Avventure in salsa western in terre vergini e spietati gangster dal grilletto facile. La terza giornata del 63° Festival internazionale del cinema di Berlino non riserva nomi di grande richiamo - come quelli che hanno sfilato sul red carpet nei primi due giorni, da Gus Van Sant a Matt Damon passando per Wong Kar-wai - ma punta sul cinema di genere. Senza farsi mancare la presenza di una star: l'americano Shia LaBeouf, astro nascente di Hollywood, protagonista del film in concorso The Necessary Death of Charlie Countryman, diretto dall'indipendente Fredrik Bond. LaBeouf interpreta Charlie, un americano in viaggio verso la Romania alla ricerca di se stesso, dopo la morte della madre per cancro. Una volta a Bucarest, il giovane troverà l'amore nell'affascinante e misteriosa musicista Gabi (interpretata da Evan Rachel Wood), ma il nuovo sentimento, oltre a mettergli le ali ai piedi, gli metterà un cappio al collo. Dovrà, infatti, vedersela con lo psicopatico boss di un cartello della droga, che reclama la proprietà esclusiva della ragazza e decreta la condanna a morte dell'ingenuo e romantico yankee. The Necessary Death of Charlie Countryman gioca in maniera spumeggiante con i clichè legati alla prospettiva americana della "selvaggia" Europa dell'Est.

Un viaggio in terre remote è anche al centro di Gold, diretto dal tedesco Thomas Arslan. Quest'avventura western, girata in stile art-house, è ambientata sul finire del XIX secolo nel Canada settentrionale. Qui un gruppo di immigrati tedeschi, proveniente da New York, si dirige alla ricerca di un ricco giacimento di oro, che pare sia stato scoperto di recente. Il problema è che nessuno conosce il punto esatto in cui si trova il tesoro e il sentiero selvaggio allontanerà, in un crescendo di ostilità, i cercatori d'oro dall'agognata meta. Ancora atmosfere da western esistenziale nel terzo titolo in concorso oggi, A Long and Happy Life del russo Boris Khlebnikov. Inizialmente progettato come remake di uno dei grandi classici del western americano, Mezzogiorno di fuoco (1952) di Fred Zinnemann, A Long and Happy Life è poi diventato un libero adattamento dei canoni del western occidentale alla realtà della Russia rurale odierna. La storia è quella di Sasha, un ex uomo d'affari che si dà alla vita tranquilla acquistando una fattoria in un remoto villaggio della Russia. Quando un potentato locale mette le mani sulla proprietà di Sasha, con il supporto della polizia, l'agricoltore, sprofondato in un pantano di avidità e corruzione, deve combattere contro tutti per difendere la sua nuova vita.

Nella sezione Panorama il titolo di punta di questa terza giornata di festival è Lovelace, diretto dagli indipendenti e stimati Rob Epstein e Jeffrey Friedman, con Amanda Seyfried nei panni della pornostar di Gola profonda, il film che sconvolse la società benpensante a stelle e strisce nel 1972, diventando un successo clamoroso al botteghino e dando il via al fenomeno del porno-chic. Il film - che vede nel cast anche Peter Sarsgaard, Juno Temple, Sharon Stone e James Franco - fa luce sul dietro le quinte della vita di Linda Lovelace, la donna che prima trasformò il porno in un fenomeno di costume e poi si unì alle battaglie femministe, denunciando gli abusi e le percosse del marito manager e divenendo portavoce del movimento contro la pornografia. Indipendenti apprezzati sono anche i registi degli altri titoli che vedremo oggi nella sezione Panorama: l'americano Noah Baumbach (Frances Ha), il brasiliano Bruno Barreto (Reaching for the Moon Aka: The Art of Losing), il taiwanese Arvin Chen (Will You Still Love me Tomorrow?) e il turco Ugur Yücel (Cold).

Berlinale Special cala l'asso del musical tratto da Victor Hugo, Les Misérables di Tom Hooper, forte di otto nomination agli Oscar e da noi già in sala, ma non ancora uscito in Germania. Nella sezione Forum spicca il thriller A Single Shot dell'americano David M. Rosenthal, che filma l'incubo claustrofobico in cui precipita Sam Rockwell dopo un incidente di caccia.

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