Si è sparato e non poco ieri alla Berlinale, per motivi etici e per rispondere ad un codice. È avvenuto con il passaggio in concorso del dramma militare d'ambientazione afgana (ma tedesco di produzione) Inbetween Worlds e anche con il secondo film della competizione, il greco Stratos, sulle peripezie e le decisioni morali di un sicario non più giovane, determinato a tirare fuori di prigione il suo vecchio amico.
Tutto questo mentre nella sezione Panorama due film cercavano di venire a patti con la memoria. Prima i bambini di Fever e poi i fratelli di Homeland, scampati (forse) al disastro di Fukushima.

Oggi invece sembra essere il giorno della ricerca. In Aloft, tra presente e ricordi del passato scopriamo l'indagine compiuta da un figlio ora adulto sulla propria madre (interpretata da Jennifer Connelly), mentre nel poliziesco mandarino Black Coal, Thin Ice un poliziotto ormai fuori servizio decide di investigare su un incidente che lo vide protagonista anni prima.
Nella sezione Berlinale Special però ci sono 6 registi per un film, si tratta di Cathedrals of culture in cui Wim Wenders, Michael Glawogger, Michael Madsen, Robert Redford, Margreth Olin e Karim Aïnouz riprendono in 3D edifici che ritengono di estrema importanza culturale. E oltre a questo nella medesima sezione Diego Luna presenta il suo biografico sull'ex presidente venezuelano: Cesar Chavez.

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