La recensione ***
Di bugie sul suo conto ne hanno dette tante, qualcuna è perfino vera. Piccola citazione d'apertura per raccontare la donna che più di tutte, nel novecento, ha rivoluzionato il modo di vestire femminile al motto di "le mode passano, lo stile resta". E chi meglio di lei è rimasta, oltre che nell'immaginario collettivo, nei cuori e nelle coscienze di chi l'ha conosciuta o di chi ne ha solamente sentito parlare. Carattere irascibile, riservata, piccola nelle fattezza ma con uno sguardo da metter paura. Ne sapeva qualcosa Pablo Picasso, che si racconta abbassasse gli occhi quando la stilista gli rimproverava l'astrattismo dei suoi ultimi lavori. Questa di Edmonde Charles Roux - giornalista per ben sedici anni nella redazione di Vogue - è una delle più riuscite biografie di "Coco" (617 pagine edite per i tipi della Rizzoli). E' già il titolo originale "Coco avant Chanel", che antepone al successo di una giovanissima orfana inglobata nei salotti bene della borghesia parigina, la giovinezza di una fanciulla che non dimenticherà mai, neanche all'apice del successo, la sua estrazione proletaria. In un contesto storico che racconta al meglio gli albori di quell'industria culturale che avrebbe permeato gli abitanti del secolo scorso, la "diva" Chanel sembrava nata per stupire e per strattonare con gusto il senso comune. Libri, film, approfondimenti, il mito della regina della moda non può che passare per questo libro. Un testo che riassume bene una delle sue massime di maggior successo e di più difficile comprensione: "il contrario dell'eleganza non è la povertà, ma la volgarità e la trasandatezza".

In sintesi
Gabrielle "Coco" Chanel: oltre il successo mondiale di un marchio, la storia di una donna fuori dagli schemi che ha cambiato per sempre il concetto di femminilità. "Nella vita non si è mai né troppo magri né troppo ricchi." Così Coco Chanel commentava con malizia, e non senza ironia, la sua personale visione dello stile. Donna astuta e determinata, la stilista a cui dobbiamo il marchio dalla doppia C, che impreziosisce i cappelli, i tailleur e i profumi più famosi del mondo, ha legato indissolubilmente il suo nome a un immaginario fatto di corpi eleganti e sottili, passerelle e salotti. Eppure c'è stato un tempo in cui Chanel si chiamava solo Gabrielle e imparava a cucire nel collegio di Notre-Dame a Moulins, creando originali copricapo per se stessa e poi per le amiche; una Gabrielle che si innamorava, che sognava, prima ancora del successo, una vita diversa. Con L'irregolare Edmonde Chales-Roux racconta soprattutto questa donna, che dietro l'immagine ribelle e i capelli corti nascondeva una fragilità e una dolcezza insospettabili. Una biografia imperdibile, che rivela in ogni pagina un accurato lavoro di documentazione, ma soprattutto lo sguardo di una grande scrittrice, mai banale, insieme tenero e ammirato, capace di cogliere e restituire le sfumature di un personaggio che, a modo suo, è passato alla storia.

L'autore
Edmonde Charles Roux, classe 1920 e figlia di un ambasciatore francese, ha partecipato alla seconda guerra mondiale, vestendo i panni di infermiera volontaria. Subito dopo la fine del conflitto, entrò nella redazione di "Elle" per passare – due anni dopo – alla redazione del celeberrimo "Vogue", dove rimase per sedici anni diventandone caporedattore.