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Emmy Award 2008: trionfano Mad men e 30 Rock

Assegnati i massimi riconoscimenti della tv americana.
di Stefano Lo Verme

Mad men e 30 Rock grandi vincitori

lunedì 22 settembre 2008 - News

Mad men e 30 Rock grandi vincitori
Sono stati Mad men e 30 Rock i grandi vincitori della sessantesima edizione degli Emmy Award, i massimi riconoscimenti della tv americana, assegnati ieri sera al Nokia Theatre di Los Angeles nel corso della consueta cerimonia di premiazione in diretta televisiva. Per la prima volta in assoluto, a vincere l'Emmy come miglior serie drammatica è stato uno show trasmesso da una piccola rete via cavo, la AMC: Mad men, creato da Matthew Weiner. Ambientato nei primi anni '60, il telefilm è incentrato sulla vita di un gruppo di impiegati che lavorano per l'agenzia pubblicitaria Sterling Cooper a Madison Avenue, e si propone come un'acuta descrizione della società americana dell'epoca. Accolto in maniera entusiastica da parte della critica, Mad men si è aggiudicato ben sei Emmy Award (fra cui miglior serie drammatica e miglior sceneggiatura) su sedici nomination.
Nella categoria per la miglior serie comica, a trionfare è stata invece la seconda stagione di 30 Rock, la sit-com della NBC ideata, prodotta, scritta ed interpretata da Tina Fey (30 Rock aveva già ottenuto il premio come miglior serie comica anche l'anno scorso), che racconta il dietro le quinte della realizzazione di un immaginario programma Tv, The Girlie Show with Tracy Jordan. Il telefilm ha vinto un totale di sette Emmy Award su diciassette nomination, inclusi i premi per miglior serie, sceneggiatura, casting e per i due protagonisti: Alec Baldwin nella parte del dispotico executive Jack Donaghy e Tina Fey in quella della star del programma, Tracy Jordan.
Il premio per il miglior attore in una serie drammatica è andato a Bryan Cranston per il ruolo di Walter White, un professore di chimica e padre di famiglia che all'improvviso decide di diventare un boss del crimine in un'altra serie della AMC, Breaking bad (quattro nomination e due Emmy). A sorpresa, Bryan Cranston ha battuto i due favoritissimi della vigilia: Hugh Laurie, l'interprete del celebre Dr. House (quattro nomination ed un premio per la miglior regia), e James Spader, principe del foro nel popolare serial giudiziario Boston Legal (sette nomination ma nessun premio).

Glenn Close miglior attrice
La superstar del cinema Glenn Close ha ottenuto l'Emmy Award come miglior attrice protagonista grazie alla sua formidabile interpretazione di Patty Hewes, avvocato di ferro impegnata in una clamorosa class-action nell'apprezzatissimo legal-thriller Damages. Trasmesso dalla rete via cavo FX, Damages ha ricevuto tre Emmy su sette nomination: oltre alla Close (al secondo Emmy della sua carriera), sono stati premiati infatti anche Željko Ivanek come miglior attore non protagonista ed il casting della serie. Fra le candidate come miglior attrice figuravano altre due regine del grande schermo: Sally Field per Brothers & sisters e Holly Hunter per Saving Grace.
Jeremy Piven ha vinto per la terza volta consecutiva l'Emmy Award come miglior attore non protagonista in una serie comica per il ruolo dell'agente di un famoso divo di Hollywood nella quarta stagione della commedia Entourage. Fra le attrici non protagoniste, premiate Dianne Wiest, mentore e collega dello psicoterapeuta Gabriel Byrne in In treatment, e Jean Smart, madre del personaggio di Christina Applegate in Samantha chi?.
Pushing daisies ("calpestare le margherite"), un nuovo serial della ABC su un ragazzo dotato di poteri paranormali, ha ricevuto tre premi (miglior regia, colonna sonora e montaggio) su dodici nomination. Fumata nera o quasi, con cinque nomination a testa, per Lost (un premio per il sonoro), Dexter e Grey's Anatomy; fra le sit-com, tornano a casa a mani vuote The Office, Due uomini e mezzo ed Ugly Betty, rispettivamente con otto, sette e sei candidature. Nelle categorie tecniche, due Emmy per la serie sci-fi Battlestar Galactica ed un premio per i costumi al telefilm storico I Tudors.
John Adams, un'acclamata miniserie di sette puntate della HBO sulla vita del secondo presidente nella storia degli Stati Uniti, ha stabilito un primato assoluto nella propria categoria, conquistando ben tredici Emmy Award su ventitré nomination (il precedente record spettava ad Angels in America, con undici statuette). Lo sceneggiato, diretto da Tom Hooper e realizzato con un considerevole sforzo produttivo, ha vinto gli Emmy per la miglior miniserie, per la miglior sceneggiatura e tre trofei per il cast: il protagonista Paul Giamatti ha ottenuto l'Emmy Award come miglior attore per il ruolo di John Adams, mentre Laura Linney (al terzo Emmy della sua carriera) è stata premiata come miglior attrice per la parte di sua moglie Abigail; un Emmy anche per l'attore non protagonista Tom Wilkinson, che nella miniserie veste i panni di Benjamin Franklin. Il premio per il miglior film televisivo è stato assegnato a Recount, diretto da Jay Roach, una ricostruzione delle varie controversie nella sfida elettorale fra Al Gore e George Bush nel 2000, ed in particolare del famigerato riconteggio dei voti della Florida. Interpretato da Kevin Spacey, Tom Wilkinson e Laura Dern e prodotto dal compianto Sydney Pollack per la HBO, Recount ha vinto tre Emmy (miglior film, regia e montaggio) su undici nomination. L'Emmy Award per la miglior attrice non protagonista se l'è aggiudicato Eileen Atkins, veterana del cinema e del teatro inglese, per Cranford (otto nomination e due premi), un adattamento in cinque puntate della BBC di un romanzo di Elizabeth Gaskell, in cui la Atkins recita al fianco di un'altra dama del palcoscenico britannico, Judi Dench. Dieci candidature, ma neppure un Emmy per il film Tv Bernard and Doris, con Susan Sarandon e Ralph Fiennes.

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