In seconda serata alle 23:20 un successo che fa leva sull'identificazione con un protagonista, interpretato da Sylvester Stallone, per cui è impossibile non tifare.
Philadelphia, 1975. Rocky Balboa è un bullo di periferia, quasi trentenne, con sangue italiano nelle vene. Con pochi amici e una vita scombinata in uno squallido buco metropolitano per emarginati, Rocky racimola qualche soldo come scagnozzo esattore di uno strozzino e gareggiando in alcuni incontri di pugilato per dilettanti. I pugni sono tutto quel che ha: la boxe è la sua grande passione, ma non è mai riuscito a sfondare, o almeno a provarci. Innamorato della timidissima Adriana, Rocky prova a scalfire le barriere della ragazza con battute da sbruffone, ma la reputazione di fallito lo perseguita. Grazie a un colpo di fortuna, ha finalmente la possibilità di dimostrare ad Adriana, e soprattutto a se stesso, di valere.
Come non commuoversi di fronte alla storia di questo simpatico sbruffone dal cuore tenero, eroe qualunque che tutti vorremmo essere?
La favola di Rocky mantiene intatto, dall'inizio alla fine, quel sapore di fresca e onesta spontaneità che non la riduce a mera operazione commerciale e ne nobilita il risultato, facendone un trionfo di sentimenti molto hollywoodiano, certo, ma anche decisamente emozionante (soprattutto in alcune sequenze, come l'allenamento in esterni e l'avvio del match, con Apollo Creed che richiama la mitologia dello "Zio Sam").
Rocky andrà in onda stasera in seconda serata alle 23:20 su Rai Movie.