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Prossimamente al cinema: le vecchie fiabe sono dure a morire

Tornano i mostri delle storie più amate e più temute.
di Edoardo Becattini

Stesse storie, nuovi inizi

mercoledì 4 agosto 2010 - News

Stesse storie, nuovi inizi
Per quest'anno non cambiare. Stessa spiaggia, stesso mare e stessi protagonisti delle vecchie fiabe. Tenuti in disparte durante il calo di pressione della bella stagione, l'orco Shrek e il malefico guardiano dei sogni Freddy Kruger hanno l'onore di tagliare assieme il nastro della tarda estate, quello che inaugura la nuova stagione di cinema. Il fatto che entrambi siano dei mostri (ampiamente diversi, per pratiche e sentimenti) non scalfisce minimamente l'aura del loro culto e la devozione degli spettatori verso ogni nuovo episodio delle loro gesta. Gesta che, se da una parte, con Shrek e vissero felici e contenti, si congedano serenamente dal loro pubblico, dall'altra, con un nuovo Nightmare, decidono di riscrivere la propria storia da capo.
Comunque vada, si chiude un ciclo. E così, dopo aver assistito con Toy Story 3 al pensionamento da parte della Pixar dei suoi due eroi primigeni, tocca adesso all'iniziatore della filosofia camp dell'animazione Dreamworks e allo storico Freddy di Robert Englund dire addio al grande pubblico di affezionati.
Shrek e vissero felici e contenti è il quarto capitolo della storia dell'orco verde: l'ennesimo ad affrontare ironicamente le inadeguatezze del mostro a farsi eroe positivo senza macchia e senza paura, ma il primo a sfruttare la stereoscopia 3D per un maggiore coinvolgimento. Dopo aver sviscerato e parodizzato ogni singolo luogo comune e personaggio tipico delle fiabe, il nuovo Shrek sfrutta un espediente caro più al cinema che alla letteratura, permettendo al nostro (anti)eroe di riavvolgere il tempo e di vivere come se la sua “conversione” verso l'amore e gli affetti familiari non fosse mai avvenuta. Ma, come sempre, la vita è meravigliosa, e questa possibilità di scoprire una vita senza Fiona e senza gioie e dolori della famiglia allargata si rivela in realtà la trappola di un vecchio nemico. A quest'ultimo (dichiarato) capitolo si aggiungono ovviamente le guest star che ne hanno determinato il successo, dal logorroico Ciuchino a un impigrito Gatto con gli stivali, con l'aggiunta di un'intera stirpe parentale di orchi.

Sogni affilati
L'estate è la stagione dei sogni. Ovvero, il tempo in cui Freddy Kruger agisce diabolicamente con maggiore libertà e sollazzo. Sono esattamente ventisei anni che l'icona più nota della moderna mitologia orrorifica tormenta e uccide brutalmente ragazzini nel momento di maggiore vulnerabilità, all'interno dei loro sogni. Ventisei anni in cui il mostro dal volto ustionato concepito da Wes Craven è comparso per ben otto volte in quell'attività semi-onirica che è la visione di un film, fra seguiti ufficiali, riscritture metafilmiche (Nightmare – Nuovo incubo) e incroci pop (Freddy Vs. Jason). Nell'era del reboot sfrenato, in cui è stato restaurato praticamente quasi tutto il pantheon degli assassini seriali, anche Freddy viene quindi resettato come un software e, nella sua versione Beta, perde anche il suo fedelissimo amministratore. Robert Englund lascia quindi guanto dalle lame affilate, cappellaccio sinistro e maschera in lattice a Jackie Earle Haley (già volto oscuro e nascosto in Watchmen, dove interpretava il giustiziere Rorschach), chiamato a ripercorrere anche le origini che portano un semplice bidello di una scuola a diventare l'assassino dei sogni dei bimbi di Elm Street. Difficile dire se il nuovo Nightmare avrà ulteriori prequel o sequel a rimpolpare il nuovo corso intrapreso, oppure se resterà una clonazione spuria e fine a se stessa. Quel che è certo è che i vecchi miti, buoni o cattivi che siano, davvero non muoiono mai.

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