Al netto degli eccessi tipici di Ferrara, un film pieno di tenerezza e di empatia. Presentato a Cannes 2019.
di Paola Casella
Tommaso è un regista newyorkese trasferitosi a Roma dove vive con Nikki, la moglie moldava di qualche decennio più giovane, e la loro bambina di tre anni, Di Di. Sta cercando ispirazione per il suo prossimo film e intanto svolge quotidiane pratiche di yoga e di meditazione che lo aiutano a tenersi lontano dalla droga e dall'alcol. Ma a destabilizzarlo sopraggiunge la gelosia per Nikki, giovane donna indipendente che sfugge al desiderio del suo compagno di proteggerla.
Abel Ferrara racconta la sua vita e la sua uscita dal tunnel dell'addiction (non a caso il titolo di un suo film) mescolando documentario e finzione, e compie la scelta più naturale, quella di affidare il personaggio di Tommaso al suo attore feticcio, Willem Dafoe, che tra l'altro si è trasferito da New York a Roma anche prima del regista di Fratelli e de Il cattivo tenente.