – promessa che rischia di essere disattesa, e che trasforma inaspettatamente la narrazione in una corsa contro il tempo. Commedia road movie surreale e visionaria, con un omaggio alla musica di Al Bano e Romina per un feel good movie che si interroga sul significato dell’essere “normali”.


In foto una scena del film Ti meriti un amore.

RAGAZZINI, di Christophe Blanc

È ancora la categoria Crazy Loving Family a ospitare Ragazzini di Christophe Blanc, in concorso, racconto di una famiglia particolare composta da tre ragazzi da poco diventati orfani, dopo la morte della madre e il suicidio del padre. Jack, 19 anni, Lisa, 17 e Mathis, 10, sono costretti a reagire velocemente al lutto, ciascuno a suo modo, per riorganizzare le loro vite intorno a un’idea di futuro. Ispirato alla biografia del regista, il film non è solo un’accurata indagine nella psicologia dei protagonisti, ma unisce al genere del dramma anche una trama sotterranea, thriller e investigativa.
 

CAMILLE, di Boris Lojkine

Rappresenta perfettamente la categoria cui appartiene, quella delle True Heroines (le eroine femminili) Camille di Boris Lojkine, ispirato agli ultimi mesi di vita della fotoreporter francese Camille Lapage, uccisa in Africa nel 2014. Giovane giornalista animata da alti ideali, Camille decide di viaggiare nel cuore dell’Africa per raccontarne le sanguinose guerre civili in corso. Coinvolta dai giovani guerriglieri nei tumulti, si confronta con la violenza estrema e con un’umanità profonda, superando ogni barriera culturale e fisica pur di entrare in contatto con ciò che sente di dover raccontare: un orrore di cui non parla nessuno. 
 

KUESSIPAN, di Myriam Verreault

Fuori concorso nella sezione True Heroines, il canadese Kuessipan di Myriam Verreault, tratto dall’omonimo romanzo di Naomi Fontaine, racconta l’amicizia fra due ragazze, Mikuan e Shaniss, amiche inseparabili che crescono in una riserva Innu del Quebec. Nonostante provengano da situazioni familiari molto diverse - Mikuan vive in una famiglia piena di affetto, Shaniss trascorre un'infanzia dolorosa – le due si promettono di affrontare la vita insieme, qualunque cosa accada. Ma quando, compiuti i 17 anni, Mikuan decide di lasciare la riserva per amore di un ragazzo bianco, qualcosa nel loro rapporto si incrina.
 

DONNE DI MONDO, di Frédéric Fonteyne e Anne Paulicevich

Sono True Heroines anche Axelle, Conso e Dominique, le protagoniste del belga in concorso Donne di mondo, tre donne, diversamente problematiche, che si prostituiscono in segreto per guadagnarsi da vivere. Ma la prostituzione non è il centro della storia, il cui cuore è piuttosto la vita quotidiana di tre eroine, nell’impresa titanica di sopravvivere a un’esistenza spesso crudele: una missione che le tre affrontano ogni giorno, insieme, dirette al posto di lavoro oltre il confine francese. Un film di grandi attrici, con le ottime Sara Forestier, Noémie Lvovsky e Annabelle Lengronne nei panni delle protagoniste.


In foto una scena del film Donne di mondo.

ORFEO, di Jean Cocteau

È una storia di “fantasmi” molto particolare la rivisitazione poetica del mito di Orfeo e Euridice in chiave moderna, realizzata nel 1950 da Jean Cocteau e presentata fuori concorso nella sezione French Ghost Stories. Nella riflessione esistenzialista di Cocteau, Orfeo (Jean Marais) è un poeta di Saint-Germain-des-Prés, ossessionato da una Principessa - la Morte – che lo spinge lentamente alla follia. Accecato dall’amore per quella donna enigmatica, e dalla promessa di diventare immortale grazie alla poesia, Orfeo abbandona la moglie Euridice. Ma la Principessa, consapevole dell'impossibilità del suo desiderio, lo restituirà alla vita.

BURNING GHOST, di Stéphane Batut

Intrappolato nel limbo tra vivi e morti, nel ruolo di traghettatore delle anime nell’aldilà, Just si imbatte nell’unica persona vivente che riesca a vederlo, l’amata Agathe, con cui ha avuto una relazione vent’anni prima. Ancora sensibile al richiamo del cuore, Just si lascia andare alle emozioni, finché l’evento misterioso che ha permesso alla donna di vederlo si esaurisce, rendendolo nuovamente invisibile. In concorso nella sezione French Ghost Stories, Burning Ghost è un melodramma soprannaturale che accosta la realtà terrena alle atmosfere oniriche, in un realismo magico minimalista e originale.

 
GLI EROI NON MUOIONO MAI, di Aude Léa Rapin

Convintosi di essere la reincarnazione di un soldato morto in Bosnia nei primi anni Ottanta, il parigino Joachim si imbarca con gli amici Alice, Virginie e il cameraman Paul (che riprende tutto con la sua camera) in un viaggio in Bosnia. Lo scopo è quello di ricostruire la sua presunta vita precedente, quella in cui rispondeva al nome di Zoran Tadic, soldato morto poco distante dai luoghi del massacro di Srebrenica. In concorso nella sezione French Ghost Stories, un’opera prima tra reportage e meta cinema, che tocca punti dolenti della recente storia contemporanea.

  
MADAME, di Stéphane Riethauser

Fuori concorso nella sezione Love is love, il documentario Madame mette in scena un dialogo intimo, divertente e profondo fra una nonna femminista e il nipote, regista e attivista gay. Una biografia filmata, accompagnata da un inestimabile patrimonio di foto e filmati della famiglia Riethauser, che esplora i temi del genere, della sessualità e della trasmissione dell'identità.


In foto una scena del film Gli eroi non muoiono mai.

CORTOMETRAGGI
Anche i cortometraggi si allineano alle macro-categorie del festival. Se la categoria “adolescenti” mette insieme i giovani ragazzi “da multiplex” di Intervallo, di Anthony Lemaitre, con il tenero saluto di un padre e una figlia liceale di Un addio di Mathilde Profit, le famiglie disfunzionali dominano la sezione Crazy Loving Family, tra la madre iperprotettiva di Famiglia nucleare di Faustine Crespy e il padre assente di Sole Mio di Maxime Roy.

Un’aggressione fisica nella Francia di oggi è al centro di Ragazze blu, paura bianca di Marie Jacotey e Lola Halifa-Legrand, mentre una violenza nel passato è quella di cui si parla in Silenzio! di Élodie Wallace, nella categoria True Heroines. 

L’ode alla malinconia delle macchine anima i “fantasmi” di Spazi vuoti di Geoffroy de Crécy, mentre le conseguenze del tentato suicidio di un ragazzo sono la scintilla de La vita dei morti di Arnaud Desplechin (French Ghost Stories). Il documentario Cani di Halima Ouardiri, sui randagi dei canili marocchini, è il “campione” dei corti nella sezione On The Road, mentre per Love is Love sono in programma Beauty Boys di Florent Gouëlou, gioioso film sulla differenza di genere, L’amico di un amico di Zachary Zezima, riflessione sulla violenza, e l’ambiguo rapporto tra giovani miss di Miss Chazelles di Thomas Vernay.

La categoria Kids Corner offre esclusivamente cartoni: la serra tropicale de Il mondo di Dalia di Javier Navarro Avilés, i pupazzi di Uno spettacolo alla scuola materna di Loïc Bruyère, l’avventura nel bosco di Maestro di Illogic, la pazza corsa sul tram di O28 di Otalia Caussé, Geoffroy Collin, Louise Grardel, Antoine Marchand, Robin Merle e Fabien Meyran, e infine il poetico sonno di Una lince in città di Nina Bisiarina.


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